Dieci domande a Omero Papi: La CSR, contro i propri soci, ha assecondato l’agire della Banca

Sono state rese note ieri le buste paga. Avevamo già capito la portata dell’iniziativa di sottoporre a tassazione i fringe benefit, ma la realtà ha in molti casi superato l’immaginazione.

Tanti Colleghi e le loro famiglie si trovano in profonde difficoltà e non basterà certo il modesto intervento promesso dalla Banca a risolvere i problemi che la tassazione ha loro provocato.

Noi abbiamo ben presente le responsabilità della Banca, che appare sempre più lontana dai propri Dipendenti e indifferente alla loro condizione e ai loro bisogni (ma nei confronti della Banca prosegue l’azione legale che abbiamo già intrapreso), ma non possiamo sottacere il ruolo che la CSR ha avuto nell’intera vicenda.

Siamo arrivati allo scaricabarile tra Cassa e Banca e troviamo quest’atteggiamento irritante e profondamente ipocrita

 

Ogni fine impero vive momenti in cui il dramma si mescola alla farsa, al distacco dalla realtà.

La comunicazione di martedì della CSR va presa per quel che è: un volantino elettorale del Presidente del Consiglio di Amministrazione.

Va detto che né lo scaricabarile ipocrita sul compagno di merende (“la sorpresa con cui tutto il personale ha accolto la notizia dimostra come la comunicazione della Banca non sia stata tempestiva né pienamente adeguata”), né la colpevolizzazione di chi osa chiedere chiarezza e trasparenza (parte attiva di “una vera e propria campagna di aggressione”), né l’infantile autoassoluzione (“al momento possiamo, purtroppo, solo prenderne atto pur non condividendo tale decisione che è di esclusiva competenza della Banca”), permetteranno al Presidente della Cassa di evitare le domande fondamentali di questa vicenda.

 

 1  Che trattamento ha dato alla comunicazione con la quale un Socio, nel 2018, la informava di essersi rivolto all’Agenzia delle Entrate, ricevendo un parere favorevole alle ragioni dei Soci in materia di fringe benefit sui mutui?

 2  Ha mai discusso in Consiglio, in 5 anni, della portata di quella comunicazione?

 3  Ha consegnato per tempo ai membri del Collegio Sindacale la documentazione ricevuta?

 4  Per quale motivo, in cinque anni, non ne ha tratto motivo per farsi parte attiva, consultando studi legali e tributari per verificare possibili iniziative?

 5  Ha mai informato la Banca d’Italia, nostro sostituto d’imposta, di tale comunicazione? La domanda ci preme alquanto perché, durante il question time di venerdì, il Capo del Servizio Assistenza Fiscale ha dichiarato di aver appreso dell’esistenza di quel documento solo dal volantino di SIBC e FALBI, non essendogli evidentemente stato trasmesso dal Presidente della Cassa.

 6  Non ritiene che un Presidente che eventualmente avesse mancato a tali doveri, lasciando i Soci della Cassa alla mercè del “sostituto d’imposta” e degli effetti dello “scambio di dati tra CSR e Banca d’Italia, effettuato in automatico già da tempo”, dovrebbe trarne le conseguenze?

 

E ancora:

 7  Per quale motivo non ha ritenuto di avvisare i Soci di quel che sarebbe avvenuto in campo fiscale già a fine 2022, quando aveva ben chiaro quale sarebbe stato il destino che li attendeva? Lei ha presente che migliaia di colleghi sono entrati in Banca dopo il 2007 e non sono tenuti a leggere tutte le comunicazioni della storia della Banca, non compendiate in alcun documento della Cassa?

 8  È a conoscenza che l’onere di dare informativa sui costi connessi con operazioni di finanziamento è preciso dovere dell’intermediario, sia ai sensi del TUB che del Codice del consumo? Per quale motivo i contratti di mutuo e finanziamento, non riportano in alcun punto che il tasso praticato (ancorché analogo se non peggiore di quello che sarebbe stato possibile ottenere da altri intermediari privati) è “agevolato”, e che lo è in quanto “dipendenti della Banca d’Italia” e non a fini mutualistici verso “soci della Cassa”?

 9  Ritiene sia in linea con la normativa sul trattamento dei dati e della privacy il “flusso informativo” fornito alla Banca sui nostri finanziamenti, e su quelli dei nostri familiari, ai fini dell’applicazione di una tassazione che lei ora dice di non condividere, ma contro la quale nulla ha fatto (anzi)? È stato autorizzato a tal fine dai Soci contraenti?

E per finire:

 10  La Cassa è stata oggetto di recente ispezione di Vigilanza. Sugli esiti di tale ispezione non filtra nulla, se non voci piuttosto preoccupanti. Non ritiene doveroso fornire un’informativa esaustiva sul giudizio riportato, sulle criticità rilevate, sulle eventuali conseguenze gestionali, a tutti Soci che sono i Proprietari della Cassa? Non ritiene doveroso farlo ora, e non a voto avvenuto, così che ognuno si formi un’opinione consapevole?

 

Vede, Presidente, è molto sgradevole che chi chiede trasparenza venga tacciato di “creare un clima divisivo tra la compagine sociale”. Così si offendono centinaia, migliaia di Soci che avevano semplicemente diritto alla chiarezza e a un’attenzione tempestiva alle proprie ragioni in ogni sede competente, ma si sono scontrati col silenzio e il muro di gomma

Per fortuna, al contrario di quanto sostiene il Suo volantino, la compagine sociale ci sembra molto unita, e assai convinta della necessità che un vero “clima divisivo” sia creato: tra la trasparenza e l’omertà. Tra la responsabilità e lo scaricabarile.