+ 0.5% UNA TANTUM QUESTA ERA LA POSTA IN GIOCO PER FIRMARE TUTTO!

Dopo le kafkiane vicende che hanno caratterizzato la parte finale dei negoziati in essere, con la trattativa che spariva e ricompariva, nel corso dell’incontro odierno il Delegato Aziendale ci ha comunicato di aver raggiunto un accordo generale con il primo tavolo e questa sera invierà i testi sull’efficienza aziendale, che si aggiungono a quelli già inviati sul lavoro agile, per procedere nella giornata di domani alla loro sottoscrizione. Nell’occasione verrà sottoscritto il dovuto accordo sull’inflazione programmata pari allo 0.5% strutturale.

 

Gli avanzamenti ai quali la Banca si è dichiarata disponibile sono:

 

  • determinazione dell’efficienza aziendale all’1.6% della massa salariale (la rottura era avvenuta su una proposta dell’1.1%);
  • erogazione, quale una tantum dell’1.4% al Personale (pari all’1.93% dello stipendio);
  • accantonamento del residuo 0.2% alla lump sum (al quale si aggiunge pari contributo da parte della Banca così come previsto dagli accordi vigenti);
  • aumento limitatamente al 2022 e 2023 del credito libero welfare da 670 a 870 euro (da 1.000 a 1.200 per i portatori di handicap).

 

Nell’occasione la Banca ha dichiarato di ritirare la proposta sul congelamento dell’indennità di missione per il prossimo triennio e di procedere ad una diversa regolamentazione per la partecipazione ai corsi presso la SaDiBa (50% del contributo e della diaria).

 

Ha così fine una lunga vicenda negoziale a tratti poco avvincente e si sottoscriveranno gli accordi con un misero “compenso” dello 0.5%! Considerata la portata delle questioni una vera elemosina!

 

Ci si è dimenticato di quanto affermato da tutti (non solo dalla FALBI) sui cospicui risparmi realizzati dalla Banca nel periodo del distanziamento e, soprattutto, su quelli che la Banca realizzerà in futuro per effetto dell’applicazione sul lavoro agile.

 

La Banca, con questo, realizza un significativo taglio della retribuzione dei Dipendenti senza che agli stessi venga riconosciuto nulla.

 

Si pone una pietra tombale sulla strutturalizzazione di parte dell’efficienza, che sino ad oggi ha rappresentato un valido strumento di salvaguardia dei livelli retributivi (anzi il Delegato Aziendale ha oggi affermato che bisognerà dimenticarsene per il futuro!).

 

Si sottoscrive un accordo sul lavoro agile che a un’attenta analisi ha dimostrato tutti i suoi limiti: eccesso di discrezionalità di gestione, mancanza di garanzie per i fruitori, ampie fasce di penalizzazioni per una parte della categoria (filiali e alcuni settori dell’AC).

 

Di fatto lo 0.5% una tantum ha cancellato tutte le osservazioni che anche Sindacati, facenti parte dell’Unità Sindacale, avevano nel tempo manifestato!

 

Quanto è accaduto negli ultimi mesi dovrebbe imporre una riflessione a tutte le Colleghe e i Colleghi per provocare un movimento atto a rivendicare un cambiamento nella gestione dell’attività negoziale del Sindacato.