Il Direttivo Nazionale della FALBI, riunito a Roma il 24 e 25 marzo, dopo aver proceduto alla cooptazione dei colleghi D’Antino Settevendemie Mattia (Torino) e Verrengia Anna (Campobasso), ha posto al centro del dibattito la riforma della
Rete Territoriale varata dalla Banca d’Italia.
Fin da subito, il Direttivo ha espresso pieno sostegno alle decisioni della Segreteria Nazionale di opporsi con fermezza al progetto e di avviare uno stato di agitazione incisivo per contrastarne l’attuazione.
La massiccia partecipazione allo sciopero del 28 febbraio conferma che la Categoria condivide la strategia di FALBI e SIBC.
UN ATTACCO ALLA RETE TERRITORIALE
Il piano di riorganizzazione non solo penalizza immediatamente le Colleghe e i Colleghi delle filiali di Livorno e Brescia, per la cui chiusura la Banca non ha mai fornito spiegazioni convincenti, ma apre la strada alla soppressione di molte altre filiali.
Privandole delle loro funzioni, la Banca le condanna a una lenta e inevitabile chiusura.
L’intento è chiaro: il modello proposto è “flessibile”, ossia soggetto a progressive riduzioni e adattamenti, come la stessa Banca ha dichiarato apertamente.
La FALBI non può e non vuole accettare un disegno così dannoso per il futuro della Rete.
UNA SCELTA DI COERENZA E RESPONSABILITÀ
La FALBI ha scelto, senza esitazioni, di contrapporsi a questo piano nel rispetto della propria natura e della propria storia. Abbiamo sempre affrontato il confronto con spirito costruttivo, cercando soluzioni nell’interesse dei Lavoratori.
Ma quando sono in gioco la stabilità lavorativa, la professionalità e la qualità della vita delle Colleghe, dei Colleghi e delle loro famiglie, il nostro atteggiamento è chiaro:
opposizione netta e determinata, senza compromessi al ribasso.
Per questo, il Direttivo ha ribadito che la FALBI:
• proseguirà con le azioni di agitazione del Personale;
• rifiuterà qualsiasi trattativa sulle ricadute del piano, che rappresentano solo
l’attuazione di una decisione già presa;
• tornerà al tavolo delle trattative solo se verrà messo in discussione il modello di riorganizzazione, con precise garanzie per il futuro delle Colleghe e dei Colleghi.
CONDIZIONI PER RIPRENDERE IL CONFRONTO