La Delegazione aziendale ha ribadito la proposta per l’efficienza 2021 (1.7% una tantum + 0.2 da destinare alla lump sum) e ha proposto per il 2022 l’1,2% una tantum + 0,2 da destinare alla lump sum.
Le percentuali esposte si tradurrebbero in un una tantum del 2.27% da calcolare sulla retribuzione 2022 e dell’1,6% sulla retribuzione 2023.
Nell’occasione ha inteso ribadire che l’erogazione dell’efficienza, a opinione della Banca, deve avvenire esclusivamente con la formula dell’una tantum.
Si tratta di una posizione inaccettabile anche con la considerazione che per più di un decennio si era sempre proceduto strutturalizzando una parte dell’efficienza annuale.
Così come riteniamo fondata, in considerazione della straordinarietà del periodo, la richiesta di anticipare la verifica dell’inflazione prodotta nello scorso anno.
Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito che un accordo sul trattamento economico che non prevede la contestuale erogazione dell’IPCA (per la sua portata, fondamentale risposta per fronteggiare lo stato di crisi in cui ampie fasce di dipendenti stanno vivendo sotto il profilo economico) è inaccettabile.
La risposta che è pervenuta è stata evasiva e si è solo capito che la Banca sarebbe in imbarazzo a presentare un accordo complessivo al Consiglio Superiore che, in presenza di cifre elevate anche per effetto dell’accumulo, sarebbe rimasto “turbato”.
Una spiegazione irricevibile che, per una questione formale, non tiene conto che per la Banca il riconoscimento dell’IPCA è un preciso obbligo negoziale e non tiene conto neppure delle difficoltà che la categoria attualmente attraversa (inflazione, fringe benefit, assenza del rinnovo contrattuale).
In sostanza, come avevamo previsto la Banca ha messo in atto un ricatto dicendo al Sindacato: accetta l’efficienza aziendale alle mie condizioni e poi, con i dovuti tempi, si parlerà di IPCA, casomai dopo che avverrà il passaggio del Governatore.
Un incontro farsa, per smascherare la quale, abbiamo provocatoriamente chiesto se la Banca sarebbe stata disponibile a sottoscrivere nell’immediato un accordo complessivo che, assieme alla definizione dell’efficienza come proposta, vedesse anche il riconoscimento dovuto dell’IPCA.
Ebbene, anche questa proposta è stata respinta (!), dimostrando così quali sono le reali intenzioni della Banca, che ha convocato l’incontro fuori tempo massimo per il Consiglio superiore di luglio e ora, non essendo previste riunioni del Consiglio Superiore nel mese di agosto, per cui la trattativa riprenderà nel mese di settembre.
Nell’eventualità che, la posizione non dovesse subire una radicale modificazione, proclameremo con immediatezza lo stato di agitazione della Categoria e le consequenziali azioni di lotta.
Roma, 20 luglio 2023
La Segreteria Nazionale La Segreteria Nazionale
FALBI SIBC