INCONTRO DEL 6 OTTOBRE 2021 I TESTI DELLA BANCA CONFERMANO E PEGGIORANO L’ACCORDO DI LUGLIO LE MENZOGNE E IL FALLIMENTO DELL’UNITÀ SINDACALE

Come è noto la FALBI, a conclusione della lunga trattativa sull’introduzione del lavoro agile, non ha sottoscritto le intese raggiunte nel mese di luglio tra Banca e Unità Sindacale.

 

Le ragioni di tale scelta sono altrettanto note e riguardano:

  • l’approccio “prudente” che aveva indotto le parti contraenti alla fissazione di un numero di giorni troppo ridotto, quando l’esperienza consumata nella fase di lockdown consentiva una maggiore possibilità;
  • la presenza nel citato accordo di forti differenziazioni e penalizzazioni per gli addetti a strutture con minore telelavorabilità;
  • l’aver consentito alla Banca di comunicare la mappatura delle strutture successivamente alla sottoscrizione delle intese con la possibilità di “governare” unilateralmente la reale portata del nuovo istituto;
  • un eccesso di discrezionalità nella gestione affidata ai Responsabili di struttura sottraendo, di conseguenza, garanzie e certezze ai Lavoratori;
  • la mancanza di interventi migliorativi al telelavoro e, soprattutto, in presenza della dichiarata intenzione della Banca di superare tale previsione, la fissazione di norme di garanzia sulla concessione e sul rinnovo del telelavoro.

Avevamo, inoltre, con particolare insistenza richiesto che si valutasse il risparmio economico, molto rilevante, che la Banca aveva realizzato nel periodo del lockdown e quello che realizzerà a regime per l’applicazione del lavoro agile.

 

I risparmi sono in parte imputabili alla gestione ma in larga parte rappresentano riduzioni del reddito di fatto dei Dipendenti.

 

Ritenevamo equo ed opportuno che tali risorse venissero redistribuite tra i Lavoratori.

 

Nonostante questa fosse una rivendicazione trasversale che riguardava anche Sindacati che hanno poi sottoscritto l’intesa (basti considerare i numerosissimi proclami emanati dal SIBC sull’argomento) la questione non ha trovato spazio nelle intese sottoscritte nel mese di luglio.

 

Nel periodo abbiamo assistito a una martellante campagna di comunicazione, da parte dei Sindacati firmatari tendente, da un lato a negare le criticità che obiettivamente l’accordo di luglio presentava, e dall’altro “a far credere” che la fase negoziale che si sarebbe avviata nel mese di settembre sarebbe stata l’occasione per migliorare le intese sottoscritte.

 

Allo stesso tempo la Banca dimostrava che non aveva affatto rinunciato all’obiettivo di superare il telelavoro e, anche forzando la lettera della normativa vigente, opponeva una serie di ostacoli nella concessione e, soprattutto, nel rinnovo di tale previsione regolamentare.

 

Infine, in data 5 ottobre ha inviato alle OO.SS. i testi della trasfusione in Regolamento del Personale del nuovo lavoro agile.

 

I testi inviati svelano una verità che ad ogni persona di buon senso dovrebbe essere stata evidente: le intese di luglio erano chiuse e complete e nessuna trattativa, migliorativa o integrativa, sarebbe stata possibile.

 

Ora l’Unità Sindacale che sin dalla sua costituzione ha propinato mistificazioni della realtà, avrebbe il dovere di rendere conto alla Categoria del proprio agire; ma non abbiamo dubbi che ora partirà una campagna giustificazionista e di scarico delle responsabilità.

 

Oltre ad escludere qualsiasi miglioramento all’intesa la Banca,approfittando delle “maglie larghe” con cui era stata definita l’intesa, ha approfonditamente chiarito alcuni aspetti che ancor di più peggiorano quell’accordo.

 

Ancora una volta si evidenzia la superficialità, l’approssimazione e il dilettantismo dell’Unità Sindacale nel rappresentare al tavolo gli interessi e i diritti delle Colleghe e dei Colleghi.

