FALBI E SIBC: IL NUOVO TAVOLO DI MAGGIORANZA PER LA CARRIERA OPERATIVA – IL “GRAN RIFIUTO” DELLA CGIL SUBITO IL NEGOZIATO PER LA RIFORMA DEGLI INQUADRAMENTI DELL’AREA OPERATIVA

La FALBI, consapevole delle responsabilità nei confronti di tutti i colleghi, ha più volte sollecitato le altre sigle a prendere parte ad un progetto comune per avviare al più presto la riforma dell’Area Operativa. Fissati i valori imprescindibili della trattativa, ora è il momento di agire, con chi ha a cuore il futuro della categoria.

Concluso il lungo negoziato e sciolta l’Unità Sindacale (che evidentemente non ha retto a quella trattativa), non esistono più pretesti da parte della Banca per non avviare il confronto sulla riforma degli inquadramenti per l’Area Operativa.

 

Per le conseguenze che avrà per tutte le Colleghe e i Colleghi sia nell’immediato, sia, soprattutto, per le prospettive future in termini di sviluppo professionale ed economico, il confronto richiederà il massimo impegno e serietà da parte delle Organizzazioni Sindacali.

 

Consapevoli della portata dell’impegno e degli interessi coinvolti, abbiamo sin da subito manifestato disponibilità ad un confronto con le altre OO.SS. per verificare le condizioni per la costituzione di un tavolo unitario capace di contrastare più efficacemente le “pretese” della Banca e di affermare un modello di inquadramenti che, concretamente, rispondesse alle aspettative della Categoria.

 

Non abbiamo posto nessuna pregiudiziale se una precondizione: la verifica di una convergenza sui contenuti della rivendicazione essendo dimostrato, dall’esperienza dell’Unità Sindacale, che l’unione tra OO.SS. se non è saldamente ancorata ad un progetto condiviso, provoca in sede di trattativa pericolosi “sbandamenti” che finiscono per fornire alla Banca uno spazio e un vantaggio incolmabile.

 

Premesso che con la CISL non esistevano le condizioni di dialogo considerato che quella Organizzazione si è pronunciata più che chiaramente a favore di un modello di inquadramenti caratterizzato da una forte discrezionalità (in analogia con le logiche e la filosofia di quello adottato nel 2016 per l’Area Manageriale), che evidentemente è in contrasto con i valori espressi dalla nostra O.S., abbiamo registrato, da subito, il non interesse della FABI e della UIL per una non meglio precisata “incompatibilità tra persone”, per cui si sono sottratti al confronto di merito.

 

Pertanto, si è avviata un’interlocuzione con il SIBC e la CGIL; un confronto positivo e costruttivo in quanto abbiamo avuto modo di verificare una piena convergenza sui contenuti e sulle strategie.

 

Ci aspettavamo che in pochi giorni fosse possibile comunicare formalmente la costituzione del nuovo tavolo di maggioranza, ma la CGIL dopo una serie di rinvii, che hanno ritardato l’avvio del negoziato, che avrebbe già potuto avere inizio, nella giornata del 31 marzo, ci ha comunicato che non esistono ancora “le condizioni politiche” per procedere all’intesa!

 

Una risposta inaspettata e incredibile! La CGIL da una parte dichiara condivisione di un progetto sindacale e dall’altra è bloccata da una sorta di pregiudizio ideologico di stampo novecentesco!

Curioso il fatto che le stesse remore non le abbiano impedito di far parte di un’aggregazione sindacale all’interno della quale il ruolo del Sindacato (autonomo, anzi categoriale) dei Manager era chiaramente preponderante.

 

In sostanza la UIL e la FABI per motivi “caratteriali” e la CGIL in nome di fumose questioni di principio, scelgono di affrontare una trattativa di rilevantissima portata in una posizione di minoranza e, conseguentemente, di irrilevanza negoziale.

 

Legittima qualsiasi scelta si operi all’interno dei singoli Sindacati, ma riteniamo che nell’occasione sia venuto meno il senso di responsabilità rispetto ai reali interessi dei Lavoratori.

 

Assieme al SIBC abbiamo avvertito il dovere nei confronti della Categoria di fornire prospettive certe e, di conseguenza, abbiamo comunicato alla Banca la costituzione del nuovo tavolo di maggioranza sindacale precisando che il primo argomento all’ordine del giorno dovrà essere la riforma degli inquadramenti dell’Area Operativa e gli interventi di adottare sulle retribuzioni dei Dipendenti.

 

Roma, 4 aprile 2022