Con le sentenze n. 205 e 209 del 2021 il TAR del Lazio ha accolto le ragioni dei ricorrenti avverso le norme inique e inutilmente discriminatorie contenute nel bando 27331 del 19 febbraio 2020.
La FALBI aveva da subito evidenziato le contraddizioni contenute nel bando,
invitando più volte la Banca, pubblicamente ed ufficialmente, a rivedere un impianto di preselezione che avrebbe rischiato di danneggiare ingiustamente numerosi candidati.
Il Giudice Amministrativo ha sanzionato questo macroscopico errore, costringendo la Banca a scegliere se ricalcolare le graduatorie senza tenere conto degli inaccettabili criteri precedentemente imposti nel bando, oppure riproporre un nuovo concorso tenendo conto dei rilievi avanzati nella sentenza.
Ci rallegriamo che la Giustizia abbia riportato nella giusta direzione la bussola della Banca, strada che questa evidentemente aveva perso da tempo, sorda anche ai ragionevoli richiami del Sindacato, ed auspichiamo che questo sonoro ed inedito tonfo sia per il nostro Istituto una lezione di umiltà e di ragionevolezza dalla quale apprendere per il futuro.
Sarebbe infatti vergognoso se, con una pezza peggiore dello strappo, la Banca ora insistesse con la politica terroristica di qualche mese fa minacciando, in virtù di uno sbaglio di cui il solo Istituto è colpevole, di esclusione dal concorso i candidati precedentemente ammessi.
Se da un lato ora è imperativo ammettere tutti i concorrenti esclusi ingiustamente dal criterio “temporale” dell’anno di conseguimento del Diploma, è altrettanto fondamentale includere anche tutti coloro la cui unica colpa è stata quella di seguire i dettami erronei di un bando sbagliato dalla Banca.
Auspichiamo che presso gli alti vertici del nostro Istituto questa figuraccia serva a comprendere che non è possibile arroccarsi nella propria arroganza e tantomeno è ammissibile poi scaricare su altri il peso dei propri errori.
In caso contrario, l’immagine della Banca verrebbe con certezza nuovamente calpestata da nuovi ricorsi, con ulteriore perdita di tempo, a danno di tutte le parti in causa.
Questa volta, come sempre, la FALBI è in prima linea per difendere i diritti e sostenere la voce di tutti, cominciando dalle categorie più bisognose di sostegno.
Di seguito, i testi delle sentenze: