Nella giornata del nove corrente, il Ministro per la Funzione Pubblica, in audizione presso la Commissione Affari Costituzionali riunite, ha illustrato il documento concernente “le linee programmatiche in vista del PNRR per la Pubblica Amministrazione” (leggi qui).
Dopo decenni di dibattiti e di proposte sull’esigenza di riformare la Pubblica Amministrazione, rimaste tutte sulla carta, l’impressione che si trae dalla lettura del documento è quella che finalmente è maturata nel Governo la consapevolezza che la modernizzazione dell’apparato pubblico è direttamente funzionale a quella del Paese.
Le opportunità offerte anche su tale versante dal recovery found sono irripetibili e mancare, anche in questa occasione, l’appuntamento confermerebbe la situazione di arretratezza che caratterizza la nostra Società.
Il documento presentato, pur riguardando linee programmatiche ed essendo quindi privo dell’articolazione delle proposte, rappresenta una visione complessiva della questione, superando la frammentarietà delle proposte sin qui formulate.
All’interno, tra le numerose proposte, ce ne sono alcune che sono di indubbio interesse anche per la Banca d’Italia, quali:
- una revisione profonda del sistema di reclutamento esterno improntato a più aggiornate metodiche per superare le ormai eccessive lungaggini dovute al sistema del “concorso nazionale”;
- implementazione a regime dello smart-working attesa la buona prova che tale modalità di lavoro ha dimostrato nel corso dell’emergenza sanitaria;
- in corso di audizione l’on. Brunetta ha, inoltre, affermato che in un progetto complessivo di rinnovamento delle compagini pubbliche è allo studio anche l’ipotesi di uno scivolo di cinque anni per i Dipendenti più vicini alla pensione.
Si tratta di spunti interessanti che andrebbero fatti propri anche dalla nostra Amministrazione, è, di conseguenza, particolarmente urgente che la Banca superi la situazione di immobilismo che ha imposto al tavolo del negoziato, e che è stato avallato dall’Unità Sindacale, per avviare negoziati concreti ed incalzanti al fine di partecipare alla più generale volontà di innovazione e rilancio che ormai sempre più emerge nel Paese e nelle Istituzioni pubbliche e private.