INCONTRO INFORMATIVO SUGLI ORGANICI 2024: UN CHIARO CAMPANELLO DI ALLARME PER LA CARRIERA OPERATIVA E PER LE FILIALI

Si è tenuto nella giornata del 24 novembre il previsto incontro sulla pianta organica programmata per l’anno 2024.

 

Nell’occasione abbiamo inteso rappresentare con forza le osservazioni critiche che avevamo già svolto con il nostro comunicato del 22 novembre (leggi qui).

 

La Banca, forte della natura dell’incontro, che è esclusivamente informativo senza alcun rilievo di natura negoziale, ha respinto le nostre proposte così come quelle di tutti gli altri Sindacati e ha, quindi, confermato il piano così come trasmesso nei giorni precedenti.

 

Dalle tavole prodotte dalla Banca emergono evidenti realtà:

 

  • la forbice tra Area Manageriale continua ad allargarsi: attualmente il 54% degli addetti sono manager e il 46% operativi; per effetto del piano assunzioni e dei pensionamenti programmati a fine del triennio (2022/2025) il rapporto sarà ancor più sbilanciato;
  • le nuove assunzioni per la carriera operativa vedono una significativa componente di tecnici (61 amministrativi e 39 tecnici);
  • le carenze segnalate per l’Area Manageriale ammontano a 122 unità, mentre quella operativa registrano 19 eccedenze;
  • particolarmente significative le eccedenze segnalate tra i Coadiutori +96;
  • per la rete periferica la Banca sostiene che emergono 9 eccedenze di Carriera operativa per le filiali ad ampia operatività e 12 carenze per le Filiali STC.

 

Da questi numeri emerge, senza possibilità di dubbio, il modello funzionale e organizzativo avviato da alcuni anni e che andrà a compimento nel breve periodo.

 

Si tratta di un modello che progressivamente abbandona le funzioni operative di servizio al Cittadino per concentrarsi sull’ITC per una sempre più diffusa digitalizzazione delle procedure, sui compiti istituzionali e sui più recenti progetti europei di rilevanza strategica.

 

Le “vittime” di tali progetti sono ovviamente le Filiali e i Colleghi e le Colleghe dell’Area Operativa!

 

Sulle Filiali il rifiuto di prendere atto delle carenze di organico che allo stato si evidenziano, e sono state ripetutamente denunciate anche dal Sindacato, non può che significare che il progetto sulla riorganizzazione del territorio annunciato dalla Banca e sul quale sino ad oggi ha giocato a nascondino, è destinato, per la Banca, a risolvere alla radice la questione per cui quanto ci verrà rappresentato comporterà uno stravolgimento dell’attuale assetto sul territorio attraverso la chiusura di strutture e/o una rimodulazione di quelle strutture trasformandole in “antenne” dell’Istituto sul territorio modificando profondamente la composizione quali/quantitativa degli addetti.

 

Nella logica della Banca la Carriera degli Operativi è destinata a progressiva emarginazione e contenimento; noi riteniamo che l’irricevibile proposta sulla riforma dell’Area Operativa formulata dalla Banca solo pochi mesi addietro sia lo specchio della considerazione che essa ha della Categoria; una proposta che sotto la veste dell’iperbolica proposta della formazione nascondeva, abbastanza male, due obiettivi: tagliare le retribuzioni degli operativi perché attualmente “costano troppo” in funzione dell’utilità che la Banca si aspetta dagli addetti e creare un unico contenitore indistinto da adoperare per le residue mansioni di natura esecutiva mentre le mansioni di maggior “pregio” emigrerebbero nel segmento degli Esperti.

 

Segnale importante in questa direzione è la proposta di abolizione del grado di Coadiutore (in quanto la Banca non ritiene che ormai tra gli operativi ci siano anche funzioni di livello) e l’iperbolica eccedenza di quasi 100 coadiutori spuntata all’improvviso dal niente (mentre tre anni addietro la Banca era disponibile a una sovralimentazione del grado per ben 500 posizioni). Un avviso importante circa i reali intendimenti dell’Amministrazione Centrale.

 

Sono “elucubrazioni” che nascono e si alimentano in una sorta di torre dì avorio creata tra alcuni Servizi dell’Amministrazione Centrale che si occupano di tali processi, che non hanno un opportuno ancoraggio con la realtà delle cose.

 

Noi siamo convinti che esista ancora un progetto “più equilibrato” che sappia coniugare le esigenze di presenza e di servizio storicamente assicurate alle comunità e ai Cittadini con quelle del “nuovo che avanza”.

 

Come è evidente si tratta di questioni, che la Banca vorrebbe far passare in sottotono, che hanno un decisivo peso sulle prospettive e sul futuro di tutti noi.

 

Girarsi dall’altra parte, mettere la testa sotto la sabbia avrebbe l’effetto di un grave atto autolesionistico destinato a compromettere lo status di cui attualmente godono legittimamente tutti i Dipendenti.

 

Esiste l’esigenza di una grande presa di consapevolezza di tutti: Sindacati e Lavoratori perché solo attraverso una complessiva mobilitazione di tutte le parti in campo sarà possibile evitare una triste e rovinosa ritirata.

 

Per queste motivazioni ancora una volta chiediamo che si realizzi il confronto sulla rete territoriale e sulla riforma dell’Area Operativa che potranno dare risposta ai dubbi che legittimamente esistono e per fornire risposte e proposte alternative rispetto ai progetti che la Banca al suo interno sta maturando.