INCONTRO DEL 28 OTTOBRE 2021 LAVORO AGILE

Trasfondere l’accordo del luglio scorso sul lavoro agile doveva essere una semplice formalità, ma questa fase avviata il 17 settembre, con qualche pausa di riflessione, si trascina stancamente.

 

Nel periodo, mentre si sono registratati millimetrici avanzamenti, privi di una qualsiasi apprezzabile sostanza, la Banca ha avuto modo di meglio dettagliare i contenuti già presenti nel citato accordo, ma che erano stati in qualche modo camuffati per renderlo più presentabile.

 

Da qui la precisazione che i dieci giorni al mese di delocalizzato sono da intendersi come un massimo concedibile per cui, in nome delle ben note “esigenze di servizio”, possono essere ridotti senza dare alcuna spiegazione, che il cumulo delle giornate al mese non sono un diritto del Lavoratore ma vanno concesse, o eventualmente negate, secondo una valutazione, anch’essa di fumosa formulazione, dell’operatività delle singole strutture.

 

Nessuna rassicurazione è nel frattempo venuta su un ipotetico budget da assegnare alle realtà con scarsa telelavorabilità, nelle quali del tutto arbitrariamente sono state inserite anche settori che invece consentirebbero un più alto livello di delocalizzato.

 

Si è, in sostanza, confermato che il modello oltre a contenere livelli non accettabili di discrezionalità di gestione, presenta profili discriminanti e ghettizzanti per una cospicua fascia di Personale.

 

Nel frattempo, la Banca mutuando lo schema da adottare a regime, ha disposto un generalizzato rientro nella fase transitoria che già oggi dimostra i suoi limiti avendo fatto registrare un brusco incremento delle positività Covid tra i Dipendenti.

 

Nell’incontro odierno, oltre alle osservazioni sin qui trattate, abbiamo contestato alla Banca il fatto di voler riproporzionare i giorni di delocalizzato per i Lavoratori a part time verticale.

 

Su questo specifico argomento, dopo aver fornito funamboliche giustificazioni, affatto convincenti, la Delegazione aziendale si è riservata una riflessione.

 

In sostanza in un mese e mezzo di confronto si è continuato a “pestare acqua nel mortaio” senza che pervenissero risposte adeguate alle esigenze delle Colleghe e dei Colleghi.

 

Questa “triste” sceneggiata continuerà la prossima settimana essendo stato fissato un incontro sull’argomento per il prossimo 4 novembre.

 

La Banca, nel corso dell’incontro odierno ha anche annunciato l’intenzione di concludere entro il mese di novembre il confronto per la determinazione dell’IPCA e dell’efficienza aziendale, annunciando già per quest’ultima le difficoltà di determinarla per un anno eccezionale come il 2020 che ha visto la maggioranza dei Lavoratori operare a distanza e che ha fatto registrare la riduzione dei prodotti aziendali che costituiscono il paniere sul quale viene determinata la misura dell’efficienza.

 

Infine, nel prendere atto della nostra presa di posizione sulla riapertura della SADIBA e , avendo cancellato il trattamento di missione, la connessa grave violazione del Regolamento vigente, la Delegazione aziendale ha annunciato la volontà di aprire uno specifico confronto negoziale con il Sindacato.

 

Il giorno 5 sarà fornita un’informativa sulla riforma organizzativa di “organizzazione e controllo”.