ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI COMITATI PER IL FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE14 E 15 DICEMBRE

LISTA N° 2

La nostra serietà, il nostro impegno ed il nostro programma per garantire a tutti un Fondo Pensione equo e proficuo.

Il rinnovo dei Comitati Consultivo e di Sorveglianza del Fondo Pensione Complementare giunge in un momento di grande delicatezza e preoccupazione per il futuro previdenziale di tutti noi.

La sensibile caduta del PIL, intervenuta per la crisi economica legata alla pandemia, si rifletterà negativamente sull’importo della pensione “pubblica” (il primo pilastro previdenziale) erogata dall’Istituto di Previdenza.

Come è noto la determinazione della pensione INPS avviene applicando una percentuale di rivalutazione del montante contributivo che ciascuno di noi detiene presso l’INPS legata alla variazione media quinquennale del PIL.

Ciò comporterà l’allargarsi della differenza tra importo della pensione e ultimo stipendio, il cosiddetto “gap previdenziale”.

Per continuare ad assicurare un livello di reddito dignitoso all’atto del pensionamento sarà necessario integrare la pensione riconosciuta dall’INPS con un’accresciuta rendita erogata dal nostro fondo pensione complementare.

Per raggiungere questo non semplice risultato, oltre ad una maggiore contribuzione da parte della Banca, operazione di competenza del tavolo di confronto negoziale tra Sindacati e Banca, è necessario che le risorse, affidate alla Banca in qualità di gestore del fondo, siano accuratamente investite (in termini di rischio) e adeguatamente remunerate in modo da garantire un risultato finale (ossia un montante individuale), al momento della cessazione dell’attività lavorativa, tale da poter erogare una rendita capace di ben integrare la pensione pubblica e di mantenere un adeguato reddito.

Da questa premessa si evince la fondamentale rilevanza dell’attività dei due Comitati previsti dal titolo VII del Regolamento del nostro FPC per garantire la conformità alla normativa e la correttezza di chi gestisce il fondo (ruolo del Comitato di Sorveglianza) e verificare che l’investimento delle risorse gestite sia attento e remunerativo (compito del Comitato Consultivo) in relazione alle diverse condizioni di mercato che nel tempo si verificano.

Per queste finalità gli accordi negoziali hanno stabilito la presenza all’interno di detti Comitati di rappresentanti nominati direttamente dal Personale aderente al Fondo.

Garantire queste prestazioni significa difendere il valore futuro della nostra pensione e per raggiungere tale risultato vi è bisogno di competenza, professionalità, dedizione e senso del dovere.

A tal fine la FALBI, nella scelta dei candidati da presentare per il rinnovo dei Comitati, si è attenuta all’unico criterio delle competenze e delle sensibilità alle problematiche previdenziali delle Colleghe e dei Colleghi.

L’attenzione alla corretta gestione delle risorse del Fondo Complementare non è tuttavia sufficiente per governare una tematica tanto rilevante per il futuro di tutti gli interessati, pertanto ad essa va affiancata una costante azione del Sindacato improntata alla consapevolezza della rilevanza della questione.

Da quando nel 2000, dopo una sofferta e difficile trattativa, fu costituito in Banca il Fondo Pensione Complementare, sono stati necessari numerosi interventi di natura negoziale per giungere ad una contribuzione a carico della Banca pari al 7.5%, in assenza dei quali la percentuale di conferimento sarebbe rimasta al 2.1% (percentuale individuata all’atto della costituzione ed in linea con la media di quella prevista per la generalità dei Fondi della specie).

Residuava, tuttavia, una significativa penalizzazione a carico degli aderenti, perché privati del trattamento di fine rapporto in quanto conferito al FPC.

Di conseguenza, nel 2017 fu introdotta, con accordo negoziale la cui contrattazione è durata per oltre tre anni, la lump sum: una sorta di liquidazione da erogare agli iscritti al FPC sostitutiva del TFR.

Si è trattato di affermare un principio, ma era evidente in quel momento che sarebbero stati necessari interventi evolutivi capaci di avvicinare il trattamento della lump sum al trattamento previsto per la generazione precedente.

Purtroppo, il primo appuntamento è fallito e la recente trattativa che si è tenuta sulla lump sum nulla, per responsabilità del primo tavolo, ha aggiunto nella direzione prima indicata.

LA FALBI CONFERMA L’IMPEGNO MORALE, CHE SI E’ ASSUNTA SIN DAL 2000 ALL’ATTO DELLA COSTITUZIONE DEL FONDO, A PROSEGUIRE NEL PROGRESSIVO E COSTANTE MIGLIORAMENTO DEL TRATTAMENTO PREVIDENZIALE A FAVORE DEI COLLEGHI ASSUNTI A PARTIRE DAL 28 APRILE DEL 1993. CIO’ NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE QUALSIASI TRATTAMENTO AGGIUNTIVO ALLA PENSIONE SUBISCE UNA LOGICA EVOLUTIVA, COSI’ COME E’ ACCADUTO PER IL TRATTAMENTO DI QUIESCENZA DELLA PRECEDENTE GENERAZIONE CHE, ATTRAVERSO UNA COSTANTE AZIONE ESETRCITATA NEL TEMPO, HA RAGGIUNTO LIVELLI DI ECCELLENZA.

A tal fine le iniziative alle quali la FALBI si atterrà saranno coerenti con la piattaforma che di seguito, sinteticamente si espone:

CONTRIBUTO A CARICO DELLA BANCA: non vi è dubbio che il progressivo incremento del conferimento da parte della Banca, rappresenta la strada principale per contenere il gap previdenziale provocato dall’erosione della quota della pensione obbligatoria; deve essere un impegno di tutti a proseguire in tale direzione;

LUMP SUM: riproporremo, alla prima occasione, lo spostamento dell’onere del finanziamento a carico della Banca e l’adeguamento del coefficiente di equilibrio al fine di colmare le differenze, ancora eccessive, tra i diversi trattamenti di liquidazione esistenti in Banca;  

COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE: attualmente il coefficiente è calcolato sulla media della sopravvivenza maschile, la Banca ha più volte proposto di adottare una media di sopravvivenza tra il personale maschile e quello femminile (neutral gender); questo si trasformerebbe in una penalizzazione per tutti; confermiamo, quindi, la nostra contrarietà a tale ipotesi;

RENDIMENTO MINIMO GARANTITO: in relazione all’aleatorietà dell’andamento dei mercati è stata introdotta una clausola di salvaguardia per assicurare “il rendimento minimo garantito”, tale garanzia protegge da errori compiuti dal gestore; a tal proposito proporremo l’allargamento di un’ulteriore garanzia anche in caso di switch di comparto;ALLARGAMENTO ADERENTI AL FONDO: al fine di incrementare la massa critica da gestire, proporremo l’allargamento degli aderenti al Fondo Pensione a aderenti oltre ai Dipendenti di Banca (figli di Dipendenti, addetti ad altre Autorità di regolamentazione).

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