Dialogo Sociale Banconote: La volontà di mantenere il contante

Il 28 maggio si è svolto a Francoforte l’incontro per il 14° Banknotes Social Dialogue con la partecipazione dei membri di SCECBU, EPSU, UNI Europa e Banche Centrali Nazionali alla presenza di Doris Schneeberger (Director Banknotes) e Martin Novak (Principal Banknotes Communication Expert) in rappresentanza della Banca Centrale Europea.

 

La BCE ha presentato il documento “Developments & Trends in the area of Euro Banknotes” illustrandone in dettaglio il contenuto e le implicazioni. I punti focali trattati da Doris Schneeberger sono stati i seguenti:

  • La circolazione delle banconote
  • La strategia per supportare l’utilizzo del contante
  • La produzione di banconote nei prossimi anni
  • Le nuove banconote

Nel seguito si riportano le linee principali degli argomenti affrontati. In corsivo sono gli interventi dei nostri esponenti.

 

LA CIRCOLAZIONE DELLE BANCONOTE

Nel mese di febbraio il valore del contante in circolazione ha registrato una diminuzione complessiva pari allo 0,6% con un’incidenza maggiore nei tagli alti.

Nel corso del 2024 si prevede una riduzione nella domanda di contante, con un conseguente accumulo delle riserve logistiche nelle Banche Centrali Nazionali. Il volume annuale della distruzione delle banconote rimane sostanzialmente stabile.

 

LA STRATEGIA PER SUPPORTARE L’UTILIZZO DEL CONTANTE

La riduzione del numero di ATM presenti sul territorio, la scarsa qualità delle banconote fornite (fenomeno presente soprattutto in Belgio e Irlanda), l’introduzione di commissioni da parte dei gestori degli ATM per il prelievo di contante, oltre a quelle praticati dalle banche, sono fattori che penalizzano pesantemente gli utenti e li spingono verso mezzi di pagamento alternativi al contante. In prospettiva anche l’introduzione dell’Euro Digitale potrebbe incidere negativamente facendo aumentare il costo delle commissioni per l’utilizzo degli ATM.

Si evidenzia l’esigenza di una “metrica” per l’allocazione degli ATM che tenga conto di parametri quali la tipologia della zona, se rurale o urbana, la distanza tra gli apparati e il numero di abitanti. 

 

La BCE ribadisce la sua visione del contante come mezzo di pagamento e riserva di valore e conferma la sua strategia volta a garantirne disponibilità, accessibilità e accettazione. 

Informa dell’avvio di un progetto di monitoraggio sugli ATM condotto congiuntamente da BCE e BCN con l’obiettivo di una migliore definizione del ruolo delle stesse BCN. Peraltro la BCE sottolinea che sono le singole legislazioni nazionali a normare la gestione degli ATM (presenza e costi di utilizzo) e al momento le legislazioni sono molto diverse. Va comunque considerato che l’ATM fornisce un servizio privato ad opera di provider diversi e che la BCE non può agire sui costi delle commissioni.

 

Altre due osservazioni hanno riguardato l’obbligo di accettazione del contante e l’esigenza di “vigilanza sul contante” in analogia a quanto già realizzato con SSM per il sistema europeo di vigilanza bancaria.

 

La BCE ribadisce che diversamente dagli anni passati oggi c’è una volontà politica di tutelare e incentivare l’uso del contante, supportata appieno dal Governing Council.

Posto che le autorità pubbliche e i prestatori di servizi pubblici sono tenuti ad accettare il contante e che le banche commerciali non hanno interesse nel contante a causa del costo di gestione, spetta ai singoli Stati intervenire per ampliare l’obbligo di accettazione.

Al riguardo la BCE sta vagliando un nuovo regolamento per l’Unione Europea inteso a rafforzare il ruolo del contante e a garantirne giuridicamente accessibilità e accettazione. Il nuovo regolamento nasce da un’analisi approfondita anche se non sono stati ancora definiti interventi concreti, sarà dunque necessario altro lavoro e altro tempo. A tal fine BCE ha anche sollecitato un CASH FORUM che sarà condotto da DBB.

Infine BCE ribadisce il ruolo del contante come strumento di educazione finanziaria, con particolare riferimento ai giovani.

 

LA PRODUZIONE DI BANCONOTE NEI PROSSIMI ANNI

È ipotizzabile che i volumi di produzione di banconote per il 2026 vengano decisi e comunicati a settembre dopo la probabile revisione dei tassi di interesse.

