DURI E PURI, MA… SMEMORATI

CGIL-CISL-UIL cavalcano da settimane uno scandalo inventato da loro stessi, che assume ormai connotati di una soap opera piuttosto ripetitiva.

 

La suddetta Trimurti ci accusa, nell’ultima puntata di ieri, di aver fatto un “accordo sottobanco” con la Banca, per l’“assunzione a Coadiutore” di un collega contrattista, con una soluzione “inedita” che non ha precedenti.

 

Tre patetiche bugie: una per sindacato.

 

Partiamo dal “sottobanco”. 

L’accordo è talmente poco sottobanco che ne abbiamo dato per primi notizia nel volantino del 16 novembre scorso, una volta definita la forma tecnica di stabilizzazione degli ultimi 4 contrattisti rimasti in Banca (tutti gli altri – decine – sono già stati stabilizzati da anni).

Già nelle settimane precedenti si era spiegato pubblicamente il negoziato, anche con volantini di sigla (FALBI, 15 novembre: “Contrattisti – L’ipocrita moralismo di Cgil Cisl e Uil”; SIBC, 16 novembre: “Il personale della Banca è sottoinquadrato – Dai contrattisti a ciascuno di noi, il passo è brevissimo”).

 

Ma andiamo alla sostanza.

Questo accordo, esattamente come tutti i precedenti accordi di regolarizzazione di personale a contratto, è stato proposto dalla Banca, con livello di inquadramento definito dalla Banca, in base alle mansioni che la Banca ha assegnato loro e vengono concretamente svolte (l’unico collega che verrebbe inquadrato Coadiutore svolge da anni anche le mansioni che prima di lui svolgeva un Consigliere!). 

Peraltro, l’accordo prevede, per questo collega, l’obbligo di superare una preventiva prova di idoneità al termine di un percorso formativo, che se non superata comporterà l’inquadramento al grado inferiore.

 

E’ palese che quella di CGIL CISL e UIL è una prova di smemoratezza senza paragoni! 

Questo accordo è infatti solo la conclusione del percorso che ha visto la stessa Trimurti firmare nel 2018 contratti per stabilizzare infermieri (nel grado di Assistente e Assistente superiore), traduttori ed esperti in formazione linguistica (nel segmento degli Esperti), ricercatori archivistici (nel segmento dei Consiglieri), medici (nel segmento di Consiglieri e persino in quello di Direttori!).

Inoltre, già allora quattro traduttori assunti a tempo determinato furono stabilizzati direttamente nel segmento di Esperto, previa prova di idoneità, al termine di un percorso formativo di ben 18 mesi (diciotto).

Anche “l’inedito” è quindi una panzana.

 

Cos’è cambiato da allora? E’ cambiata una sola cosa: il grado di disperazione e di miseria di quei tre sindacati, ridottisi a inventare una campagna scandalistica indecente, su una sola persona, per evitare che migliaia di colleghi chiedano conto del nulla che quei sindacati fanno per migliorare la situazione generale del personale.

 

Non sfugge, infatti, che mentre FALBI e SIBC lottavano duramente e trovavano soluzioni vincenti per ottenere il riconoscimento pieno dell’IPCA 2023, che la Banca aveva più volte messo in dubbio, mai un contributo costruttivo è arrivato dalla Trimurti, impegnata unicamente a contrastare il lavoro altrui con volantini strumentali.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: le ultime buste paga dei colleghi sono lì a dimostrare che chi lavora porta a casa risultati.

 

Non sfugge neppure che, mentre FALBI e SIBC presentavano una proposta seria e coerente di riforma degli inquadramenti dell’Area Operativa, la Trimurti riusciva a imboccare contemporaneamente tre strade opposte: la CISL faceva occhi dolci alle proposte della Banca, la CGIL rimasticava vecchi volantini, la UIL come sempre cercava qualcuno da trascinare nel fango.

 

Non sfugge che mentre FALBI e SIBC hanno già sollecitato il nuovo Governatore ad occuparsi della vera priorità per la Banca d’Italia, ossia i sistemi di inquadramento del personale, la Trimurti – che ancora non si è ripresa dalla perdita del suo predecessore – non dà cenni di esistenza sulla questione, limitandosi a portare avanti un’imbarazzante crociata per sottoinquadrare un collega, l’ennesimo, come atto fondativo di una nuova, rovinosa alleanza.