Nell’inerzia dei 7, che contestano ma ammettono il gramo 0,7%, si sta consumando l’ennesima beffa per i colleghi, che in un periodo di difficoltà si ritroveranno con qualche misera mancetta…
INCONTRO DEL 19 NOVEMBRE 2020 – MAGGIORE EFFICIENZA PARI ALLO 0.7% (0.4% una tantum e 0.3% alla Lump Sum) IL PEGGIOR RISULTATO DEGLI ULTIMI 10 ANNI LA BANCA È INDISPONIBILE ALLA STRUTTURALIZZAZIONE Si è tenuto nella giornata odierna l’incontro dedicato alla definizione della maggiore efficienza aziendale realizzatasi nell’anno 2019. Si è trattato del primo incontro, dopo un lungo periodo, di natura negoziale. Sono note le resistenze opposte dalla Banca ad affrontare al tavolo del confronto aspetti di natura contrattuale, così come è nota l’azione contraria con la quale nel periodo abbiamo incalzato la Banca. Abbiamo ritenuto positivo il cambio di orientamento, pur esprimendo ampia riserva a manifestare una valutazione solo alla luce delle effettive disponibilità che la Delegazione aziendale avesse manifestato in sede di contrattazione. L’avvio è stato del tutto deludente: nell’incontro odierno la Banca ha sostenuto che gli indicatori che hanno fornito il risultato di una maggiore efficienza, realizzatasi nel corso dell’anno 2019, sarebbero pari allo 0.7%, per cui l’offerta è stata dello 0.4% della massa salariale, da corrispondere una tantum, e del restante 0.3% da conferire al finanziamento della Lump Sum. La modifica della componente degli assunti post ’93 rispetto a quando è stato definito impone, oggi, un diverso sistema di alimentazione della Lump Sum nella direzione di evitare che si trasformi di fatto in una sorta di autofinanziamento. E’, quindi, il momento di porre a carico esclusivamente della Banca il contributosgravandone tutti i Dipendenti; le ipotesi, prospettate dal primo tavolo, di esentare solo alcune categorie, quali i post ’93 che non hanno aderito al Fondo Pensione, avrebbero un effetto iniquo nei confronti di tutti. Nell’occasione è stato affermato che non esiste alcuna disponibilità a procedere alla strutturalizzazione nello stipendio di una parte dell’importo così determinato. Si tratta di un meccanismo, a nostra opinione, irrinunciabile che ha garantito nel periodo 2010/2019 la crescita aggiuntiva dello stipendio tabellare (pari al 6%) in un contesto di generalizzato rallentamento degli incrementi delle retribuzioni. Un risultato fortemente inadeguato, il peggiore negli ultimi dieci anni (come è possibile constatare dalla tabella in calce), che diventa addirittura offensivo per una Categoria che, nel frattempo, è stata chiamata a produrre un rilevante sforzo in termini di flessibilità e di adattamento alla situazione creatasi in relazione alle misure organizzative di contenimento dell’epidemia. Abbiamo inteso replicare che la FALBI, in assenza di un adeguamento della percentuale e, soprattutto, della strutturalizzazione dell’intero importo, non è disponibile a sottoscrivere l’accordo. Nell’occasione abbiamo inteso rappresentare l’esigenza, ormai non più procrastinabile,di un negoziato più ampio sul trattamento economico. Il protrarsi ormai da molti mesi dell’emergenza, l’incertezza sul suo termine, e la connessa esigenza di ricorrere in termini massivi al lavoro delocalizzato, ha provocato una grave perdita economica per tutte le Colleghe e i Colleghi. È necessario fornire una risposta adeguata! A tal proposito abbiamo avanzato la richiesta di procedere ad un accordo per riconoscere il ticket mensa per tutti coloro che operano da remoto (telelavoro e delocalizzato) e ad individuare un riconoscimento forfettario a tutti, sia che abbiano operato da distanza sia in presenza, utilizzando gli importanti risparmi realizzati dalla Banca nel corso del periodo (mancata erogazione di straordinari, missioni, indennità giornaliere legate alla prestazione), nonché il ripristino del rimborso chilometrico. La Delegazione aziendale ha ribadito che non esiste alcuna disponibilità da parte della Banca ad affrontare negoziati che abbiano contenuti di natura economica. Il perdurare di tale pregiudiziale, ascrivibile esclusivamente a ragioni di immagine e non di sostanza, dovrà necessariamente indurci a riconsiderare l’ipotesi di una mobilitazione generale della Categoria. Nell’occasione abbiamo, con forza, invitato la Banca ad onorare gli impegni, ormai datati, di procedere al confronto per la riforma dell’Area Operativa e alla verifica dell’Area Manageriale e ad affrontare, con immediatezza, la trattativa per laregolamentazione a regime del lavoro a distanza, sulla quale la Banca d’Italia registra un evidente ritardo, così come andranno definite questioni lasciate in sospeso da tempo quale quella relativa al trattamento RUP/DEC. Particolare attenzione andrà dedicata al rinnovo dell’accordo BAN. Non vi è dubbio che “l’esordio” al tavolo negoziale della nuova, massiccia maggioranza sindacale abbia prodotto il primo dei negativi risultati che da tempo denunciamo. Osserveremo con grande attenzione quali, concrete, iniziative il “primo tavolo” vorrà assumere per rappresentare al meglio i diritti e le legittime aspettative della Categoria. Siamo sempre più convinti, e i fatti, purtroppo, iniziano a darci ragione che la tutela “a chiacchiere” abbia un’efficacia prossima allo zero. Roma, 19 novembre 2020 La Segreteria Generale Falbi |