AREA MANAGERIALE 3 DOMANDE: I RISULTATI DEL SONDAGGIO INVIATO AGLI ESPERTI

Nel mese di luglio la Falbi, senza alcuna pregiudiziale e con la massima trasparenza, ha inviato un breve sondaggio a tutti i colleghi appartenenti al segmento di Esperto, ponendo loro 3 domande.

 

  1. Rispetto alle valutazioni e ai passaggi di livello conseguiti, trovi che il sistema di feedback sulle attività che svolgi sia: Adeguato/inadeguato;
  2. Nell’impianto della riforma, l’Amministrazione considera “fisiologica” l’attribuzione di un livello economico al 3° anno di permanenza nel livello precedente. Come ti poni di fronte a questa affermazione? Assolutamente d’accordo, sostanzialmente d’accordo, in disaccordo, assolutamente in disaccordo;
  3. Tenendo presente la posizione organico-retributiva del segmento di Esperto, sulla base della tua esperienza lavorativa e dei carichi di lavoro/responsabilità assegnati nella tua Struttura, reputi che il livello economico da Esperto (€ 2.779,94) sia: molto basso, basso, adeguato, alto, molto alto.

 

Hanno partecipato alla rilevazione circa 120 Colleghe e Colleghi, pari al 10 per cento dell’intera popolazione del segmento.

 

I risultati che presentiamo denunciano il disagio che serpeggia all’interno del segmento, schiacciato tra l’Area Operativa a cui l’Amministrazione, nei fatti, non offre prospettive di crescita e la parte restante dell’Area Manageriale che ha condizioni più favorevoli.

SISTEMA DI FEEDBACK

 

Nel complesso, quasi 2/3 dei rispondenti trovano inadeguato il sistema di feedback sulle attività svolte (fig. 1); in particolare, il 25% dichiara di non avere abbastanza tempo per svolgere gli obiettivi assegnati e un altro 41% riceve solo feedback circostanziati e non riesce a capire come è percepito il proprio lavoro.

 

Questo costituisce un elemento critico e anche la consapevolezza (amara) che il feedback appare soprattutto come un atto formale che difficilmente restituisce al collega una misura dell’apprezzamento per il lavoro svolto.

 

In secondo luogo, l’utilità del feedback intermedio viene di fatto vanificata, perché un quarto degli intervistati lamenta l’intempestività di tale momento di riflessione che altrimenti consentirebbe di correggere l’azione volta al raggiungimento degli obiettivi.

 

ASSEGNAZIONE DEI LIVELLI AL 3° ANNO

 

 

Molto eloquenti sono le risposte relative alla prospettiva dell’assegnazione del livello al terzo anno (fig. 2): malgrado le rassicurazioni dell’Amministrazione, quasi la metà degli Expert intervistati la considera come uno stigma, un fattore che può incidere in maniera molto negativa sulla motivazione dei valutati e sugli scrutini per i passaggi di segmento.

 

Emerge poi un altro e forse più grave motivo di disappunto: le Colleghe e i Colleghi percepiscono che il meccanismo dei livelli rischia di lasciare indietro, sia per la rigidità insita nel sistema, sia per la discrezionalità dei valutatori (si potrebbe parlare di obiettività soggettiva”), persone meritevoli. Anche in questo caso il rischio evidente è quello di ingenerare disaffezione e demotivazione nella compagine.

 

PERCEZIONE DELL’IMPORTO DEL LIVELLO ECONOMICO

La terza e ultima domanda posta ai colleghi riguarda la percezione dell’importo del livello economico (€ 2.779,94) in relazione alla posizione organico-retributiva del segmento di Esperto (fig. 3): anche qui il giudizio è netto: oltre i tre quarti (77%) degli Esperti che hanno partecipato alla rilevazione ritengono che il livello sia basso (52%) o molto basso (25%). In tale caso emerge quanto più volte sottolineato dalla Falbi circa l’inadeguatezza dell’ammontare del livello anche in relazione ai carichi di lavoro e al grado di responsabilità che caratterizza le attività svolte dagli appartenenti al segmento.

 

A distanza di 7 anni dall’introduzione della Riforma, che ha creato il segmento di Esperto, appare chiaro il fallimento di un progetto che ha schiacciato le retribuzioni, demotivato colleghi altamente qualificati, generato inefficienze burocratiche e amministrative con opachi meccanismi di valutazione.

Commenti

 

Ciascuno dei rispondenti ha rilasciato dei commenti in forma libera. Li abbiamo assemblati, senza intervenire in alcun modo sui testi, e li abbiamo resi disponibili QUI.

 

Leggeteli, e vi renderete conto della serietà con cui tutte le persone hanno partecipato.

 

Ne riportiamo uno, tra i tanti, in cui si dice che “la situazione attuale non è assolutamente meritocratica ed è di fatto un sistema basato sull’anzianità. Quasi tutti i colleghi ricevono il livello al secondo anno, quindi non c’è nessun incentivo a fare di più degli altri colleghi che lavorano meno (ad es. part-time, colleghi che decidono di non partecipare a gruppi di lavoro internazionali, colleghi che timbrano presto andando via presto e che quindi non sono disponibili per riunioni sul tardo pomeriggio). Il sistema dei feedback è di conseguenza inutile, perché i capi non hanno gli strumenti per differenziare e premiare i più meritevoli”.

 

Emergono, altresì, interessanti proposte e vengono descritte situazioni da porre all’attenzione della Banca, che non può non tenere conto del pensiero di persone professionalmente preparate, impegnate, che dovranno diventare la classe dirigente del futuro.

 

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Trasparenza, professionalità ed equità generazionale sono i valori in cui credono i lavoratori della Banca e di cui la Falbi si fa portavoce: parleremo del sondaggio e daremo voce a tutte le persone interessate in un incontro che si terrà via Zoom il 3 ottobre alle 17 (QUI il link da cui riceverai una email di conferma, con cui potrai aggiungere la data nel calendario); siamo disponibili a confrontarci con le Colleghe e con i Colleghi ed è fondamentale avviare quanto prima un confronto con l’Amministrazione per porre in essere tutti i necessari correttivi.

 

A seguire, verrà rilasciato un sondaggio per i Consiglieri e per i Direttori.

 

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