LIBRO BIANCO E RITARDI

Come imposto dal primo tavolo, si è svolto un interessante, ma sindacalmente irrilevante, incontro con la task force che ha compilato il “libro bianco dello smart working”. Da questa, oltre a dati già esposti in luglio, abbiamo appreso che la Banca si attende che trattativa sull’orario di lavoro non parta prima di gennaio….

INCONTRO DEL 22 OTTOBRE 2020TASK FORCE

L’incontro era finalizzato a rendere conto al Sindacato dell’evoluzione derivante dall’osservazione su quanto avvenuto dopo la pubblicazione del “libro bianco”.

In apertura, il Delegato della Banca ha precisato che l’incontro, aveva natura “non negoziale” e che prescindeva dalla situazione venutasi a creare in esito all’emergenza sanitaria.

La task force ha proceduto a riepilogare quanto contenuto nel “libro bianco” e già illustrato nel corso dell’incontro dello scorso 9 luglio.

Al momento sarebbero aperti due cantieri:

il primo per valutare i contributi personali offerti dai Colleghi alla “casella funzionale”. Ai contributi è stata fornita una risposta. Sono pervenuti circa 200 suggerimenti e riflessioni. Il relatore ha illustrato le percentuali per gli argomenti trattati.

Il secondo cantiere concerne la “sperimentazione” che ha riguardato in particolare gli effetti del rientro parziale del personale in presenza. La sperimentazione ha coinvolto 34 divisioni diversificate come tipo di attività. La valutazione è stata effettuata con la collaborazione della Bocconi e i risultati saranno disponibili alla metà di novembre!!!

Si è valutato anche l’impatto ambientale che è stato verificato in collaborazione con l’ENEA. Si stanno valutando, altresì, anche le problematiche che riguardano l’handicap e si stanno procedendo ad intervistare alcune aziende private per conoscere le loro esperienze.

I cantieri aperti e gli approfondimenti dovrebbero consentire di trarre le conclusioni non prima della fine di dicembre.

Si allontana, quindi, la prospettiva di iniziare a confrontarsi sul tavolo negoziale per affrontare i grandi temi che, a forza di attendere, dimostrano ormai visibili segni di senescenza.

Il termine indicato nel mese di luglio doveva significare la conclusione del confronto informativo con la task force per l’inizio di settembre, per consentire il confronto negoziale nel rimanente periodo dell’anno e la definizione del quadro normativo entro la fine dell’anno.

Oggi abbiamo appreso che la data è fissata per la fine dell’anno dopo di che partirà un negoziato che, per la sua complessità e l’articolazione dei problemi, certamente non potrà risolversi in poche battute. Si corre il concreto rischio che termini (auspicabilmente) lo stato emergenziale senza che si siano introdotte nuove norme e si ritorni, come spesso da noi affermato, alla normativa precedentemente vigente.

C’è da chiedersi, non senza una dose di ironia, come i tavoli sindacali, primi o secondi che siano, occuperanno questi due mesi che ci dividono dalla fine dei lavori del task force. Probabilmente prolifereranno gli incontri “conviviali” o “di cortesia “.

Un incontro profondamene deludente e avaro di novità (non certo per responsabilità dei componenti della task force che fanno bene il loro lavoro).

Evidentemente chi definiva l’incontro odierno come “propedeutico al percorso negoziale riformatore di tanti aspetti della vita lavorativa in Banca d’Italia”, non ha colto propriamente nel segno o ha barato.

RITARDI (RICERCATI) E SILENZI (AUTOIMPOSTI)

Il comunicato del primo tavolo “ci mancavano solo le polemiche sindacali”, è apparso un argomentare vuoto utile esclusivamente ad evitare di entrare nel merito della questione: questo sì che potrebbe essere definita pretestuosa polemica!

L’approccio è il solito: “le polemiche”; è questo un tema di grande sensibilità anche presso l’intera Categoria.

E su questo è necessario fare chiarezza per evitare i soliti polveroni: una cosa è polemizzare pretestuosamente ricorrendo ad artifici retorici privi di ancoraggio nei fatti per perseguire obiettivi di parte, altro è informare le Colleghe ai Colleghi di fatti e circostanze che riguardano interessi prioritari della Categoria. Dopodiché ogni singolo Lavoratore ha il diritto di formarsi un’opinione, formulando il relativo giudizio.

Noi continuiamo a pensare che i Lavoratori non vogliano nascondere la testa sotto la sabbia, ma che abbiano buon diritto di conoscere come la delega affidata ai relativi Sindacati di riferimento venga effettivamente esercitata.

Che in questo momento il tema del rientro in presenza rappresenti una priorità ci è testimoniato quotidianamente da un numero rilevantissimo di Colleghe e Colleghi preoccupati, in alcuni casi terrorizzati, per una situazione oggettiva che si sta creando nel Paese e le cui incognite mettono fortemente in discussione la salute di ognuno di noi.

Sarebbe stato molto più apprezzato se, in un sussulto di onestà intellettuale, avessero detto:

  • se è vero o non è vero che nella mattinata del 21 ottobre tutti i responsabili dei diversi sindacati hanno ricevuto una telefonata dalla Banca che proponeva la modifica dell’O.d.g.;
  • se è vero o non è vero che i responsabili dei sette Sindacati, come ci è stato riferito, si sono opposti a tale modifica?

Quello che è accaduto nella giornata del 21 è inusitato e travalica anche la logica dei rapporti Sindacati/Banca o tra le diverse OO.SS.: quando uno, o più, Sindacati al solo scopo di “marcare il territorio” rinunciano a rappresentare adeguatamente e tempestivamente i bisogni dei Lavoratori, si entra in un ambito definito “etica dei comportamenti”.

In ragione di ciò abbiamo definito l’aggregazione definito altri Sindacati pari a quella dei “7 nani”.

Ovviamente la nostra allusione alla “statura” è da intendersi riferita a quella “morale”.

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La Banca ha annunciato che la prossima settimana sarà convocato un incontro riferito alla riforma del CASC e al portale flexible benefit.

Nell’occasione abbiamo ricordato che i lavoratori del CASC e dell’UIF, che lavorano in presenza, da mesi non ricevono il buono pasto.

Roma, 22 ottobre 2020.