Appena il 20% degli aventi diritto ha votato per il bilancio CSR. Forse per scarsa confidenza con un sistema telematico imposto tout court o più probabilmente per disaffezione verso una CSR sempre più lontana dai soci, fatto sta
che il momento più importante di democrazia in una Cassa che “dovrebbe” essere dei soci, è stato lettralmente DISERTATO.
Chi è l’artefice di questa debacle, ora ha il dovere di interrogarsi su una lunga e dolorosa serie di scelte dettate più dall’estetica, che dagli interessi dei soci. La FALBI non resterà in silenzio.