 

In particolare, dalla lettura dei testi proposti dalla Banca emerge:

  • FRUIZIONE DELLE GIORNATE DI DELOCALIZZATO: nelle intese di luglio era previsto che le giornate di delocalizzato fossero “fino a un massimo di…”, considerati gli equivoci nel frattempo emersi, la Banca ha inteso meglio precisare che “per esigenze operative … il piano mensile può essere modificato e ai dipendenti può essere chiesta la presenza in ufficio eventualmente anche riducendo il numero mensile di giornate di lavoro a distanza fissato per la struttura di appartenenza”. Appare evidente l’eccesso di discrezionalitànella gestione e le conseguenze che potrà avere all’interno dei nostri luoghi di lavoro.
  • GIORNATE DISPONIBILI PER GLI ADDETTI A STRUTTURE CON ATTIVITA’ NON TELELAVORABILI: la scelta (da noi non condivisa) di determinare il grado di telelavorabilità per struttura e non per mansioni, aveva portato alla conseguenziale discriminazione per cui colleghi inseriti in quelle strutture, pur eseguendo mansioni telelavorabili,risultavano esclusi. Abbiamo chiesto con insistenza la definizione di uno specifico plafond ma la risposta della Banca appare del tutto inadeguata, afferma infatti il testo proposto: “il Capo diretto può occasionalmente autorizzaregiornate di lavoro da remoto, previa valutazione della compatibilità con le esigenze di servizio…”; ovvero ipotetiche regalie in luogo dei diritti!

Nell’incontro odierno si è proceduto all’esame dei testi inviati dalla Banca, per parte nostra oltre a ribadire tutte le osservazionicritiche che ci avevano indotto a non sottoscrivere l’accordo di luglio, abbiamo chiesto rispetto ai testi ora proposti che:

  • vengano definiti esplicitamente i diritti del Dipendente nel concordare con il Capo struttura la fruizione di giornate e l’alternanza tra queste e la presenza in servizio, prevedendo che eventuali dinieghi vengano formalizzati e motivati;
  • si cancelli l’ipotesi di riduzione dei giorni di lavoro delocalizzato stabilito per la struttura;
  • si precisi meglio il diritto alla cumulabilità dei giorni mensili a favore dei Dipendenti;
  • si preveda la frazionabilità, da incrementare, di due giornateper tutti e non solo per coloro che fruiscono di un plafond di 50 giornate;
  • si preveda per tutte le segreterie, anche di filiale, un massimale di cento giorni all’anno;
  • si definisca un plafond di giornate certo a favore di coloro che lavorano con mansioni delocalizzabili in strutture a cui non è riconosciuto alcun massimale;
  • si preveda per i Colleghi addetti a mansioni non delocalizzabili il diritto alla rotazione e al cambio di mansione al fine di consentire a tutti l’accesso al lavoro agile;
  • si preveda la compatibilità tra lavoro agile e lo svolgimento diturni;
  • si espliciti la possibilità di fornire sedie ergonomiche;
  • vengano specificate le responsabilità in tema di sicurezzainformatica dei dati;
  • si espliciti la previsione di cui all’art. 32 c. 7 “circa la possibilità di aumentare il plafond in relazione a situazioni eccezionali;
  • venga riconosciuto per ragioni di equità e giustizia il buono pasto anche per il telelavoro.

Abbiamo, infine, chiesto chiarezza sui comportamenti della Banca in tema di concessione e rinnovo del telelavoro e, soprattutto, che cessino le azioni di “sabotaggio” nei confronti delle richieste dei Colleghi.

 

La Delegazione aziendale ha inteso replicare che, fermo restando quanto sottoscritto nel mese di luglio, le osservazioni da noi avanzate saranno valutate.

 

A conclusione dell’incontro, abbiamo ribadito le richieste rivolte al Direttore Generale, con lettera del 5 corrente, in tema di rientro del Personale, con particolare riferimento alla situazione di Colleghi che vivono situazioni di particolare criticità (familiari fragili e genitori con figli minori).

 

A tal proposito la Delegazione aziendale ha annunciato una risposta che comprenderà una attenta valutazione delle situazioni sensibili in relazione ai familiari fragili e a particolari situazioni familiari.

 

Abbiamo, infine, ribadito la nostra richiesta di avvio immediato dei negoziati concernenti l’IPCA, l’efficienza aziendale e il RUP/DEC.