È URGENTE CHE SI RIAVVII IL CONFRONTO PER LA RIFORMA DEGLI INQUADRAMENTI PER L’AREA OPERATIVA UN CONFRONTO CON CARATTERE DI CONCRETEZZA E ATTITUDINE CONCLUDENTE

L’impegno prioritario del patto tra FALBI e SIBC per la costituzione di un nuovo primo tavolo di trattativa è stato quello di assumere come primo dovere quello della riforma degli inquadramenti per l’Area Operativa.

 

Si trattava di vincere le resistenze della Banca a trattare su tale argomento e di superare la fase di una serie infinita (ed imbarazzante) di rinvii che sino a quel momento aveva pesantemente condizionato l’avvio di un confronto concreto su un tale argomento di centrale interesse per i Lavoratori dell’Istituto.

 

Per tale situazione il primo atto assunto dall’alleanza FALBI e SIBC è stato quello di promuovere la procedura di legge del raffreddamento del conflitto.

 

Nell’incontro, tenuto il 6 maggio, la Banca ha finalmente convenuto che lo specifico confronto non fosse più rinviabile e che, quindi, andava avviato con urgenza (leggi qui).

 

Il primo incontro di avvio del negoziato si è tenuto l’8 giugno (leggi qui) i cui contenuti si sono limitati, necessariamente, a dichiarazioni di carattere generale e di principio.

 

Nel frattempo, abbiamo dovuto affrontare la grave emergenza riveniente da un’ondata inflazionistica priva di precedenti, che erodeva significativamente il potere di acquisto delle retribuzioni, sottoscrivendo il successivo 21 giugno l’accordo sull’IPCA, che ha rappresentato una prima sia pur parziale risposta alla questione, assicurando una rivalutazione del 4.9% dello stipendio. Un risultato che ancora rappresenta un “unicum” nel mondo del lavoro in Italia.

 

Ora non esistono più pretesti che possano ostacolare la ripresa del confronto sulla riforma degli inquadramenti per l’Area Operativa e la Banca è chiamata a rispettare i patti e gli impegni che ha assunto con il Sindacato.

 

Abbiamo, quindi, sollecitato il Segretario Generale della Banca a convocare l’incontro nel corso del quale, come ha più volte ripetuto, illustrerà la posizione della Banca rispetto alla tematica.

 

A quel punto sarà possibile misurare le eventuali distanze tra il progetto della Banca e quello del Sindacato e valutare, di conseguenza, quale sarà la durata e l’eventuale asprezza del confronto.

 

Si tratta di una scommessa, a cui il Sindacato non può sottrarsi, che condizionerà pesantemente il futuro lavorativo di chi opera in Banca.

 

Il risultato del confronto dovrà essere un modello che risulti adeguato alla realtà organizzativa attuale, alle potenzialità tecnologiche, alle nuove competenze che la Categoria presenta, alle aspettative delle “opportunità per tutti” che da tempo invochiamo. Dovrà, inoltre, continuare ad assicurare la crescita economica “garantita” dall’attuale sistema retributivo.

Falbi
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