Da sempre i rapporti tra Banca e INPS sono regolati da una convenzione tra i due Enti, che ha consentito alla Banca di operare come patronato (facendosi carico delle pratiche presso l’INPS di pensionamento e di problematiche insorte nella gestione della pensione) e assicurare il servizio di cassa (per cui la Banca paga l’intera pensione di regolamento che, come è noto, è composta da una quota di competenza dell’Istituto di Previdenza e da una di pensione integrativa).
Nei primi giorni di settembre siamo venuti a conoscenza di difficoltà di rinnovo di tale convenzione e, con immediatezza, a seguito di nostra richiesta, il Servizio GEP ha informalmente risposto che la trattativa per il rinnovo della convenzione era ancora in corso e che a settembre sarebbero ripresi gli incontri per il suo rinnovo con l’Ente previdenziale.
Mentre il Servizio competente si affannava a smentire, siamo venuti a conoscenza che la Banca ha già avviato la procedura per gestire l’intera materia a partire dal 1° gennaio 2025 senza convenzione.
Tale nuova procedura comporterebbe che:
- i Dipendenti, all’atto del pensionamento, non potranno più presentare la domanda attraverso la Banca, ma dovranno provvedere di persona;
- anche i Pensionati, in presenza di problematiche relative alla propria pensione, dovranno rivolgersi di persona all’INPS;
- il pagamento della pensione avverrà in due momenti diversi: ogni primo del mese l’INPS pagherà la quota di competenza e il 25 la Banca pagherà la quota di pensione integrativa;
- la Banca dovrà trasferire in maniera massiva dati sensibili (l’IBAN individuale) senza aver ottenuto la preventiva autorizzazione da parte degli interessati;
- emergeranno difficoltà per le trattenute operate dalla CSR che potranno fare riferimento solo alla pensione integrativa, che potrebbe, così, risultare incapiente.
Si ripete, quindi, quanto è accaduto due anni fa per il fringe benefit: la Banca procede a modifiche significative, che impattano sugli interessi dei Dipendenti e Pensionati, senza avvertire il dovere morale di informarne preventivamente gli interessati.
Evidentemente la trasparenza, che è regola di civiltà, viene considerata dal Servizio GEP come un inutile fastidio da evitare con cura.
Nel passato abbiamo avuto momenti di accesa conflittualità e tensioni con il Servizio del Personale, mai abbiamo dovuto fare i conti con i sotterfugi e con le bugie.
Evidentemente è la nuova cifra comportamentale di cui bisogna tristemente prendere atto.