LA BANCA INTASCA I RISPARMI REALIZZATI SUL COSTO DEL LAVORO

DUE PESI E DUE MISURE

 

Come è già noto, a partire dallo scorso mese di luglio 2020, siamo ripetutamente intervenuti sulla Banca sostenendo che le cospicue economie realizzate sul costo del lavoro per effetto del massiccio ricorso al lavoro delocalizzato dovuto all’emergenza sanitaria, dovessero essere redistribuite a tutti i Dipendenti.

 

Con la pubblicazione del bilancio annuale, avvenuta di recente, si è avuta la certificazione che la Banca in quel periodo ha realizzato risparmi per diverse decine di milioni che hanno contribuito ad incrementare il pur notevole utile di bilancio realizzato dall’Istituto nel 2020.

 

Ad oggi la Delegazione aziendale ha valutato con superficiale atteggiamento tale rivendicazione, nonostante fosse evidente una sorta di obbligo etico che avrebbe dovuto sconsigliare di “intascare” utili rivenienti da eventi di tale drammaticità.

 

Il risultato è che le retribuzioni dei Dipendenti nel corso dell’intero periodo hanno subito un brusco e sostanziale ridimensionamento, come è possibile verificare dalle buste paghe mensili, che hanno creato indubbie difficoltà a un gran numero di Colleghe e di Colleghi.

 

Ben diverso l’atteggiamento tenuto a tal proposito da soggetti che pure hanno un assetto istituzionale analogo a quello della Banca d’Italia.

 

Il Segretario Generale dell’ANAC (Autorità Anticorruzione), come è esplicitato dal verbale del tavolo sindacale dello scorso 25 marzo 2021, ha dichiarato che l’Autorità, pur non essendo tenuta agli obblighi di cui all’art. 1 comma 870 della L. 178/2020, riconoscendo comunque l’impegno profuso dai Lavoratori nel corso del 2020’anche in modalità smart working, ritiene corretto ripartire tra i Dipendenti i risparmi generati.

 

Un gesto di sensibilità e di attenzione nei confronti dei propri Dipendenti, una correttezza che non sembra essere condivisa dai vertici della Banca d’Italia.

 

Giovedì 28 aprile si realizzerà l’ennesimo avvio del confronto sulle nuove modalità di lavoro e sul lavoro delocalizzato, nell’occasione porremo, come questione preliminare, la questione relativa alla redistribuzione dei risparmi realizzati.

 

Oltre a questo, sarà necessario affrontare il tema della retribuzione a regime, non essendo, ovviamente, immaginabile che l’avvio di una modalità innovativa dell’organizzazione del lavoro, dalla quale la Banca comunque otterrà innegabili vantaggi, possa comportare una generalizzata e sensibile riduzione delle retribuzioni di fatto.

 

A tal proposito, tenuto fermo per quanto riguarda gli aspetti normativi contenuti nella nostra piattaforma del 27 giugno 2020, chiederemo:

 

  • attribuzione a tutti coloro che operano a distanza (telelavoro e smart working) del ticket mensa;

 

  • riconoscimento del compenso per prestazioni straordinarie in occasione di particolari picchi lavorativi;

 

  • fissazione di un adeguato compenso forfettario (per il telelavoro e lo smart working) per l’utilizzo delle utenze e di strumentazioni proprie.

 

Riferiremo tempestivamente sugli esiti dell’incontro programmato per il prossimo giovedì.

 

Roma, 27 aprile 2021