I DISPENSATORI DI (FALSE) PROMESSE LA CISL RILANCIA IL LIBRO DEI SOGNI

 

Continua, anzi s’infiamma, l’aggressione della CISL a FALBI e SIBC sulle diversificate proposte presentate alla Banca al fine di realizzare l’ormai storica questione della riforma degli inquadramenti per l’Area Operativa.

 

Siamo i primi a sostenere che il Sindacato debba sempre avanzare proposte innovative e coraggiose nell’interesse della Categoria che rappresenta, nel suo agire deve comprendere anche una componente di utopia se non vuol ridursi al mero ruolo di notaio della situazione esistente.

 

Tuttavia, per un dovere di onestà e di trasparenza nei confronti dei Lavoratori, che mai devono essere illusi, quando si costruisce una rivendicazione non si può mai prescindere dalla realtà e dagli obiettivi vincoli di natura tecnica, organizzativa e giuridica.

 

“Il pomo della discordia”, come è noto, è come trattare il grado di Coadiutore, che la Banca ha proposto di abolire.

 

Un’abolizione a cui SIBC e FALBI si sono dichiarati contrari perché toglierebbe ulteriori possibilità di sviluppo professionale per i più giovani e per coloro che ancora debbono entrare in Banca; l’abolizione del grado di Coadiutore comporterebbe la creazione di una palude per tutti gli Operativi da cui sarebbe difficile uscire se non con un concorso al segmento di Expert i cui numeri, che auspicabilmente in questa trattativa dovranno essere aumentati, ma non potranno mai, che in ogni caso, rappresentare un concreto sbocco per la massa degli Operativi presenti in servizio.

 

La CISL ha invece considerato la proposta della Banca come un’opportunità per dare risposta alle aspettative di una parte degli attuali Coadiutori.

 

La proposta va seriamente analizzata sotto i suoi diversi risvolti:

 

I NUMERI: risultano attualmente in servizio 656 Coadiutori dei quali solo 161 hanno almeno 60 anni, ovvero questo numero sarebbe destinatario della proposta di prepensionamento (in caso di incentivi di lungo periodo), ovviamente nessuno potrà essere obbligato ad accedere al beneficio in quanto si tratta di scelta volontaria. A quelli che restano (495 Lavoratori) verrebbe offerta l’opzione di reinquadramento automatico al segmento di Expert. La CISL aggiunge che una parte dei 495 resterebbero Coadiutori (non si capisce con quali regole e vincoli), nè si comprende il motivo per cui una parte di questi Colleghi dovrebbero accettare di permanere in un grado “morente” dove, ovviamente, manterrebbero il trattamento economico (come è previsto dalla legge) ma verrebbero retrocessi all’area mansionistica di Assistente, da cui erano usciti sottoponendosi a prova professionale e, in numerosi casi, a mobilità.

 

IL SEGMENTO DI ESPERTO: attualmente risultano inquadrati 1.200 Colleghi (il 40% dell’intera Area Manageriale), non vi è dubbio che negli ultimi anni è stato sovralimentato, creando un evidente “collo di bottiglia” considerato che ogni anno gli avanzamenti a Consigliere sono 100/120.

 

Il segmento di Expert è una posizione funzionale, quindi, per definizione sottoposto alla logica della pianta organica e al principio dei posti a disposizione.

 

L’immissione di centinaia di Colleghi provenienti dal grado di Coadiutore aggraverebbe le criticità già presenti nel segmento e comporterebbe che:

  • la maggioranza dei Colleghi sarebbe destinata ad attendere la pensione all’interno del segmento. A tal proposito giova ricordare che la retribuzione dell’Expert è pari (in alcuni casi inferiore a quella del Coadiutore) e che l’Expert ha significato solo se rappresenta “un ponte” per avanzare a Consigliere;
  • l’ampiamento abnorme della base di Expert renderebbe del tutto aleatoria (meglio dire dubbia) la possibilità, per i prossimi anni, di accedere dall’Area Operativa a quella di Manager.

 

MODALITA’ DI PASSAGGIO: si tratta di transitare da un’Area funzionale ad un’altra sovraordinata per cui diventa problematico prevedere un passaggio “automatico” per opzione. Nel 2016 i firmatari dell’accordo per l’Area Manageriale (CISL, CIDA e DASBI) individuarono la modalità del colloquio (che noi all’epoca non abbiamo condiviso perché destinato, come in effetti è accaduto, a essere fonte di discriminazioni), oggi la CISL ha cambiato idea e ritiene che il passaggio possa avvenire con semplice espressione di volontà.

 

Ora la CISL sembra abbracciare la logica del mordi e fuggi approfittando delle contingenze, fornendo una risposta che inevitabilmente non potrà rappresentare una soluzione per tutti i Coadiutori ma solo per alcuni.

 

Noi siamo fermamente convinti che anche quei Coadiutori, che intendono progredire in Area Manageriale, siano meritevoli di una risposta e di una concreta possibilità di realizzare tali aspirazioni, ma la proposta non può prescindere da realismo e concretezza.

 

Alzare cortine fumogene, come sta attualmente facendo la CISL, serve, forse, al proselitismo, ma è destinato a far fallire qualsiasi ipotesi di soluzione dei problemi.

 

 

 

Roma, 11 maggio 2023