CSR ATTENDIAMO UN CAMBIO DI PASSO

Lo scorso 28 aprile 2023 sono avvenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione che hanno determinato il cambio della maggioranza all’interno del Consiglio.
I Soci nel valutare le carenze e le inefficienze della precedente gestione, governata da CIDA, CGIL, CISL,DASBI e SIBC, hanno scelto di dare fiducia alla lista presentata da FALBI e SIBC.
La sfida lanciata dalla lista, che poi è risultata vincitrice delle elezioni, era ambiziosa e il programma presentato proponeva soluzioni alle numerosissime criticità emerse nella gestione della Cassa.
A nove mesi dal cambio di maggioranza riteniamo che sia opportuno fare un primo bilancio che, per onestà intellettuale, non può prescindere dalla brevità del periodo rispetto alla dimensione e alla numerosità delle criticità che era necessario risolvere.
Non siamo i primi ad affrontare tale questione ma non possiamo che osservare, con preoccupazione, come nella dialettica sindacale sempre più vada affermandosi una confusione di ruoli tra chi fa parte di uno schieramento di maggioranza, detenendo quindi il dovere di governare senza con questo fare da foglia di fico a niente e a nessuno ma assumendosi le proprie responsabilità, e chi rappresenta la minoranza e ha, quindi, il diritto di esercitare la critica: una sorta di traduzione in pratica del vecchio
slogan “di lotta e di governo”.
Non comprendiamo, quindi, le aspre critiche che il SIBC ha inteso rivolgere all’attuale gestione della CSR essendo, tra l’altro, il Sindacato che per sei anni ha gestito la Cassa con altro schieramento avendo
anche il Vicepresidente.
In questi primi mesi di attività (il nuovo Consiglio si è insediato nello scorso mese di maggio) la priorità è stata ovviamente data all’avvio di quelle iniziative necessarie a ripianare i rilievi ispettivi. Sono stati inoltre varati primi interventi a favore dei soci (aumento delle deleghe per velocizzare l’approvazione dei finanziamenti, sospensione dello spread sui mutui a tasso variabile, time deposit a 6 mesi a un tasso in competizione con quelli offerti sul mercato, aumento dell’importo concedibile ai pensionati senza
fidejussione), altri interventi di semplificazione sono allo studio, ma certamente da soli non sono sufficienti per dichiarare soddisfazione.
Ci sono impegni di maggior sostanza che andranno onorati con la massima sollecitudine:

PERSONALE ADDETTO

La carenza di organico riguarda tutti i comparti della Cassa: dalle funzioni di controllo monocratiche, che determinano di per sé una criticità che è legata proprio all’eventuale assenza o impedimento della persona che svolge un ruolo tanto delicato, alla Segreteria che si occupa della gestione dei contributi ROA e delle successioni (con ritardi ben più ampi dei finanziamenti), alla Divisione Finanza che gestisce la nostra principale fonte di utile che è il portafoglio titoli della Cassa, alla Divisione Bilancio che svolge una funzione delicata di gestione della spesa, di redazione del bilancio, di liquidazione delle imposte, alla Divisione raccolta che presidia tutte le operazioni di pagamento e i tentativi di frode che, seppur limitatamente, colpiscono la nostra clientela, per finire con la Divisione che si occupa di tutta la parte IT, settore delicato e foriero della maggior parte dei rischi operativi a cui la CSR è esposta.

 

Da quando si è insediata, questa Consiliatura ha formalmente interessato in diverse occasioni la Funzione del personale, con il supporto proprio della Vigilanza, per chiedere quel rafforzamento di organico che è necessario per gestire una Banca rilevante quale è diventata la CSR per volume di attività e clientela. Siamo, comunque, contrari all’ipotesi di procedere ad assunzioni dirette di Personale in CSR sia per problemi di costo sia per gli intrinsechi rischi di nepotismo e di illegittimi favoritismi. Esistono altre soluzioni organizzative che potrebbero compensare, in parte, le carenze di organico e che sono in valutazione, anche con la Banca d’Italia.

Utile ai fini della velocizzazione delle pratiche sarebbe attuare il decentramento dei compiti, affidando alle strutture periferiche l’incombenza dello svolgimento di una parte delle pratiche.

INEFFICIENZE DI PROCESSO

Parlando di efficienza dobbiamo prestare attenzione a non confondere le inefficienze legate a oggettive situazioni di carenza di risorse con le inefficienze di processo, che potrebbero essere sanate intervenendo sulla semplificazione di attività e controlli svolti. E questo può essere fatto a organico fermo.

OUTSOURCING

Da esperienza diretta e dai controlli effettuati dal personale della Cassa, emergono chiaramente i limiti e le manchevolezze degli attuali outsourcer, sia quelli che forniscono supporto tecnologico alla Cassa e ai soci sia quelli che svolgono attività operative, e l’attuale Consiglio ha già avviato approfondimenti per individuare soluzioni tese a colmare le lacune, anche arrivando eventualmente a sostituire gli attuali fornitori.

In ogni caso il nuovo Consiglio ha già provveduto a definire un piano strategico che contiene proposte e soluzioni, in linea con il programma elettorale presentato, necessarie a dare adeguate risposte a gran parte delle criticità emerse. Tale documento sarà presto portato a conoscenza di tutti i Soci.
Abbiamo ricevuto dai Consiglieri che fanno a noi riferimento ampie assicurazioni sul cambiamento di passo nella gestione della CSR. Non mancheremo di monitorare costantemente la realizzazione di tutte quelle iniziative che da tempo i Soci attendono.