AREA MANAGERIALE: DOVE ERAVAMO RIMASTI?

Mentre aspettiamo con ansia che la Banca avvii concretamente il negoziato sulla riforma della carriera operativa, assistiamo a un silenzio assordante sull’Area Manageriale, specie da parte dei Sindacati che hanno voluto e concordato con la Banca la riforma del 2016.

 

Va quindi tutto bene?

 

Noi che rappresentiamo le colleghe e i colleghi e li ascoltiamo costantemente, siamo convinti che il clima di insoddisfazione sia diffuso. La parola che ci sentiamo ripetere più spesso è: ingiustizia. E noi riteniamo – e lo affermiamo da lunghi anni – che l’ingiustizia sia generata dall’opacità delle scelte gestionali compiute dalla Banca.

 

A nostro avviso, un’istituzione così importante, che gode della credibilità dei cittadini, ha bisogno, ancor più che dei colleghi soggetti alle conseguenze delle scelte gestionali, di operare con trasparenza, ha bisogno di essere accountable con i propri dipendenti, anche perché dai provvedimenti posti in essere derivano enormi vantaggi o svantaggi economici per i colleghi. E i dati che abbiamo pazientemente recuperato, a partire dal 2016, tramite le evidenze di Launchpad testimoniano incrementi retributivi di decine di migliaia di euro per taluni, e di poche migliaia di euro per altri!

 

Un avanzamento a Consigliere o a Direttore, l’attribuzione dei livelli, una vacancy per una posizione ricoperta in un luogo diverso, che danno diritto anche a trattamenti economici molto importanti, vanno motivati. E poco importa se le motivazioni vengono riportate nei verbali dei Comitati o negli appunti al Direttorio. Occorre rendere consapevoli le persone delle ragioni per le quali certe decisioni sono state prese.

 

E anche in questo caso, ciò avrebbe un impatto positivo prima di tutto per la Banca e per la sua reputazione.

 

A nostro avviso, occorre prevedere, quantomeno per gli avanzamenti di segmento e per l’attribuzione delle vacancy e dei job posting, le graduatorie. E se già esistono – visto che nelle job description di vacancy e job posting si quantifica il peso per ciascun ambito di responsabilità o di competenza – occorre renderle pubbliche.

 

Quanto alle attribuzioni dei livelli, occorre – e anche questo lo diciamo, solo noi, da anni – che venga pubblicata, al momento dell’attuazione dei provvedimenti, la lista di coloro i quali lo conseguono al primo, al secondo o al terzo anno. È davvero incredibile che si debbano consultare le singole posizioni per verificare tale informazione! Noi, grazie a Launchpad e a Excel, abbiamo queste informazioni. Perché mai la Banca non vuole diffonderle?

 

Tutto ciò, e non solo questo, fa sì che sia necessario avviare una verifica della riforma. A nostro avviso la riforma andrebbe completamente riformata, ma siamo consapevoli del fatto che ciò non è più possibile. Davvero non comprendiamo, però, chi e perché si possa opporre a un minimo intervento che garantisca trasparenza, motivando i colleghi (specie quelli che per anni non riescono a conseguire il tanto agognato avanzamento e che non hanno mai goduto l’ebbrezza di ottenere un livello al primo anno), migliorando il clima aziendale e tutelando anche i soggetti che compiono le scelte gestionali.