CIRCOLARE APPLICATIVA DEL LAVORO AGILE – CONFERMATI I LIMITI E LE CRITICITÀ DELL’ACCORDO DI DICEMBRE

Nella giornata di ieri abbiamo provveduto a diffondere la circolare applicativa del lavoro agile ricevuta dalla Banca e per la quale è previsto un incontro, esclusivamente di natura informativa, per il prossimo giovedì 17 corrente.

 

Il contenuto del testo proposto conferma tutti i limiti e le criticità che ci avevano indotto, nel mese di dicembre, a non sottoscrivere l’accordo; in particolare si ribadisce che:

 

  • nella normalità dei casi le giornate di delocalizzato si alternano nella settimana con quelle in presenza;

 

  • su formale richiesta le giornate possono essere fruite continuativamente se compatibile con le esigenze funzionali e organizzative della struttura;

 

  • la concessione sia nel primo che nel secondo caso è valutata dal Capo struttura alla luce delle attività della divisione;

 

  • il piano mensile può essere modificato dal Capo per motivate e non rinviabili esigenze operative; non è prevista una formula di recupero delle giornate perse;

 

  • il plafond di 120 giornate può essere attivato dal Capo della struttura (sentito il Capo Dipartimento) informando preventivamente i Servizi GEP e ORG;

 

  • i Capi delle Strutture e delle unità di base e i loro Vice si alternano nella fruizione delle giornate da remoto; è evidente che la fruizione è inibita anche per lunghi periodi in caso di assenze per ferie, malattie e incarichi esterni alla struttura; evidentemente si ritiene che i compiti di coordinamento non possano essere effettuate da remoto;

 

  • per le Direzioni e il personale in staff, tenendo conto anche di specifici incarichi svolti, è possibile stabilire limiti diversi da quelli adottati dalla struttura di appartenenza;

 

  • per l’orario concentrato e il part time verticale il massimale (mensile e annuale) viene riproporzionato; realizzando così per quei colleghi una doppia penalizzazione;

 

  • l’ipotesi di concessione di un numero di giorni superiore ai limiti mensili appare sottoposto ad un processo autorizzativo farraginoso e ad una serie eccessivamente articolata di valutazioni;

 

  • viene confermata l’ingiustificata penalizzazione per le strutture a cui è attribuito il limite ridotto di 50 giornate al mese;

 

  • soprattutto è confermato che un’ampia fascia di Personale rimane escluso dal lavoro agile e, quindi, è emarginato da quello che è stata definita una nuova e più moderna modalità di lavorare in Banca;

 

  • fuori dall’orario di lavoro giornaliero il Dipendente ètenuto ad assicurare i collegamenti operativi necessari a salvaguardare le esigenze funzionali connesse con le responsabilità della posizione organizzativa (una sorta di reperibilità mascherata e non retribuita);

 

  • possono essere richieste prestazioni eccedenti l’orario giornaliero di lavoro che vengono considerate tali soltanto se fuori dal normale arco di operatività, quindi dalle 18.45 o 17.45 per le Filiali

 

  • si afferma che eventuali corsi di formazione a distanza, giornate di lavoro da remoto effettuate nel corso di attività ispettiva o prestazioni eccedentarie in giornate festive svolte da remoto decurtano il plafond mensile e finiscono per ridurre il numero di giornate destinate al lavoro agile.

 

Sono confermati, quindi, i “vizi” dell’accordo sul lavoro agile che da una parte assicura piena discrezionalità di gestione dello strumento alla Banca senza i necessari contrappesi in termini di garanzia per i Lavoratori e dall’altro opera una netta divisione del Personale impedendo l’accesso al lavoro delocalizzato per un’ampia fascia di Personale. Non solo questa fascia di Personale risulta in tal modo significativamente penalizzata nell’immediato, ma potrebbe soffrire di altre più gravi penalizzazioni considerato che la Banca ha più volte affermato che la valutazione della professionalità dovrà tenere conto del nuovo modo di lavorare che di fatto è loro precluso.

 

Con l’accordo di dicembre i Sindacati firmatari hanno consegnato una cambiale in bianco alla Banca, che non ha esitato a passarla all’incasso salvaguardando esclusivamente i propri interessi senza alcun riguardo per i diritti dei Lavoratori.

 

Si avvia così una gestione del nuovo strumento che inevitabilmente non potrà che generare un accesso contenzioso.

 

TELELAVORO: una trattazione separata merita il telelavoro, divenuto ormai la “cenerentola” del lavoro a distanza.

 

Sin dall’avvio della trattativa abbiamo denunciato l’intenzione della Banca di superare il telelavoro a favore di forme flessibili di lavoro agile (leggi qui il comunicato FALBI del 12 luglio 2021). Per l’intera trattativa abbiamo agito al fine di avere assicurazioni sul mantenimento di tale particolare forma di lavoro.

 

Nonostante la nostra convinta opposizione, il tavolo di maggioranza sindacale costituito dall’ormai disciolta Unità Sindacale, ha sottoscritto un accordo che lascia nell’indeterminatezza tale importante aspetto di fondamentale importanza per molte Colleghe e Colleghi.

 

Dalla mancata fissazione di garanzie risulta una situazione di precarietà prontamente utilizzata dalla Banca per “contenere” il ricorso al telelavoro.

 

Sono, infatti, ormai note le estenuanti trattative avviate tra GEP e singoli interessati per contenere il periodo di concessione a 3/4 mesi, nonostante la normativa preveda che la durata sia annuale.

 

La Banca non avendo ottenuto l’abolizione del telelavoro da subito, adotta una strisciante strategia di logoramento per pervenire al medesimo risultato.

 

Ne è prova non solo l’anomala trattativa sopra citata, ma anche la recente modulistica emanata. Rispetto a quest’ultima questione appare patetica la presa di posizione della CISL che dopo aver firmato un accordo al buio sulla questione del telelavoro (che era già all’epoca ampiamente nota) sembra oggi svegliarsi da un lungo sonno e contesta l’iniziativa della Banca. 

 

Non vi è dubbio che il Sindacato abbia il dovere di adottare una linea di difesa per salvaguardare l’istituito del telelavoro e non disperderne le peculiarità che sono sostanzialmente diverse e rispondono ad altre esigenze rispetto al lavoro agile.