INCONTRO DEL 1° LUGLIO 2021 PERMANGONO LE DISTANZE TRA SINDACATI E BANCA CHE RESTA FERMA SULLE POSIZIONI RETROGRADE L’UNICA PROPOSTA SUL TAVOLO ERA (E RIMANE) QUELLA DELLA BANCA NON ESISTONO LE CONDIZIONI MINIME PER AVVIARE A CONCLUSIONE L’ACCORDO SULLO SMART WORKING

Con l’incontro di oggi si è avviata, a dire della Delegazione della Banca, la seconda fase del confronto sulle nuove modalità di lavoro e lo smart working che dovrebbe portare, entro la data del 20 luglio, alla sottoscrizione dell’accordo.

 

Da quando si è costituita l’Unità Sindacale, nel mese di settembre 2020, abbiamo assistito ad una serie infinita di interlocuzioni inconcludenti e prive di contenuto: la Banca ha progressivamente rafforzato la propria posizione e il primo tavolo, oltre all’autocelebrazione dell’unità raggiunta e a spocchiose affermazioni di forza, che in nessuna occasione si sono tradotte in azioni concrete, mai è riuscita ad imporre un negoziato “vero” all’interno del quale far valere le proprie ragioni.

 

La proposta attualmente sul tavolo è nota: la Banca a fronte di una misera disponibilità a portare il lavoro delocalizzato da uno a due giorni, pretende una serie di pesanti contropartite che, qualora si dovessero affermare, stravolgerebbero il rapporto di impiego e le condizioni di vita e di lavoro dell’intera Categoria.

 

Rigidità della prestazione che contraddice la vera natura del lavoro agile, che dovrebbe poggiare sulla flessibilità e l’auto organizzazione del Lavoratore; una serie ossessiva di controlli sulla prestazione, che tradiscono la mancanza di fiducia dell’azienda nei confronti dei Dipendenti, massiccia introduzione di discrezionalità gestionale senza alcuna regola e confine, traguardando il vero obiettivo che è quello della riduzione del costo del lavoro.

 

L’unica lezione che la Banca sembra aver tratto da più di un anno di lavoro delocalizzato massivo non è quella che esista una maniera più moderna ed efficace di organizzare il lavoro, ma quella che attraverso questa strada è possibile tagliare di fatto le retribuzioni dei Dipendenti.

 

A tal proposito la Delegazione Aziendale ancora non ha precisato quali sarebbero i provvedimenti organizzativi per contenere lo straordinario, sia per il personale in presenza che in delocalizzato,  semplicemente non riconoscendo le prestazioni effettuate con il previsto compenso.

 

Così come non sono venute spiegazioni per il plus orario dell’Area Manageriale definito, nel corso dell’incontro dello scorso 17 giugno, obsoleto e in quanto tale da superare!

 

Anche con l’incontro di oggi non si è riusciti a passare ad una fase concretamente negoziale ed è proseguita la rappresentazione della proposta della Delegazione Aziendale, che è apparsa ferma sulle impostazioni sino ad oggi rappresentate.

 

Restano estranee al tavolo del confronto le proposte del Sindacato e resta in discussione la proposta della Banca che continua nell’illustrazione tecnico/divulgativa: la Delegazione aziendale ha ribadito che il modello proposto si attiene a “doverosa cautela” e si ispira a principi di decentramento (l’ultima parola spetta al Capo) e di flessibilità (da zero a tre giornate concedibili).

 

Si calcola, inoltre, che le Persone a cui sarà inibito l’accesso al delocalizzato saranno circa 800/1000, per i quali si prevede di destinare un monte ore formazione da remoto pari a cinque giornate per anno.

 

Sulla discrezionalità di gestione la Banca ha ribadito il coinvolgimento dei responsabili di struttura  ai quali saranno rivolte linee guida comportamentali.

 

Per quanto riguarda il numero di giornate concedibili, la Delegazione aziendale ha ribadito che saranno da uno a tre con uno standard di due giornate; una giornata nelle strutture con mansioni miste (telelavorabili e da rendere in presenza), situazione di carenze di organici, presenza di un numero significativo di neo assunti.

 

Le tre giornate al momento sarebbero destinate alla ricerca economica, consulenza legale e informazione finanziaria.

 

Anche sulla cumulabilità la Banca ha ribadito la propria contrarietà, dichiarando disponibilità a concederla solo in presenza di ragioni obiettive e certificate (prevalentemente genitoriali); anche in questo caso la concessione farebbe capo al Responsabile di struttura.

 

 Sarebbe ammesso il lavoro delocalizzato da Paesi extra UE.

 

TELELAVORO: la Banca ribadisce l’intenzione di superare di tale forma di lavoro disponibilità a congelare, sino a scadenza, le posizioni in essere, prevedendo l’eccezione di quelle posizioni adottate a seguito della chiusura delle filiali.

 

Sulla prestazione giornaliera la Banca, avendo probabilmente preso atto di quanto da noi sostenuto nel corso dell’ultimo incontro circa l’illegittimità di una disponibilità per l’intera fascia di operatività delle strutture (7.30/18.45), ha precisato che la contattabilità sarebbe limitata alla prestazione individuale (la cui collocazione continua a dover essere concordata con il Capo struttura).    

 

La Banca, evidentemente, si giova di una situazione di contesto che è in rapida evoluzione: la situazione di contagio è sempre più contenuta e, conseguentemente, si allentano le misure di contrasto. Non vi è dubbio che i continui rinvii nell’avvio della trattativa abbiano finito per giovare alla Banca che si ritrova in un’indubbia posizione di forza.

 

Non è un caso se il Delegato aziendale, in apertura di incontro, ha inteso sottolineare che la scadenza del 20 luglio è particolarmente significativa, considerato che 31 luglio scadrà lo stato di emergenza legale e non è ancora dato sapere se verrà prorogato. Comunque, senza ombra di dubbio, subirà regole diverse e altrettanto diverse quote di presenza.

 

Un “ricatto” più che scontato e previsto, che è stato reso possibile per l’acquiescenza del primo tavolo che ha consentito alla Banca di spostare, in questi mesi, continuamente in avanti il confronto negandosi per un lungo periodo al negoziato.