IL GIARDINO D’INFANZIA: L’UNITA’ SINDACALE RISPONDE ALLA FALBI SUL DECRETO RILANCIO

Nella giornata odierna l’Unità Sindacale ha pubblicato un volantino di risposta a quello della Falbi dello scorso 30 aprile, da cui traspare la “stizza” del fanciullo sorpreso con le “dita nella marmellata” e, di conseguenza, emerge l’infantilismo delle tesi utilizzate a supporto.

 

L’esordio è apodittico: “la rimozione dell’obbligo non significa il divieto di fare quel che l’obbligo prescriveva”, un’affermazione lapalissiana ma che a noi non rassicura anche perché la rimozione dell’obbligo non significa necessariamente fare più di quello che l’obbligo prescriveva.

 

Ma è il prosieguo che, se non si trattasse di temi di fondamentale importanza per la Categoria, sarebbe una pagina encomiabile di comicità: il volantino della FALBI potrebbe essere un suggerimento interessato per una parte della Banca; quasi che la Banca non fosse in costante contatto con il Governo e non leggesse i giornali ed avesse in tal modo bisogno di suggerimenti!

 

A prova di questa affermazione l’Unità Sindacale ricorda precedenti affermazioni della Falbi a proposito del “patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” un documento condiviso dalle diverse forze sociali e sul quale il Premier Mario Draghi ha messo la faccia.

 

La FALBI, quindi, non commenta le esternazioni del Ministro Brunetta ma atti ufficiali emanati dal Governo Draghi, come il citato patto per l’innovazione e, oggi, il Decreto-legge “rilancio”, che riteniamo aver significato non solo per una parte del Paese ma per tutti i Cittadini Italiani.

 

L’Unità Sindacale passa poi a trattare dei ritardi che le trattative stanno subendo, balbettando a propria giustificazione che tutto sommato gli otto mesi trascorsi dalla loro costituzione sono pochi! Si tratterebbe quindi di un peccato veniale di “gioventù”.

 

Vogliamo solo ricordare ai “giovani” sindacalisti il titolo di un loro comunicato del lontano 24 settembre 2020: “ora definiamo noi l’agenda”.

 

Ad oggi essendo ormai svelata la loro impotenza affermano che non sono stati in grado di fare l’agenda e ipotizzano che la stessa potrebbe essere condizionata dal secondo tavolo!

 

Una risibile tesi che trova smentite anche nelle comunicazioni della UIL, che fino a ieri ha fatto parte di quella alleanza e quindi deve essere considerato testimone “informato dei fatti”, che proprio questa mattina con il comunicato “le preoccupazioni erano fondate” torna ad affermare “lasciare scorrere il tempo senza prendere alcuna iniziativa sindacale utile a spingere la Banca ad aprire una veloce trattativa  … è stato uno dei motivi che ci ha portato ad abbandonare un tavolo con ampia maggioranza su tutte le carriere”.  

 

Una miserevole gara per “mettere una pezza a colore” per coprire le proprie vergogne, un espediente per evitare il giusto risentimento delle Colleghe e dei Colleghi che vedono costantemente allontanarsi la soluzione dei propri interessi ed aspettative, un tentativo infantile per non assumersi le proprie responsabilità.

 

E a proposito di responsabilità giungono all’apoteosi delle falsità: “la FALBI che è stato per decenni il sindacato ampiamente più rappresentativo al primo tavolo per l’Area Operativa, ha costantemente lavorato per impedire riforme innovative a beneficio di tutti i colleghi”!

 

Dimentica l’Unità Sindacale le decine di accordi sottoscritti al primo tavolo dalla FALBI che ha consentito, alle Colleghe e ai Colleghi, un adeguato livello normativo ed economico, sia pure in anni caratterizzati da pesanti condizionamenti e difficoltà.

 

E a proposito di orientamento all’innovazione dimenticano che l’accordo sull’orario di lavoro nel 2014 è stato realizzato dalla maggioranza FALBI.

 

Un accordo che ha rivoluzionato il regime degli orari in quel momento vigenti nell’ottica del bilanciamento della vita lavorativa con le esigenze personali e familiari del Personale e che per un lungo periodo è stato considerato anche all’esterno della Banca come un esempio di avanzata modernizzazione del rapporto di lavoro. Nell’occasione la FALBI ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio di sapersi assumere le proprie responsabilità.

 

Attendiamo ora, non senza un legittimo scetticismo, cosa sarà in grado di realizzare l’Unità Sindacale in tema di modernizzazione del rapporto di lavoro.

 

L’unità Sindacale, invece di “fare le pulci” ad altre Organizzazioni Sindacali farebbe meglio ad acquistare consapevolezza del ruolo che spetta al tavolo di maggioranza sindacale, ad assumersi le proprie responsabilità e a rendere conto all’intera Categoria delle proprie azioni, che rappresenta sempre il primo dei doveri del Sindacato nei confronti dei Lavoratori.

 

Il giorno 6 corrente si terrà il tavolo informativo sui lavori della task force e a seguire (forse) si entrerà nel merito dell’orario di lavoro e delle nuove modalità di lavoro, la FALBI, come è suo costume, non mancherà di spendere tutte le iniziative utili per spingere verso un punto più avanzato di mediazione a beneficio di tutti, ma non si può nascondere ai Lavoratori che questo, a causa dei ritardi che si sono registrati, avverrà in un contesto di maggiore difficoltà.

 

La FALBI continuerà a fare sindacato assumendosene per quanto di competenza tutte le responsabilità, l’Unità Sindacale meglio farebbe a smettere di giocare coi balocchi per cominciare a fare altrettanto.