CARLO BERTINI DEFINITO IL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE 12 MESI DI SOSPENSIONE DAL LAVORO REVOCATO LO SCIOPERO DEL 28 DICEMBRE

 

Nella mattinata di ieri, 20 dicembre, il Direttore Generale ha ricevuto tutte le OO.SS. per un saluto in occasione delle prossime festività.

 

Nell’occasione ha inteso tornare sulla ormai nota vicenda della puntata di Report, che ha trattato il caso diamanti, e della situazione del Collega Carlo Bertini.

 

Abbiamo ascoltato dal Direttore Generale la riproposizione della “difesa” dell’operato della Banca, già pubblicato sul sito istituzionale, e giudizi su Carlo Bertini, nulla in merito alle gravi affermazioni di Dirigenti e di membri del Direttorio che, senza dubbio, sollevano un problema etico.

 

Nell’occasione abbiamo inteso ribadire le nostre considerazioni sul complesso della vicenda e a difesa del Collega messo sotto accusa.

 

Nello stesso pomeriggio è stato notificato alla FALBI, in quanto Sindacato che ha affiancato Bertini in Commissione di Disciplina, il provvedimento adottato dal Consiglio Superiore nella seduta dello scorso 17 dicembre.

 

La sanzione comminata è quella della sospensione dal servizio e dalla retribuzione, per una durata di dodici mesi.

 

Pur esprimendo soddisfazione per aver evitato il grave provvedimento del licenziamento, che la Commissione di Disciplina a verbale, aveva indicato, a suo dire, come il più confacente alla vicenda, non possiamo che rappresentare il più fermo dissenso rispetto alla decisione adottata.

 

Riteniamo che il comportamento sanzionato non sia affatto commisurato alla deliberazione adottata.

 

In ogni caso, avendo evitato il grave provvedimento del licenziamento, abbiamo deciso di revocare lo sciopero indetto per il prossimo 28 dicembre.

 

Soprattutto, riteniamo che nella circostanza sia stato affermato un pericoloso precedente per tutti i Colleghi della Banca, che, da questa vicenda, traggono una inequivocabile lezione: in Banca è opportuno “legare l’asino dove vuole il padrone”, perché ogni gesto di autonomia di giudizio, che dovesse contrastare con il volere dei superiori, può essere foriero di gravi conseguenze.

 

In sostanza si è cancellato il principio di indipendenza che è fondamentale prerogativa del funzionario pubblico e soprattutto di chi agisce all’interno di un’Istituzione di regolamentazione e controllo.

 

Riteniamo che i rischi reputazionali della Banca non derivino dai comportamenti di Carlo Bertini, bensì dalla gestione dell’intera vicenda messa in atto dalla Banca e dai suoi più alti esponenti.

 

In questo anno abbiamo tentato di stare vicini e di supportare al meglio il Collega Bertini e continueremo a farlo per qualsiasi esigenza dovesse avere, perché riteniamo che il dovere primo del Sindacato sia quello di tutelare qualsiasi Lavoratore che si trovi in difficoltà con il proprio datore di lavoro.

 

In questi casi il Sindacato non può avere nessun dubbio o esitazione a schierarsi: da che parte stare è un dovere etico!

 

Il rispetto di tale principio è una garanzia dovuta per tutti i Lavoratori, che debbono sapere di poter contare sul Sindacato nell’ipotesi in cui avessero bisogno di tutela.

 

A tal proposito non possiamo che esprimere il più profondo sconcerto per quanto si è verificato nel corso del citato incontro con il Direttore Generale, dove numerose altre Organizzazioni Sindacali non hanno mostrato alcuna esitazione a schierarsi … con la Banca!

 

Noi continuiamo a credere nel ruolo dialettico e, se necessario, di contrapposizione del Sindacato e siamo altresì convinti che la Banca e soprattutto la categoria non abbiano bisogno di una schiera di lacchè.