Nella giornata odierna la Banca ha convocato le Organizzazioni Sindacali per un breve incontro, della durata di circa 30 minuti, finalizzato a una valutazione dello stato di avanzamento del confronto relativo all’attuazione degli interventi organizzativi della riforma della Rete Territoriale.
Durante la riunione è emerso con chiarezza che le posizioni restano ancora distanti e che, allo stato attuale, non vi sono i presupposti per giungere in tempi brevi a un’intesa utile e concretamente efficace per le Colleghe e i Colleghi coinvolti.
Il tentativo della Banca – clamorosamente fallito – di procedere comunque con il solo coinvolgimento di sigle sindacali minoritarie, o addirittura facendo leva sulla disponibilità espressa da alcuni rappresentanti dell’Area Manageriale, si è rivelato del tutto inefficace. È un segnale chiaro: su questioni che impattano così profondamente sulla vita lavorativa e personale delle Colleghe e dei Colleghi non è possibile costruire scorciatoie né accordi di facciata.
Serve una rappresentanza reale, autorevole e pienamente legittimata dalla fiducia delle Lavoratrici e dei Lavoratori. E’ doveroso prendere atto della situazione con trasparenza, senza alimentare false aspettative, rischiando di generare ulteriori frustrazioni in una fase già complessa. Tanto più che la Banca ha espresso l’intenzione di concludere un accordo definitivo – e non più un accordo-quadro – su un impianto articolato e complesso, rendendo di fatto impraticabile la chiusura del negoziato prima della pausa estiva.
Nel corso dell’incontro, la Banca ha anche preannunciato la diffusione di un documento indirizzato a tutto il Personale, che esprimerà il punto di vista dell’Amministrazione, non certo quella delle Lavoratrici e dei Lavoratori, già pienamente espressa attraverso le loro Organizzazioni Sindacali. La sostituzione del confronto sindacale con comunicazioni unilaterali non è uno strumento utile. In passato abbiamo già assistito a iniziative analoghe – a partire dalle cosiddette “visite pastorali” sul territorio – che non hanno prodotto alcun risultato concreto: quello che occorre è un confronto di merito, ampio e responsabile.
FALBI e SIBC hanno ribadito l’esigenza di un accordo di alto profilo, che guardi allo sviluppo della Banca, alla valorizzazione di ciascun percorso professionale, alla tutela del benessere di ogni Collega, evidenziando alcune delle principali integrazioni che ci attendiamo nella posizione della Banca. Continueremo anche in queste settimane a dare concrete indicazioni per migliorare l’accordo, in attesa che – da parte dell’Amministrazione – maturi la disponibilità a un confronto leale, e realmente in grado di fornire risposte adeguate alle esigenze delle Lavoratrici e dei Lavoratori, che hanno già subito ricadute sia sulle prospettive di crescita professionale, sia sulle condizioni di vita personali e familiari.
L’impegno di FALBI e SIBC resta fermo: continueremo ad affrontare questo confronto con serietà, determinazione e spirito costruttivo, per arrivare a soluzioni eque e realmente tutelanti per chi è stato maggiormente colpito dalla riforma.
Roma, 31 luglio 2025