IL COADIUTORE UN ELEMENTO CHIAVE PER LA CRESCITA PROFESSIONALE DEGLI OPERATIVI

Il grado di Coadiutore è stato introdotto con la riforma delle Carriere del 1980. In quel momento la “Carriera Direttiva” aveva come primo grado quello di “Segretario” che rappresentava il livello di ingresso dall’esterno nonché la base di riferimento per alimentare, poi, i gradi successivi della carriera.

 

Era previsto, poi, la possibilità di passaggio dalla Carriera Operativa a grado di Segretario attraverso concorsi straordinari di elevata complessità e per un numero di posti estremamente ridotti. Esisteva, in sostanza, una profonda cesura che separava la Carriera Operativa da quella Direttiva.

 

La scelta fatta dal Sindacato in quel momento fu di abolizione del grado di Segretario e di introdurre quello di Coadiutore da collocare, quale grado apicale, all’interno della Carriera Operativa.

 

L’obiettivo era evidente: si trattava di creare un concreto e credibile sbocco ai Colleghi di Carriera Operativa che avesse un significato economico e funzionale (il nuovo grado era qualificato in quanto aveva riassorbito funzioni, responsabilità e cómpiti del Segretario, che era collocato in Carriera Direttiva) nonché assicurare un numero di passaggio che rappresentasse una concreta opportunità per gli Operativi. Inoltre, il Coadiutore, era il livello di partenza per alimentare la Carriera Direttiva.

 

Il sistema ha funzionato: migliaia di Colleghe hanno avuto tale opportunità e tanti di loro hanno trovato un naturale e ulteriore sviluppo di carriera nel grado di Funzionario di 2^.

 

Una soluzione subita dalla Banca ma che in sostanza non è mai stata accettata in quanto la stessa riteneva il grado di Coadiutore un “ibrido” in quanto alimentato sia dall’interno che dall’esterno mentre l’Istituto preferiva selezionare esclusivamente dall’esterno la propria futura Dirigenza.

 

Più volte la Banca ha tentato di “tornare indietro” riuscendoci alla fine nel 2016, quando con la concreta collaborazione di CISL, CIDA e DASBI, ha introdotto con la riforma dell’Area Manageriale, come livello di ingresso, l’Expert!

 

Un nuovo grado (oggi definito segmento) che altro non è nelle funzioni, responsabilità e collocazione, il vecchio grado di Segretario.

 

Un clamoroso ritorno al passato con buona pace di chi “abusivamente” ha preteso di fregiarsi del titolo di innovatori guidati dal sacro fuoco della modernità: una sgangherata farsa messa in scena solo per ingannare i Lavoratori.

 

La Banca in questi primi anni di applicazione di tale novità ha operato, inoltre, un trascinamento di responsabilità e funzioni dal Coadiutore all’Expert svuotando in sostanza il primo e, oggi, ci presenta il conto: l’abolizione del grado in quanto ha perso contenuti e utilità organizzativa!

 

Una strategia lucida che la Banca non è riuscita a completare già nella fase negoziale del 2016 in quanto la FALBI, che è Sindacato di maggioranza nell’Area Operativa, si è rifiutata di sottoscrivere per gli Operativi un modello di inquadramento complementare a quello che si stava realizzando per l’Area Manageriale.

 

Tutto questo era prevedibile? Certamente sì. Esistono responsabilità per quanto sta avvenendo? Anche in questo caso la risposta è positiva.

 

Quanto proposto dalla Banca per il grado di Coadiutore fa emergere due grandi criticità:

 

  • la prima riguarda le Colleghe e i Colleghi attualmente inquadrati nel grado (661 di cui 354 promossi a partire dal 2016), che pur adottando adeguate norme transitorie, subiranno un danno di ruolo, rientrando nel generale comparto mansionistico degli Operativi;
  • il secondo riguarda le concrete opportunità di crescita professionale per Vice Assistenti e Assistenti che, privati di questo sbocco professionale, dovranno contare unicamente sull’ipotesi di passaggio al segmento di Expert, in sostanza si condanna la maggiorana di loro a permanere nella palude del grado unico.

 

Appare, quindi, evidente che una trattativa avviata da FALBI e SIBC con l’obiettivo prioritario di fornire concrete opportunità di sviluppo professionale soprattutto al personale più giovane, assume per la proposta della Banca una direzione addirittura contraria a quella auspicata.

 

Si tratta di una fondamentale questione di impostazione che pretende un approfondito confronto con la Categoria per cui nei prossimi giorni avvieremo assemblee con le Colleghe e i Colleghi al fine di discutere di questo come della più generale proposta della Banca sulla formazione e sulle connesse problematiche di progressione economica.