INCONTRO DEL 4 NOVEMBRE 2021 LAVORO AGILE: NULLA SI MODIFICA – RIENTRI IN PRESENZA

Per l’incontro odierno, la Banca ha provveduto ad inviare i nuovi testi dell’accordo da sottoscrivere per l’introduzione del lavoro agile. Dalla lettura delle carte prodotte appare evidente che a partire dal 17 settembre, quando si è avviato il confronto per trasfondere in regolamento le intese sottoscritte nel precedente mese di luglio, non si è registrata alcuna significativa modifica rispetto a quegli accordi.

 

È in sostanza la conferma incontrovertibile che, come da noi immediatamente denunciato, gli accordi di luglio, frettolosamente e superficialmente sottoscritti, erano “completi e conclusi” e non avrebbero consentito alcuna modifica di sostanza rispetto ai suoi contenuti.

 

Di fatto a partire dal 17 settembre è stato allestito una sorta di teatrino messo in atto dall’Unità Sindacale, in evidente difficoltà per la nostra costante azione di denuncia e, soprattutto dalle osservazioni critiche provenienti dalla Categoria, teso a far credere che si sarebbe svolta una vera trattativa che avrebbe modificato e migliorato quanto precedentemente sottoscritto: un evidente inganno, un metodo che offende i principi di correttezza e democrazia che dovrebbero sempre caratterizzare i rapporti tra Sindacato e Lavoratori rappresentati.

 

Ed infatti i testi sottoposti a valutazione nella giornata odierna, al netto di una sorta di maquillage editoriale, sono gli stessi che la Banca ha proposto sin dall’inizio del confronto in atto.

 

Sono stati precisati solo alcuni dettagli come la previsione che “le assenze dal servizio non agiscono a decurtazione delle giornate di lavoro da remoto disponibili”, tuttavia, inspiegabilmente, la Banca ha confermato il riproporzionamento per il part time verticale principio sostenuto dalla FALBI nel corso dell’incontro precedente; è stato inoltre chiarito che tra “le particolari situazioni personali e familiari che richiedano maggiori margini di flessibilità nell’applicazione del modello, sono (ovviamente) comprese quelle di tutela della genitorialità”.

 

Al contrario, sono confermati tutti i meccanismi che ci hanno indotto a definire il nuovo modello come caratterizzato da un eccesso di discrezionalità e contenente forti elementi di discriminazione tra Colleghi, in particolare:

  • la fruizione delle giornate di delocalizzato dovranno essere concordate con il Capo Divisione, che le concederà solo se compatibili con un non meglio precisato concetto di esigenze di servizio;
  • analogamente verrà “concessa” la possibilità di utilizzare il plafond mensile consecutivamente;
  • è confermata la facoltà da parte del Capo Divisione di ridurre, sempre secondo il non qualificato criterio di cui sopra, il numero delle giornate disponibili nel mese, né è prevista garanzia di recupero delle giornate perse;
  • la collocazione della prestazione giornaliera avverrà nell’arco dell’operatività delle strutture (7.30/18.45); il compenso per lavoro straordinario verrà riconosciuto esclusivamente per prestazioni collocate al di fuori del normale arco di operatività;
  • gli incrementi di massimali (120 gg. anno) verranno riconosciuti esclusivamente se disposti dal Capo struttura;
  • non si è previsto alcunché per i Colleghi che operano in strutture, definite dalla Banca, a scarsa o nulla telelavorabilità; in quei casi il Capo struttura, se lo vorrà, potrà valutare la concessione di “qualche” giornata di delocalizzato; è confermata l’immotivata penalizzazione per gli uffici di Segreteria collocati nella seconda fascia (50 gg. anno);
  • è confermato che ai Telelavoratori non sarà riconosciuto il buono pasto: un’immotivata discriminazione;
  • nessun ristoro economico è previsto a fronte dei cospicui risparmi che la Banca ha realizzato e realizzerà per l’utilizzo del lavoro da remoto; è confermato, quindi, che le retribuzioni di fatto delle Colleghe e dei Colleghi per effetto dell’introduzione del lavoro da remoto, subiranno una decurtazione significativa.

Si avvia, quindi, un modello flessibile, ma solo per la Banca, mentre i Lavoratori saranno sottoposti ad una gestione fortemente discrezionale e in luogo dei Diritti dovranno contare sulle “generose concessioni” dei Capi!

