INCONTRO DELL’8 GIUGNO 2022 RIFORMA DEGLI INQUADRAMENTI PER L’AREA OPERATIVA L’ISTAT RENDE UFFICIALE IL DATO IPCA 2022

Si è tenuto nella giornata odierna l’incontro di avvio del negoziato per la riforma dell’Area Operativa. Pur trattandosi del primo incontro, necessariamente ancorato ad affermazioni di carattere generale e dichiarazioni di intenti, sono state fatte affermazioni importanti tra le parti.

 

In particolare, la Delegazione Aziendale ha affermato che:

 

  • l’avvio del negoziato è stato reso possibile in virtù della costituzione di una maggioranza significativa dell’Area rappresenta da FALBI e SIBC, pur rimanendo auspicabile un suo allargamento;
  • la Banca ha “interesse” a procedere alla riforma, che dovrà rappresentare un cambiamento significativo rispetto al modello in essere;
  • la riforma è resa urgente dal profondo cambiamento dell’organizzazione del lavoro e della sempre più avanzata digitalizzazione dei processi;
  • esiste nella categoria una questione rilevante relativa alle “risposte attese”, che appaiono fortemente differenziate a seconda dell’età e delle aspettative dei Colleghi.

 

FALBI e SIBC non hanno proposto tatticismi, e hanno immediatamente posto sul tavolo la necessità di affrontare questioni relative alla forbice retributiva creatasi negli ultimi anni, alle opportunità offerte dai percorsi di carriera e alla necessità di ripensare aspetti relativi all’inquadramento, anche connessi ai requisiti richiesti in fase di assunzione.

 

Abbiamo anche affermato che l’esportazione di un modello basato su discrezionalità e arbitri come quello dell’Area Manageriale (che andrebbe semmai corretto!) non sarebbe in alcun modo accettabile per l’Area Operativa.

 

È di sicuro interesse la risposta sul punto da parte della Delegazione, che ha, quindi, preso atto dell’inapplicabilità all’Area Operativa del modello adottato nel 2016 per l’Area Manageriale e alla negatività dell’adozione di un sistema che comporti eccessi di discrezionalità gestionale da parte dell’Azienda.

 

Per quanto riguarda l’assetto mansionistico, a parere della Banca, si sarebbe realizzata nel tempo una progressiva indifferenziazione che, addirittura, coinvolgerebbe anche l’attuale grado di Coadiutore.

 

Infine, la Banca ha annunciato una proposta di rivisitazione degli automatismi.

 

Affermazioni caratterizzate ancora da eccessiva genericità per cui il Sindacato ha la necessità di comprendere la traduzione di questi principi in proposte concrete.

 

Tuttavia, è sin d’ora evidente che non sarebbero accettabili modifiche degli automatismi, che dovessero comportare perdite sulla dinamica retributiva.

 

E’, inoltre, di fondamentale rilevanza prevedere livelli retributivi aggiuntivi connessi a normali comportamenti, quale la partecipazione a percorsi formativi standardizzati e aperti a tutti, nessuno escluso. Questo aspetto andrebbe anche incontro a un’esigenza condivisa tra le parti: la valorizzazione e il mantenimento nel tempo delle competenze, per evitare marginalizzazioni per effetto del continuo affinamento dei processi produttivi.

 

Il confronto proseguirà in questo periodo pre-estivo per riprendere dopo l’interruzione per le ferie, con l’impegno di entrambe le parti ad affrontare tale ripresa con spirito costruttivo e attitudine concludente.

 

IPCA

 

Nella giornata di ieri, l’ISTAT ha comunicato il dato ufficiale necessario per determinare gli adeguamenti tabellari relativi all’IPCA, che, al netto dei beni energetici importati, è risultato essere pari al 4.7%.

 

In occasione dell’incontro, avvenuto lo scorso 6 maggio, per la procedura del raffreddamento del conflitto avviata per sollecitare l’avvio del negoziato per il rinnovo del contratto, FALBI e SIBC ottennero, oltre alla fissazione per l’8 giugno del negoziato sugli inquadramenti per l’Area Operativa, anche l’impegno formale da parte della Banca di definire con immediatezza gli adeguamenti dovuti a titolo di IPCA, non appena l’ISTAT avesse reso noto il dato di riferimento.

 

Si trattava di evitare i ritardi che si erano registrati negli anni precedenti e fornire una prima risposta agli effetti negativi che un tasso inflattivo senza precedenti negli ultimi trent’anni sta provocando sul valore reale delle retribuzioni dei Dipendenti della Banca d’Italia.

 

Un intervento che non sarebbe comunque esaustivo del problema, e che dovrà trovare compimento negli adeguamenti economici che saranno definiti con il rinnovo del contratto di lavoro.

 

Di conseguenza nei prossimi giorni si procederà alla sottoscrizione dell’accordo anche al fine di erogare gli arretrati decorrenti dal 1° gennaio 2022 prima della prossima pausa estiva.