Nel 2025 la produzione prevista è di circa 3,5 miliardi di banconote.

 

Può la BCE diminuire la pressione sui costi per i produttori pubblici?

La pressante attenzione e l’esasperazione dell’obiettivo di contenimento della spesa rischia di incidere sul futuro delle stamperie pubbliche a favore di produttori privati. Qualora poi il mercato rimanesse a esclusivo appannaggio dei privati, il risparmio iniziale potrebbe tradursi in una crescita non controllata dei prezzi richiesti. 

La produzione di carta per i tagli bassi di banconote non risulta conveniente per le cartiere.  Inoltre sussiste il rischio generale che la produzione di carta non risulti più economicamente conveniente data la diminuzione dei quantitativi richiesti, a sua volta causata dalla ridotta produzione di banconote. È il caso della Spagna che ha registrato un rallentamento nella stampa delle banconote poiché la gara per l’aggiudicazione della fornitura della carta ha avuto pochi partecipanti.

 

Per quanto attiene alla questione “costi” la BCE sottolinea che nell’ultimo periodo l’attenzione si è spostata verso la resilienza della catena di fornitura. Alla resilienza è stato riconosciuto il ruolo di cuore del sistema. Ciò conferma la necessità di mantenere una diversità di fornitori e tutti ugualmente competenti. 

Il ruolo centrale della resilienza ha portato ad affidare compiti di backup ai produttori in-house, assegnando obiettivi di reattività e flessibilità al tendering group.

La BCE riconosce che i “big players” stanno conducendo degli investimenti di grandissimo rilievo per questo può ipotizzare buone garanzie per il mantenimento del lavoro di “produzione delle banconote”, riservando inoltre una particolare attenzione nel monitoraggio dei piccoli-medi produttori. E proprio in questa ottica la BCE assegna i tagli delle banconote da produrre sulla base delle preferenze espresse dalle BCN pur rispettando i vincoli e le limitazioni esistenti.

 

La condivisione delle conoscenze del settore pubblico con il privato rischia di avvantaggiare quest’ultimo che in ogni caso ha principalmente obiettivi di guadagno. 

Data la presenza di pochi produttori privati, la BCE deve assicurarsi che continuino a lavorare e a garantire le forniture in tempi ragionevoli per evitare conseguenze negative sulla stampa delle banconote. La presenza di un duopolio di cartiere richiede alla BCE un attento monitoraggio.

 

Si richiede alla BCE l’impegno di coinvolgere le BCN nei programmi di cooperazione. 

La BCE accoglie positivamente la richiesta.

 

LE NUOVE BANCONOTE

Si chiedono informazioni sulla nuova serie delle banconote in euro poiché ad oggi non si hanno notizie certe.

Al momento sono state individuate due possibili tematiche per la realizzazione delle banconote in euro serie 3.

Nel corso del 2025 ci potrebbe essere la gara per la scelta del nuovo design.

Alla fine del 2026 il Governing Council dovrà condurre un’approfondita analisi costi-benefici per decidere se avviare la produzione della terza serie.

La nuova produzione dovrà avere i seguenti obiettivi:

produrre in modo sostenibile e con un eco-design, riducendo l’impronta sull’ambiente;

rendere più difficile la contraffazione delle banconote;

realizzare dei biglietti che identifichino in modo deciso l’UE; questo aspetto è particolarmente importante per coloro che usano poco contante, ad esempio i finlandesi, perché le banconote potrebbero rappresentare l’affermazione della loro identità di cittadini europei.

Per quanto attiene alla contraffazione, diminuita nel periodo pandemico causa la scarsità di transazioni, purtroppo è risalita a valori standard e attualmente sembra in crescita.

 

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CONCLUSIONI

Il Dialogo Sociale dedicato alle Banconote beneficia del diverso approccio di Doris Schneeberger rispetto al suo predecessore Ton Ross. Il dialogo è molto vivo e costruttivo e siamo convinti che la BCE ascolti le nostre rivendicazioni. 

Nonostante ciò, permangono le preoccupazioni dovute al calo di produzione e di utilizzo del contante, e non possiamo non tenere conto del fatto che l’introduzione dell’euro digitale amplificherà questi problemi.

Manteniamo sempre alta l’attenzione e la nostra forte presenza in Europa costituisce un’importante leva per tutelare tutte le nostre colleghe e tutti i nostri colleghi impegnati, a Roma e nelle Filiali, nella produzione e nel trattamento del contante.

 

FALBI e SIBC