 

In presenza di tali criticità, la FALBI conferma la propria indisponibilità a sottoscrivere il modello proposto dalla Banca.

 

Si avvia, quindi, a conclusione un’anomala trattativa che ha finito per ratificare la posizione che la Banca aveva espresso, ancor prima dell’avvio del confronto, con il “libro bianco”, mentre i Sindacati di maggioranza non sono stati capaci di introdurre le necessarie garanzie a salvaguardia delle aspettative e dei Diritti delle Colleghe e dei Colleghi.

 

I RIENTRI IN PRESENZA

 

Abbiamo ritenuto, in occasione dell’incontro odierno, di porre le questioni connesse al piano di rientro disposto con messaggio n. 1384434 del 1° ottobre u.s..

 

Un piano di rientro che aveva come presupposto quanto stabilito dall’accordo di luglio tra Banca e Unità Sindacale: 10 gg. al massimo di delocalizzato al mese esclusivamente per le attività delocalizzabili; nessuna attenzione per i Colleghi che, pur non avendo situazioni di fragilità previste dalla legge, sono comunque chiamati ad affrontare situazioni difficilmente fronteggiabili nell’organizzazione familiare, nonché provvedimenti di assoluta inutilità come il ripristino dei rientri settimanali per i Colleghi in telelavoro.

 

All’atto della sua pubblicazione eravamo intervenuti tempestivamente presso il Direttore Generale, chiedendo un ripensamento (leggi ns. lettera del 5 ottobre u.s.).

 

Già in quel momento erano evidenti, nonostante l’allentamento della propagazione dell’infezione, numerose criticità.

 

Quanto è accaduto in seguito ha confermato, anzi aggravato, le preoccupazioni che quella scelta, probabilmente non opportunamente meditata e dettata più da esigenze di immagine piuttosto che da obiettive esigenze, inevitabilmente rafforzano.

 

In particolare, nella settimana dal 25 al 29 novembre, si sono registrati tassi di lavoro in presenza pari al 62% per l’AC e al 76% per la rete territoriale, ben al di sopra della percentuale del 50% ritenuta sin a quel momento equilibrata.

 

Un tale massiccio rientro ha dimostrato tutte le questioni relative alla logistica: la particolare configurazione degli uffici di Banca ha fatto venir meno il distanziamento che è ritenuto nei protocolli vigenti strumento efficace di contrasto all’espandersi dell’infezione. Tale situazione ha costretto i Responsabili di struttura a equilibrismi (spesso inefficaci) nella distribuzione degli addetti e costretto i Dipendenti ad indossare le mascherine per l’intera durata dell’attività lavorativa, inoltre, sono di quotidiana evidenza gli affollamenti che si verificano nella frequentazione dei locali comuni come la mensa aziendale.

 

Nel frattempo, si è sviluppata nell’ambito della comunità scientifica un dibattito acceso e controverso sulla durata dell’efficacia del vaccino, sulla trasmissibilità dell’infezione anche tra vaccinati, sulla durata del green pass, della validità dei tamponi, che non può lasciare indifferente chi è chiamato a gestire Persone con spirito di responsabilità e avvedutezza.

 

Si discute, inoltre, della proroga al 2022 dell’obbligo del green pass, per cui si ripropone l’esigenza di valutare l’opportunità di offrire gratuitamente il tampone ai Colleghi che ne avessero bisogno.

 

Così come la curva dell’epidemia mostra inquietanti incrementi e si moltiplicano i casi anche tra i Dipendenti della Banca d’Italia.

 

Abbiamo, quindi, inteso richiamare la Banca a un senso di responsabilità e a una maggiore attenzione nella tutela e salvaguardia della salute dei Dipendenti in assenza delle quali inevitabilmente si inasprirà il confronto.

 

Abbiamo chiesto spiegazioni alla Delegazione aziendale sulla recente comunicazione per congedi parentali per i genitori di figli in DAD o in quarantena, la Banca a tal proposito ha precisato che i congedi parentali rappresentano una misura aggiuntiva alla malattia ovvero al lavoro delocalizzato. Abbiamo, inoltre, chiesto alla Banca la ripresa dei test sierologici, al fine di consentire ai Colleghi una valutazione del proprio livello anticorporale.