ASSETTO RETE TERRITORIALE È URGENTE UN DEFINITIVO CHIARIMENTO LA FALBI RIVENDICA CERTEZZE PER IL FUTURO

In occasione dell’incontro dello scorso 10 gennaio, nel corso del quale la Banca ha illustrato il piano strategico 2023/2025, abbiamo con particolare insistenza incalzato la Delegazione aziendale per ottenere chiarezza circa la conferma dell’attuale assetto della Rete territoriale.

 

Avvertivamo l’esigenza di ottenere rassicurazioni concrete rispetto a situazioni di fatto e a opinioni in varie sedi espresse da Dirigenti di Banca.

 

Le risposte ottenute, in quella sede, non sono state affatto rassicuranti, abbiamo, infatti, appreso che, sul presupposto di voler completare la riorganizzazione della rete territoriale, sta lavorando una task force (l’ennesima) e che entro la fine della primavera la Banca avrebbe rappresentato ai Sindacati la conclusione di tale lavoro.

 

Solo dopo insistenze la Delegazione Aziendale ha affermato che:

 

  • verrebbe confermato il mantenimento delle filiali regionali;
  • potrebbe, in ipotesi, essere prevista anche la presenza di più filiali nella medesima regione;
  • si procederebbe, comunque, al riordino delle funzioni delle filiali (anche per le filiali regionali) che sarebbero chiamate a interagire direttamente con le funzioni centrali, cancellando così, ogni residuo di decentramento;
  • verrebbe avanzata una proposta di diversa distribuzione delle filiali per il trattamento del contante alla luce della rilevazione dei flussi di lavoro.

 

Affermazioni molto inquietanti che preannunciano un ridimensionamento delle attività di tutte le filiali (comprese le regionali), la chiusura di altre e una prospettiva incerta per le STC.

 

Intendiamo ribadire che questa Organizzazione Sindacale non seguirà la Banca in un percorso che ancora una volta adotti una strategia di tagli lineari alla rete territoriale, né in termini di ridimensionamento delle funzioni che di eventuali dismissioni di strutture.

 

Continuiamo a ritenere che la Rete sia un patrimonio inscindibile della Banca d’Italia e che la scelta dei tagli, iniziata nel 2008 e proseguita nel 2016, sia stato un grave errore che ha finito per indebolire l’Istituzione, così come riteniamo non più prorogabile un’inversione di tendenza.

 

Pertanto, il confronto che a breve si realizzerà sull’argomento, dovrà partire dall’affermazione del valore strategico della Rete e dovrà riguardare il rafforzamento delle funzioni e i nuovi compiti da affidare alle strutture sul territorio.

 

Avvertiamo forte il dovere morale nei confronti di tutti gli addetti alla periferia, che dal 2008 vivono in uno stato perenne di precarietà e di incertezza per il proprio futuro, di restituire loro la necessaria serenità e, soprattutto, sicurezza di stabilità per il proprio lavoro.