WELFARE AZIENDALE È TEMPO DI CAMBIARE

L’accordo sindacale che ha portato all’introduzione del welfare aziendale anche in Banca d’Italia è stato di grande rilevanza: si trattava di creare un sistema maggiormente fruibile per tutti e, soprattutto, di trovare nuove risorse economiche da mettere a disposizione delle Colleghe e dei Colleghi in tempi certamente non favorevoli per gli incrementi retributivi.

Ovviamente trattandosi di un sistema totalmente nuovo era da aspettarsi che in fase di funzionamento fossero necessari interventi adattativi al fine di rispondere più adeguatamente alle esigenze della Categoria.

In effetti il primo anno di gestione del welfare ha mostrato luci ed ombre ed in particolare:

  • gli importi erogati sono risultati più che doppi rispetto agli stanziamenti che precedentemente la Banca metteva a disposizione per le provvidenze erogate dal CASC. Tuttavia, sono risultati anche importanti residui di importi non utilizzati, imputabili principalmente all’eccessiva rigidità prevista per i diversi “crediti vincolati”;
  • l’offerta di prodotti e servizi messi a disposizione è risultata eccessivamente limitata, nonostante l’accordo sottoscritto prevedesse che in sede di aggiudicazione sarebbe stato dato rilievo alle offerte che garantissero “un’adeguata eterogeneità e varietà di servizi e prestazioni”;
  • la navigazione sul sito è apparsa da subito cervellotica e di difficile utilizzo;
  • il legislatore nel frattempo è intervenuto modificando, con il decreto Aiuti-bis, le causali di prestazioni in esenzione fiscale, motivo per il quale abbiamo già chiesto un incontro alla Banca (leggi qui);
  • per ultimo si è venuti a conoscenza di un sito (che fa riferimento ad uno dei maggiori player italiani del turismo) che offre soggiorni a prezzi maggiorati rispetto al mercato e con condizioni contrattuali penalizzanti. A tal proposito siamo certi che la Banca stessa non voglia assecondare iniziative speculative che si traducono in un ingiusto profitto per gli operatori a danno di tutte le Colleghe e i Colleghi.

È, quindi, giunto il momento di procedere ad una verifica negoziale dell’intero sistema al fine di correggere tutte le distorsioni che nel corso della prima gestione si sono evidenziate, così come sembra essersi resa conto anche la Banca che, nella lettera di risposta ai Sindacati sulle osservazioni alla quadrimestrale, ha affermato “per quanto riguarda i profili critici relativi al welfare aziendale, si tratta di aspetti da esaminare in sede di applicazione dei vigenti accordi negoziali, anche in vista dell’adozione di eventuali correttivi”.

 

Riteniamo, pertanto, che nell’agenda di ripresa del confronto negoziale, dopo la pausa estiva, una specifica sessione di confronto dovrà essere dedicata alla verifica e alle necessarie modifiche da apportare al sistema del welfare aziendale.

Falbi
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