DIALOGO SOCIALE SEBC È NECESSARIO UN CONFRONTO RICCO DI CONTENUTI

Il 14 marzo si è tenuto, a Francoforte, il 63mo Dialogo Sociale tra gli esponenti delle confederazioni sindacali europee e la BCE.

 

Abbiamo fatto presente alla BCE, nell’incontro, tenutosi a gennaio e riservato alle contact persons in cui si definiscono date e contenuti dei Dialoghi sociali SEBC, SSM e Banconote, che una data così ravvicinata rispetto all’ultima sessione, avvenuta il 22 novembre 2023 (normalmente gli incontri avvengono due volte all’anno, a maggio e novembre) avrebbe reso povera di contenuti la riunione e non avrebbe dato modo alle controparti di definire un’agenda seria, con informazioni degne di una discussione proficua.

 

Siamo convinti, infatti, che il Dialogo Sociale con la BCE, le cui decisioni hanno un impatto importante sulle attività delle banche centrali nazionali, vada gestito in maniera seria e costruttiva, e non debba essere vissuto come un mero adempimento burocratico, in cui i Sindacati vengono semplicemente informati di decisioni già prese o debbano assistere a interessanti, ma non pertinenti dissertazioni sulla politica monetaria perseguita dalla BCE.

 

I temi da affrontare sono tanti e sono importanti, e ve n’è uno che sarà cruciale per tutti noi, come dipendenti di una banca centrale e come cittadini: l’Euro digitale.

 

Per questa ragione è stato costituito, in seno allo Scecbu, un gruppo di lavoro, coordinato dal Vice Presidente Raoul Barone, che ne seguirà gli sviluppi e dovrà interloquire con la BCE e con le Istituzioni europee, che avranno la responsabilità di assicurare l’imprimatur al progetto avviato quattro anni fa, e su cui avvertiamo una grande accelerazione nei tempi di realizzazione.

 

Per questa ragione abbiamo richiesto e ottenuto di escludere dall’incontro di marzo la discussione in materia e di dedicarne, nella sessione autunnale un dibattito ad hoc, alla presenza del membro del Board responsabile del progetto.

 

Ciò premesso, ci limitiamo a riferire, molto brevemente, dei contenuti del meeting, a cui ha partecipato, da remoto, il Vice Presidente della BCE De Guindos, il quale ha parlato di questioni di politica monetaria e di inflazione ma non ha toccato tematiche di rilevanza sindacale.

Nel breve periodo che è stato concesso dalla BCE per la preparazione del meeting, il Diversity WG dello Scecbu ha presentato gli esiti di un sondaggio relativo all’implementazione dell’Equality, Diversity and Inclusion Charter nelle banche centrali.

 

Il “Charter”, promosso dalla BCE e sottoscritto da tutte le banche centrali SEBC, fu rilasciato senza il minimo coinvolgimento del Sindacato. La discussione della presentazione dello SCECBU ha ottenuto l’effetto di prevedere, ogni anno, una sessione, nel Dialogo Sociale, in cui si discuterà della reale implementazione delle policy di inclusione e diversità nelle banche centrali, sperando che vengano prese in seria considerazione i punti di vista e le proposte provenienti dal Sindacato.

 

Noi continuiamo a fare la nostra parte, con la consapevolezza che il Sindacato debba esercitare un ruolo attivo e costruttivo, nell’interesse di tutti. Purtroppo l’attitudine della BCE, che – rammentiamo ancora una volta – non riconosce il ruolo negoziale del sindacato, non è in linea con quella delle maggiori banche centrali, che si confrontano e definiscono le condizioni di lavoro con la controparte sindacale.