CSR: IL CAMBIO DI ROTTA I PRIMI PROVVEDIMENTI DELLA NUOVA MAGGIORANZA FALBI-SIBC SOSPESA L’APPLICAZIONE DELLO SPREAD SUI MUTUI A TASSO VARIABILE

Con l’Assemblea dello scorso 28 aprile le Socie e i Soci hanno deciso, con il loro voto, di cambiare la maggioranza che governa la CSR.

 

Il confronto preelettorale è stato aspro e si sono raffrontate due nette posizioni: quella “conservativa” della maggioranza uscente e il programma della lista FALBI-SIBC che proponeva un netto cambiamento nella gestione della Cassa.

 

La precedente amministrazione della CSR si era caratterizzata per immobilismo, incapacità ad affrontare le progressive criticità che di volta in volta si presentavano (sistema informatico, tempistica nell’erogazione del credito e nel riconoscimento del ROA) e per un atteggiamento di costante “vassallaggio” nei confronti della Banca d’Italia (come, per mero esempio, l’atteggiamento di acquiescenza all’atto della decisione della Banca di applicare ai prestiti CSR il fringe benefit).

 

Si era di fatto dispersa la funzione originaria della Cassa che, più che una piccola banca d’affari, voleva e doveva essere un sodalizio attento ai bisogni e agli interessi dei Soci.

 

Il nuovo Consiglio, insediatosi lo scorso 16 maggio, in questi primi quattro mesi, ha cercato di affrontare le numerose problematiche presenti, assumendo primi provvedimenti, tra cui quello di grande significato di sospendere per sei mesi l’applicazione dello spread sui mutui a tasso variabile nella misura di 50 punti base.

 

Si tratta dell’unica leva attivabile per venire incontro ad una situazione estremamente grave che, per effetto della crescita del tasso BCE e, in parte, dell’applicazione del fringe benefit, ha colpito molto duramente tutti i Colleghi che hanno una posizione debitoria nei confronti della Cassa; ancor di più sta gravando su chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile, con il tasso di interesse che in meno di un anno è passato dallo 0% al 4,50%.

 

È una misura unica nel panorama bancario italiano perché applicata in misura generalizzata su tutti i mutui a tasso variabile. Ciò ha richiesto lo svolgimento di approfondimenti e interlocuzioni con la società di revisione e il Collegio sindacale in merito al trattamento contabile della stessa.

 

Qualora i tassi non dovessero iniziare a scendere, si dovranno individuare soluzioni alternative finalizzate a supportare la clientela in difficoltà che non ha potuto accedere alla rinegoziazione.

 

Nel breve periodo intercorso il Consiglio non ha mancato di affrontare tutti gli altri argomenti che impediscono alla Cassa di rispondere con efficienza e tempestività alle esigenze dei Soci:

 

SISTEMA INFORMATICO

 

Le carenze sono evidenti. Basti ricordare: le difficoltà nell’applicazione della doppia autenticazione; le insufficienze della APP che consente solo limitate funzionalità; i tempi “biblici” richiesti dal provider nella realizzazione delle richieste di intervento, e, per ultimo, gli errori nel calcolo del fringe benefit. È stata avviata un’interlocuzione con Cedacri al fine di pretendere un deciso cambio di passo. Nel 2026 scadrà il contratto che lega la CSR a quella Società: se non verranno fornite risposte risolutive nel breve periodo, capaci di offrire un servizio in linea con quello offerto dagli altri Istituti di credito, sarà necessario valutare, già da adesso, un cambio di fornitore del servizio. In tale ambito, sono allo studio diverse misure atte a consentire la reintroduzione dei bonifici istantanei, che potrà avvenire solo in condizioni di massima sicurezza e in presenza di adeguate soluzioni informatiche e organizzative finalizzate a prevenire tentativi di frode.

