INCONTRO DEL 20 GENNAIO 2021 – UNA PERICOLOSA DERIVA

LA BANCA CON LA TRATTATIVA SULLO SMART WORKING INTENDE “SCRIVERE” LA RIFORMA DELL’AREA OPERATIVA A PROPRIO PIACIMENTO

LA BANCA VORREBBE RIAPPROPRIARSI DI QUOTE DI TRATTAMENTO ECONOMICO PER FINANZIARE IL SISTEMA “PREMIALE

In apertura dell’incontro dedicato all’orario di lavoro (con specifico riferimento al lavoro da remoto) il Delegato aziendale ha inteso illustrare i punti e le condizioni a cui la Banca intende attenersi nello svolgimento del negoziato, affermando che:

  1. la trattativa sullo smart working ha un impatto fortemente innovativo sull’organizzazione del lavoro, quindi non potrà che condizionare gli altri negoziati in corso di svolgimento (riforma degli inquadramenti per l’Area Operativa);
  2. la specifica trattativa potrà entrare nel merito solo dopo la conclusione dei lavori, previsti per la fine del mese di febbraio, della task force, che serviranno al Direttorio per affidare il mandato alla Delegazione trattante;
  3. l’orientamento della Banca, per quanto riguarda lo smart working, è quello di fissare poche regole di base, per cui le modalità concrete di attuazione sarebbero delegate ad un accordo tra singolo Dipendente e il diretto superiore!!!!
  4. Se una quota importante di attività avviene fuori dal luogo di lavorooccorre una maggiore attenzione sui risultati;
  5. connessa all’introduzione di una nuova organizzazione del lavoro è la revisione di istituti di natura retributiva, con un particolare riferimento a quelli legati alla presenza (premio di presenza) che assumerebbe una connotazione meritocratica da riconoscer solo a una parte del Personale;
  6. obiettivo della Banca per quanto riguarda gli aspetti economici è quello di distribuirli meglio in forma nuova e innovativa.

Si tratta di un’articolata presa di posizione da parte della Banca che ci allarma e, soprattutto, dovrebbe allarmare tutte le Colleghe e i Colleghi.

Si intende “deregolamentare” il lavoro agile affidandolo alla “contrattazione” tra Dipendente e Capo, con le immaginabili conseguenze in tema di discriminazione e differenziazione di trattamento.

La Banca con un forte atteggiamento revanscista tenta un recupero su quanto non era riuscita a fare nel 2016, quando il sistema di forte discrezionalità introdotto per l’Area Manageriale non venne esteso anche all’Area Operativa per la forte reazione della FALBI e della CGIL.

In pratica, la Banca, con il pretesto del lavoro agile, vorrebbe riscrivere gli inquadramenti anche dell’Area operativa ispirandosi a criteri e principi già in vigore per l’Area Manageriale: valutazione per obiettivi e feedback e connessa premialità.

La Banca intende mettere mano anche sul trattamento economico, appropriandosi del premio di presenza (che è già diritto del Dipendente) per finanziare un “fantomatico” sistema premiale destinato a riconoscere gli obiettivi raggiunti.

In questo momento intendiamo rivolgere un forte appello alle Colleghe e ai Colleghi a vigilare su quanto sta accadendo al tavolo del negoziato: quanto potrà essere concordato non solo influenzerà la possibilità di utilizzare con le dovute garanzie il “lavoro agile”, ma condizionerà pesantemente tutti gli altri aspetti del trattamento economico e di carriera per un lungo periodo a venire.

 Se un ipotetico accordo sull’orario di lavoro dovesse vedere accolte le impostazioni oggi illustrate dalla Banca ne sarebbe definitivamente compromessa ogni aspettativa per un positivo (per i Lavoratori) accordo sugli inquadramenti e sul rinnovo del contratto di lavoro.

Per quanto ci riguarda abbiamo ribadita che la posizione della FALBI è quella contenuta nella piattaforma rivendicativa già presentata lo scorso 30 giugno 2020 (leggi qui).