La Banca, così come previsto dagli accordi negoziali in materia, ha fatto pervenire nella giornata precedente all’incontro le tabelle degli organici pianificati per il 2022.
Già dalla lettura del materiale pervenuto è apparso, con tutta evidenza, che la Banca intende agire sia per quanto riguarda le assunzioni che gli avanzamenti con logica di riduzioni e di tagli a danno delle legittime aspettative della Categoria.
In particolare, la pianificazione degli organici comunicata dalla Banca prevede:
assunzioni: prevista per il 2022 la chiamata di 19 vice assistenti, 26 assistenti e 18 assistenti tecnici ITC: numeri molto lontani da una realtà ben nota ai nostri Colleghi i cui uffici, soprattutto operativi, da tempo operano in emergenza, costringendo gli addetti ad operare in una situazione di perenne situazione critica e sottoponendoli a ben conosciuti stress lavorativi. Anche per quanto riguarda la figura specialistica di assistente tecnico i numeri individuati appaiono ben distanti dalle effettive esigenze che, sino ad oggi, si sono evidenziate, considerata anche la particolare situazione del Dipartimento informatico dove, per l’enorme pressione lavorativa, sono sempre più numerosi i casi di Colleghi che chiedono il trasferimento;
avanzamenti per la carriera operativa: è sicuramente il settore che mostra le maggiori criticità e dove la Banca ha effettuato i tagli più significativi anche rispetto allo scorso anno quando, dopo un aspro confronto, si era riusciti ad ottenere perlomeno i numeri che l’accordo per l’Area Operativa del 2016 aveva garantito alle Colleghe e i Colleghi. Infatti:
- la percentuale destinata agli avanzamenti al grado di Coadiutore principale si riduce dal 10.5% al 7% (i promossi da 12 a 8);
- gli avanzamenti a Coadiutore sono fissati in 45 posizioni (negli ultimi erano 50);
- per gli Assistenti Superiori sono previsti 28 avanzamenti, con una percentuale rispetto agli scrutinabili del 20.9% (lo scorso anno le posizioni disponibili erano 37 pari al 25% degli scrutinabili);
- per gli Assistenti sono previsti 9 avanzamenti, pari al 45% degli scrutinabili (lo scorso anno erano 23 pari ad una percentuale del 51%).
Di valore esclusivamente “segnaletico” il numero dei posti messi a disposizione dell’Area operativa per il passaggio ad Expert e Consigliere.
Riduzioni inspiegabili e prive di qualsiasi logica soprattutto considerato che nella maggior parte dei casi si tratta di passaggi tra gradi privi di una qualsiasi autonomia mansionistica, che dovrebbero rappresentare esclusivamente un riconoscimento meritocratico. Appare, quindi, incomprensibile lo sbarramento posto in termini di percentuale sugli scrutinabili. L’atteggiamento della Banca nella circostanza sembra avvalorare l’opinione di un progressivo disinteresse della Banca nei confronti delle attività operative attualmente svolte.
Per quanto riguarda il passaggio a Coadiutore ricordiamo che nel corso del negoziato per la riforma dell’Area Operativa, poi interrotto per l’avvento della pandemia, la Banca offrì, immaginiamo su una valutazione dei fabbisogni, 100 posizioni all’anno per cinque anni.
Per quanto riguarda l’Area Manageriale, nell’attesa di ricevere il dettaglio delle posizioni disponibili per ciascun Comitato, riteniamo insoddisfacente il numero degli avanzamenti disponibili sia a Consigliere sia a Direttore. In quest’ultimo caso segnaliamo che il numero degli avanzamenti è diminuito rispetto allo scorso anno.
Alla luce di quanto comunicato dalla Banca risultano evidenti le ragioni, più volte da noi avanzate, di procedere, senza ulteriori rinvii, alla riforma dell’Area Operativa, perché è sempre più urgente trovare sistemi che rappresentino reali opportunità per le Colleghe e i Colleghi, oggi bloccati nella loro legittima aspirazione di progredire e accedere a effettivi e concreti riconoscimenti dell’impegno da loro profusi e dai sempre più elevati requisiti di preparazione richiesti.
Nel corso dell’incontro abbiamo con forza richiesto che venissero reintegrati perlomeno i numeri dello scorso anno, abbiamo, inoltre, richiesto che, per un’elementare questione di trasparenza nei confronti dei candidati, vengano pubblicate le graduatorie delle selezioni interne ad Expert e quelle degli idonei nei concorsi esterni.
Abbiamo, inoltre, sottolineato la progressiva riduzione della compagine operai extra BAN al punto che non è più è possibile garantire le prestazioni necessarie.
Alla ripresa di gennaio sarà quindi obbligo per tutte le Organizzazioni Sindacali imporre alla Banca l’apertura del negoziato per la riforma dell’Area Operativa.
In considerazione della portata, della delicatezza e della complessità dell’argomento auspichiamo che si possano ricreare le condizioni di dialogo tra le diverse OO.SS. che, superando questioni di principio, preconcetti o, peggio, mero interesse di sigla, verifichino se esistono affinità di vedute circa i principi a cui tale riforma dovrà necessariamente conformarsi.
Si tratta di una scommessa di fondamentale rilevanza per tutte le Colleghe e i Colleghi, i cui effetti sono destinati a durare per un gran numero di anni.
Ancor prima dell’incontro la CISL ha inteso svolgere proprie considerazioni su quanto comunicato dalla Banca in tema di avanzamenti, arrivando ad ironizzare sui “trattamenti irripetuti e irripetibili amati dalla FALBI”.
Un’affermazione sconcertante considerato che il medesimo vertice attualmente in carica non più tardi del 22 marzo 2016 sottoscriveva l’accordo sull’Area Operativa che quel trattamento, oggi disprezzato, confermava in pieno.
Un caso di cattiva memoria? Un pentimento postumo? Riteniamo, invece, che sia l’ennesimo caso di un disinvolto opportunismo, che da tempo caratterizza l’agire di quella Organizzazione Sindacale sempre pronta a trovare qualsiasi pretesto per polemizzare e per segnare un’inesistente differenza dagli altri, anche a costo di incorrere in evidenti contraddizioni con se stessa.