 

EROGAZIONE DEL CREDITO

  • TEMPISTICA: è indubbio che le pratiche lavorate all’interno della CSR hanno subito progressive dilatazioni dei tempi di realizzazione. Primi positivi segnali di cambiamento si avvertono: sono state ampliate le deleghe all’interno delle strutture della Cassa in modo da accelerare l’approvazione delle richieste. Non vi è dubbio, tuttavia, che sarà necessario intervenire sui processi e sul potenziamento dell’organico, spingendo sulla completa digitalizzazione delle richieste, anche attraverso un’attività di revisione dei processi in ottica di semplificazione.
  • RINEGOZIAZIONE: si tratta, come noto, di un’operazione straordinaria che ha impegnato e continua ad impegnare in maniera significativa le risorse della Divisione crediti della Cassa. Le soluzioni adottate per velocizzare le richieste (esternalizzazione a CRIF della fase istruttoria e istituzione di una task-force concentrata sulle pratiche di rinegoziazione) non hanno dato i risultati sperati, in parte per gli errori e le mancanze di CRIF, in parte per l’elevata mole di compiti in capo ai colleghi addetti alla task-force, il cui impiego non era a esclusivo beneficio della Cassa. Se la CSR riuscirà, come confidiamo, a completare la lavorazione delle richieste entro il mese di settembre, sarà comunque stato solo merito dell’abnegazione e della professionalità degli addetti.
  • PRESTITI PERSONALI: l’obbligo di fideiussione a carico della clientela in quiescenza creava obiettive difficoltà; in questo caso il Consiglio ha provveduto ad aumentare l’importo entro il quale non è necessario presentare la fideiussione, portandolo a 100.000 euro, come per i dipendenti in servizio.
  • INTERVENTI A FAVORE DELLE POPOLAZIONI ALLUVIONATE DELL’EMILIA ROMAGNA: il Consiglio ha deliberato la sospensione fino a 12 mesi del pagamento delle rate dei finanziamenti, senza maturazione di interessi e ha previsto la concessione di un prestito straordinario (di prossimo rilascio) pro-alluvionati a condizioni agevolate
  • GESTIONE DELLA RACCOLTA

 

Mentre i tassi attivi (applicati all’erogazione del credito) crescevano esponenzialmente, quelli passivi (destinati a remunerare il risparmio) restavano inspiegabilmente fermi, con il concreto rischio di migrazione dei depositi verso forme più remunerative offerte di volta in volta dal mercato e con l’evidente rischio di riduzione delle risorse a disposizione della Cassa. Il Consiglio è intervenuto adeguando i tassi riconosciuti sui Time Deposit e sui Pronti Contro Termine con provvedimenti che hanno aumentato di 50 punti base (0,50 punti percentuali) i tassi su entrambe le forme vincolate. Sono inoltre allo studio adeguamenti dei tassi sulle forme di raccolta a più lungo termine (depositi pupillari e depositi post-93), rispetto alle quali il Consiglio in carica ha già deliberato di accrescere l’importo massimo versabile su entrambe le tipologie di conto, innalzandolo rispettivamente a 3.000 e a 4.000 euro.

 

Aspettiamo di vedere come la Cassa vorrà impiegare i maggiori introiti prodotti dall’aumento dei tassi attivi, auspicando che non vengano utilizzati per accantonamenti ridondanti ma che vengano destinati ai Soci con una particolare, dovuta, attenzione a quelli più giovani.

 

Si tratta solo di primi interventi. Altri sono attesi al fine di riorientare l’agire della Cassa nella direzione degli interessi dei Soci e delle Socie ed esaltare la vocazione solidaristica.

 

È, inoltre, in predisposizione il nuovo Piano Strategico che prevedrà interventi diretti a rafforzare la Cassa sul fronte del presidio e della prevenzione dei rischi, dotandola di un sistema informatico moderno e in grado di offrire alla clientela servizi efficienti e affidabili, nell’ottica di garantire una costante attenzione alle esigenze attuali e prospettiche delle Socie e dei Soci della Cassa.