A volte l’utilizzo di un termine in luogo di un altro assume un significato sostanziale, in altri casi nasconde un tentativo di raggiro, attraverso contorcimenti lessicali, della buona fede delle Persone.
È sull’onda del travisamento della realtà che, ormai da più di due mesi, si sta giocando la partita della “trasfusione dell’accordo in testi Regolamentari” delle intese di luglio sul lavoro agile.
La Banca per l’incontro previsto per la giornata odierna ha prodotto l’ennesimo testo (il quinto!!) delle intese da sottoscrivere.
La “novità” più evidente, tra l’altro preannunciata dal SIBC nella giornata di ieri con il volantino “PIU’ GIUSTIZIA, PIU’ CHIAREZZA” con l’evidente intento di “mettere le mani avanti” (quasi come se ci fosse ancora qualcuno a credere a quel Sindacato per la contraddittorietà dei messaggi che lancia in Categoria), consiste nell’essere intervenuti su un punto, che tra gli altri, aveva suscitato maggiori perplessità e cioè sull’ipotesi di riduzione del plafond mensile.
In luogo dell’espressione “sino al massimo di 100 giorni” si è scelto di scrivere: “nel limite ordinario di 100 giorni” (quasi che prima fosse un limite straordinario!).
Non vi è dubbio che (formalmente) si presenta meglio, ma è difficile cogliere la sostanza della modifica se non con l’intenzione di propinare comunque il “boccone amaro” alle Colleghe e ai Colleghi.
I testi degli accordi sono atti che vanno valutati in termini integrati e l’affermazione relativa al limite annuale va comparato con gli ultimi alinea del punto 4 dell’articolo 32 proposto: “in presenza di specifiche, motivate e non rinviabili esigenze operative, il piano mensile concordato può essere modificato e ai Dipendenti può essere chiesta la presenza in ufficio”.
Anche in questo caso le specifiche, motivate e non rinviabili esigenze assomigliano troppo all’antico concetto di “esigenze di servizio” con il quale la Banca si è sempre riservata di fare come più le pare opportuno e, soprattutto, manca l’esplicita garanzia che le eventuali giornate perse siano recuperate nei mesi successivi per cui si deve ritenere che vengano perse!
Per quanto riguarda tutti gli altri aspetti di elevata sensibilità ed interesse non si registra alcuna novità, per cui alcuni settori dell’AC e la generalità delle divisioni di periferia restano ai margini o sono totalmente escluse dal nuovo modo di lavorare in Banca.
Per i Dipendenti il cui massimale è di 50 giornate all’anno, viene precisato che solo in via eccezionale e a livello individuale, il Capo della Struttura può concedere qualche giornata di telelavorabilità aggiuntiva! Difficile leggere in altre occasioni un’affermazione di tale genericità e opinabilità!
Per quanto riguarda i Colleghi in telelavoro il compenso forfettario mensile viene adeguato all’importo di 40 euro.
Il buono pasto per i Lavoratori in lavoro agile verrà corrisposto a partire dal mese successivo a quello di sottoscrizione dell’accordo.
La declinazione del confronto attualmente in atto dimostra a questo punto la sua vera sostanza: l’accordo di luglio (con buona pace dei Sindacati firmatari) erano il punto finale della mediazione sul lavoro agile e da due mesi si continua in una sgangherata rappresentazione per rifilare quell’accordo alle Colleghe e ai Colleghi, che evidentemente si ritengono disposti a credere a qualsiasi frottola!
La Delegazione aziendale, nel corso dell’incontro odierno, ha affermato che alla luce delle modifiche apportate il negoziato si avvia a conclusione (a tal proposito non nutrivamo dubbi!).
Si conclude così una ben triste vicenda che ha visto i Sindacati firmatari avallare, in forma quasi notarile, la posizione che la Banca aveva espresso ancor prima dell’avvio del confronto con i Sindacati, sottoscrivendo un accordo che non ha alcun riguardo per le garanzie dovute ai Lavoratori e che esclude importanti e numerosi settori dell’Istituto.
IPCA: come è noto la definizione dell’IPCA annuale non è soggetta a negoziazione, e viene assunta come dato di riferimento la percentuale comunicata dall’ISTAT in merito all’inflazione programmata per l’anno in corso, che per il 2021 è determinata nella misura dello 0.5%.
EFFICIENZA AZIENDALE: l’anno trascorso in lockdown ha imposto una revisione della metodologia di calcolo per la determinazione della percentuale di incremento dell’efficienza aziendale.
La revisione metodologica è illustrata dalle slide che si allegano.
Il risultato di tali modifiche è che l’efficienza aziendale per il 2020 si collocherebbe in una forchetta che va da -0.9% allo 0.4%, ed essendo scontato, per evidenti ragioni, che non si può pretendere la restituzione da parte dei Lavoratori, la Delegazione aziendale ha dichiarato disponibilità a trattare una percentuale che va dallo 0 allo 0.4%!!!!
Nell’occasione abbiamo chiesto anche la quantificazione dei risparmi realizzati dalla Banca nel corso del 2020 per il fatto che la maggioranza dei Dipendenti ha operato da remoto, che si ragguagliano:
MISSIONI -26 mln. di euro (per cui si comprende la “logica” che ha guidato la mano di chi ha scritto la recente lettera sul taglio delle missioni!);
COMPENSO PER LAVORO STRAORDINARIO: -6 mln. di euro;
INDENNITA’ GIORNALIERE: – 2 mln. di euro;
CONTRIBUTO FORFETTARIO, RIPOSI COMPENSATIVI, INDENNITA’ DI TRASPORTO: + 7.6 mln. di euro;
PERMESSI LEGATI ALLA PANDEMIA: + 0.5 mln di euro.
Alla luce di quanto affermato per l’efficienza aziendale e della riduzione del costo del lavoro si dimostra quanto fosse opportuna la nostra richiesta di distribuzione ai Lavoratori nell’ambito dell’accordo sul lavoro agile e quanto sia colpevole ed irresponsabile il comportamento di chi ha sottoscritto l’accordo di luglio senza comprendere un tale aspetto.
Per quanto riguarda l’accontamento per la lump sum (vedi slide allegate) la Banca ha proposto un accantonamento a carico dei Dipendenti dallo 0.1% allo 0.3% (praticamente tutta o buona parte dell’efficienza aziendale proposta!!).
In tema di efficienza aziendale abbiamo preliminarmente contestato la procedura adottata dalla Banca che unilateralmente ha fissato la metodologia di calcolo e altrettanto unilateralmente stabilito il risultato.
Da anni insistiamo che la metodologia di calcolo debba essere il prodotto di un confronto tra le parti e resta inaccettabile che la Banca fissi discrezionalmente le modalità.
Per domani è fissato un ulteriore incontro di aggiornamento sulle tematiche oggetto dell’incontro odierno e in quella sede ci siamo riservati di esprimere le nostre valutazioni sui risultati raggiunti.
Abbiamo, comunque, già voluto chiarire che resta per noi imprescindibile la strutturalizzazione dell’efficienza nello stipendio e, in considerazione dei modesti risultati che si prefigurano, abbiamo chiesto che sia la Banca a sostenere l’intero onere per l’accantonamento alla lump sum.
In occasione dell’accordo sull’efficienza dello scorso anno (che la FALBI non ha sottoscritto) ritenevamo si fosse stabilito un record negativo (la percentuale più modesta degli ultimi anni e nessuna strutturalizzazione), ma alla luce di quanto abbiamo ascoltato oggi dobbiamo affermare che “non c’è mai limite al peggio”.