Nelle giornate del 12 e 13 febbraio, si è tenuta in Roma la riunione del Direttivo Nazionale della FALBI chiamato a dibattere e a deliberare su tutte le questioni attualmente oggetto di confronto con la Banca.
WELFARE AZIENDALE
Il Direttivo ha inteso esprimere apprezzamento per l’andamento del negoziato sul rinnovo del welfare aziendale e ha espresso l’auspicio che il confronto si concluda al più presto.
Il nuovo impianto del welfare aziendale si presenta fortemente innovativo rispetto a quello vigente e rappresenterà una significativa integrazione al reddito per tutte le Colleghe e i Colleghi e, soprattutto, per le loro famiglie.
RIFORMA DEGLI INQUADRAMENTI
Profonda insoddisfazione ha manifestato il Direttivo per la tattica adottata dalla Banca in merito alla riforma degli inquadramenti per l’Area Operativa.
Da anni la Banca, con motivazioni palesemente pretestuose o addirittura sottraendosi al confronto, ha sistematicamente procrastinato l’avvio di un confronto “vero” su un argomento che è di generalizzato interesse per la Categoria.
L’effettiva intenzione, che la Banca molto maldestramente nasconde, è quella di procedere a un significativo taglio della dinamica retributiva.
L’unica proposta avanzata dalla Banca, alcuni mesi addietro, è apparsa come una provocazione utile solo a non realizzare la riforma.
Eppure, esistono tutte le ragioni per procedere ad un ammodernamento di un impianto che appare decisamente datato e nel quale le Colleghe e i Colleghi non trovano più adeguate risposte alle proprie aspettative di valorizzazione delle professionalità.
Il Direttivo ha, quindi, dato mandato alla Segreteria Nazionale di adottare tutte le iniziative utili a rimuovere l’ostracismo della Banca e avviare concretamente il negoziato sulla riforma dell’Area operativa.
Inoltre il Direttivo ha sottolineato l’urgenza di procedere ad una verifica urgente dell’assetto dell’Area Manageriale.
RETE TERRITORIALE
Preoccupazioni suscita il destino della Rete Territoriale.
La gestione adottata negli ultimi anni dimostra un profondo disinteresse dalla Banca alla salvaguardia di un tale strategico asset dell’Istituto.
Le condizioni, sia per le consistenze degli organici in costante calo sia per l’assenza di interventi organizzativi orientati a rafforzarne le funzioni, dimostrano implicitamente la volontà di procedere a un ulteriore ridimensionamento della struttura periferica.
Il Comitato Direttivo, consapevole della rilevanza strategica della Rete e delle eventuali gravi conseguenze che tali interventi avrebbero per tutte le Colleghe e i Colleghi, impegna la Segreteria Nazionale ad opporsi con tutte le iniziative che si rendessero opportune a qualsiasi progetto di chiusura ovvero di riduzioni delle funzioni attualmente svolte.
QUESTIONE GENERAZIONALE
Un ampio dibattito si è sviluppato all’interno del Direttivo sulla questione relativa ai giovani in Banca d’Italia.
Non vi è dubbio che è in atto un ricambio generazionale all’interno dell’Istituto privo di precedenti, se non negli ormai lontani ‘70 del secolo scorso.
Così come non vi è dubbio che ogni ricambio generazionale porti con sé una diversa cultura, una diversa scalettatura delle priorità, diverse aspettative e bisogni e, soprattutto, una diversa visione del modo di lavorare.
Esiste la prioritaria esigenza che il Sindacato sia in grado di comprendere appieno quale siano le istanze della generazione che si sta affacciando al mondo del lavoro in Banca d’Italia.
Così come è ovvio che il Sindacato, che pure resta l’unico strumento di tutela reale del Lavoratore (altrimenti in balia delle discrezionalità del Datore di lavoro), ha il dovere di comprendere e recepire quanto di nuovo proviene dalla Categoria.
È necessario, quindi, che si avvii con urgenza un dibattito capace di far emergere tutti gli elementi che consentano al Sindacato di realizzare un processo di rinnovamento al proprio interno.
A tale scopo il Direttivo della FALBI ha proposto di avviare l’”Agorà dei giovani Dipendenti della Banca d’Italia”.
Nelle intenzioni non si tratta di una struttura sindacale e i Dirigenti della FALBI non parteciperanno al dibattito, se non esplicitamente richiesto, di volta in volta, per fornire un contributo di esperienza.
Si tratterà di uno spazio libero, autogestito dai partecipanti, che non avranno vincolo di appartenenza al Sindacato, dove le Colleghe e i Colleghi più giovani potranno confrontarsi tra di loro per individuare le linee direttrici dell’azione e delle iniziative di cui il Sindacato deve farsi interprete e portavoce nei confronti della Banca.
La FALBI valuterà quanto emergerà dal dibattito senza pregiudiziali di sorta.
Quale contributo a un positivo avvio dell’iniziativa, la FALBI si impegna a rendere disponibile un FORUM dedicato che, come detto, sarà poi autogestito dai partecipanti
LAVORO AGILE
Ampia discussione si è realizzata sulla recente introduzione del lavoro agile in Banca.
L’accordo sottoscritto nel dicembre del 2021 dall’Unità Sindacale (alla quale si è aggiunta ora la UIL, che dopo una lunga campagna da “duri e puri” annuncia di sottoscrivere quell’accordo motivandolo con l’esigenza di partecipare alla Commissione – che ha già avuto modo di dimostrare la propria inutilità – più probabilmente quale prezzo pagato alla ricostituita unità con CGIL e CISL) conteneva al proprio interno la SCELTA CONSAPEVOLE di escludere dall’utilizzo di tale nuovo istituto una larga fascia di Personale.
Si tratta di una determinazione inconcepibile per un Sindacato che abbia tra i propri valori quello di evitare discriminazioni all’interno della Categoria, assicurando sempre e comunque parità di trattamento.
La FALBI, pur non avendo sottoscritto quell’accordo, ritiene che sia un proprio dovere intervenire per correggere le storture che esso conteneva.
La nostra Delegazione trattante è quindi impegnata a richiedere alla Banca un incontro specifico sulla tematica, finalizzato a presentare e sostenere proposte in grado di sanare tale grave criticità.
In quella sede la FALBI avanzerà una specifica rivendicazione al fine di:
- stabilire, comunque e a tutti, un pacchetto definito di giornate di smart working;
garantire interventi di natura economica e sull’orario di lavoro in grado di compensare eventuali differenziazioni dovessero permanere