INIZIA IL NEGOZIATO SULLA RIFORMA DELL’AREA OPERATIVA LA BANCA ESPONE IL PROPRIO PROGETTO CHE APPARE FORTEMENTE INNOVATIVO NON SONO AFFATTO CHIARI I CONCRETI VANTAGGI PER LA CATEGORIA NON È IMMAGINABILE METTERE IN SECONDO PIANO GLI ASPETTI RETRIBUTIVI

Nell’incontro odierno, dopo una fase di rinvii e di attendismi durata per anni, la Banca ha esposto quelle che sono le linee guida che adotterà nella conduzione del negoziato.

 

Si tratta di un progetto che modificherebbe fortemente l’attuale quadro normativo; tuttavia, trattandosi di un primo incontro mancano elementi decisivi per poter esprimere una fondata valutazione.

 

Ci limiteremo, quindi, ad esporre quanto oggi abbiamo ascoltato (con eventuali annotazioni) riservandoci una valutazione complessiva al momento in cui conosceremo anche altri aspetti di fondamentale importanza rispetto agli interessi del Personale, al termine di questa prima tornata di negoziato.

 

Non vi è dubbio che in discussione c’è lo stravolgimento delle dinamiche che attualmente governano l’inquadramento dell’Area Operativa per cui RISULTA DI FONDAMENTALE IMPORTANZA CHE TUTTI I LAVORATORI PARTECIPINO IN MODO ATTIVO ALLO SVOLGERSI DELLA TRATTATIVA. DALLE EVENTUALI CONCLUSIONI DIPENDERÀ IL MODO DI STARE IN BANCA PER UN PERIODO MOLTO LUNGO, LA RETRIBUZIONE CHE SI PERCEPIRÀ, LE OPPORTUNITA’ DI CRESCERE IN CARRIERA, IN SOSTANZA IL FUTURO DI OGNUNO DI NOI.

 

Il Delegato aziendale ha inteso far precedere l’illustrazione del progetto da una lunga prolusione sulle direttrici e sui drivers che hanno guidato la Banca nel formulare la proposta.

 

Il progetto ha preso forma sulla scorta della considerazione che l’evoluzione tecnologica e le modifiche organizzative apportate nel tempo hanno profondamente modificato, sconvolgendolo, il modo di lavorare in Banca e che la velocità assunta dal cambiamento non consente di pensare ad un modello che duri altri 40 anni.

 

Tra gli obiettivi che la Banca, avrebbe considerato vi sono:

 

  • l’attenzione alle nuove generazioni per rispondere alle loro aspettative;
  • la salvaguardia nel tempo della professionalità, eliminando i rischi di obsolescenza;
  • l’opportunità di sviluppo professionale fortemente legato alla diversificazione delle esperienze e delle competenze;
  • formare una compagine più agile e flessibile per far fronte a molteplici attività;
  • sostenere le motivazioni individuali attraverso un processo di coinvolgimento.

 

Da tali premesse, ad opinione della Banca, ne discenderebbe la proposta di superare tutti gli attuali gradi (da Vice Assistenze a Coadiutore Principale) facendoli convergere in un’unica area mansionistica e funzionale, con la conseguenza che tutti gli operativi sarebbero inquadrati in un unico segmento.

 

Il motore di tale nuovo sistema sarebbe la formazione costante, al fine di assicurare l’alfabetizzazione continua sul piano delle diverse attività. La formazione diverrebbe, a dire del Delegato Aziendale, uno strumento di allineamento e aggiornamento continuo, tale da permettere ai Colleghi di diversificare facilmente le proprie attività ed evitare fenomeni di esclusione.

 

Esclusivamente alla formazione e, soprattutto, ai suoi risultati potenziali in termini di professionalizzazione e diversificazione delle competenze sarebbe legata la progressione economica. La valutazione resterebbe al capo diretto.

 

La carriera “aperta” sarebbe orientata all’accesso all’Area Manageriale (limitatamente al segmento di Expert, da rivedere nelle modalità e nei numeri di passaggio, mentre il passaggio a Consigliere viene valutato dalla Banca come da superare).

 

Andrebbe rivisto l’attuale sistema di progressione economica basato su AIS e AIG.

 

Sugli adeguamenti economici la Banca ha affermato che una riforma delle Carriere non deve servire al riallineamento delle retribuzioni.

 

A margine dell’incontro la Banca non ha escluso possibili interventi di agevolazione all’uscita anticipata, sui quali starebbe ragionando.

 

Per quanto riguarda FALBI E SIBC, pur in assenza di elementi essenziali ai fini di una valutazione della proposta della Banca, non ci possiamo esimere dal formulare prime osservazioni:

 

  • lascia fortemente perplessi la cancellazione con un tratto di penna del grado di Coadiutore, un livello professionale con specifici contenuti funzionali e che è stato raggiunto da tanti Colleghi attraverso prove che hanno certificato le competenze e la professionalità e che, spesso, ha comportato mobilità al contrario delle garanzie di “atterraggio morbido” ipotizzate dalla Delegazione Aziendale; andranno, invece, ridiscusse più avanzate opportunità professionali ed economiche di una categoria che rappresenta una figura chiave nell’organizzazione della Banca;
  • è altresì evidente che il venir meno di una pluralità di gradi priva tutti coloro che non sono al livello apicale dell’Area Operativa, e in particolare i più giovani, di importanti obiettivi di crescita in carriera;
  • considerato che in Banca esistono funzioni estremamente diversificate non si comprende come sarà possibile creare la necessaria omogeneità ad un sistema destinato a governare la carriera e, addirittura, la crescita economica del Personale. In sostanza la formazione degli addetti alla vigilanza come verrà comparata con quella degli addetti al GSP o alle STC o agli Operai garantendo comunque equità di trattamento?
  • la questione dell’ipotetica rivisitazione dell’AIS e AIG è sicuramente la più rilevante. L’attuale sistema garantisce una crescita economica di assoluto rilievo, rispetto alla quale non è possibile aprire la porta a remissioni per il Personale dell’Istituto.

 

FALBI e SIBC sono fortemente determinate a perseguire un’operazione di rinnovamento interno, di modernizzazione, di individuazione di nuove e concrete possibilità di crescita, di evidenziazione delle capacità di adattamento dei Lavoratori a nuove situazioni, ma ritengono che un processo di tale importanza non possa e non debba essere assoggettato al “pensiero unico” (della Banca). In particolare, desta fortissima perplessità il tentativo della Banca di non affrontare da subito il tema dei riflessi economici per il Personale, derivante dal modello.

 

Abbiamo ricordato che in altre situazioni la Banca aveva posto determinate previsioni di riferimento della crescita della massa salariale; la mancanza di una prospettiva chiara da questo punto di vista non consente di considerare la proposta della Banca come senso compiuto.

 

La trattativa, per la rilevanza che essa ha sulla condizione e sul futuro della Categoria, si annuncia né breve né semplice; sarà, quindi, necessario che al tavolo si incrocino pari volontà di trovare una sintesi che sappia coniugare le esigenze che emergono da una realtà che si è modificata con la salvaguardia degli interessi e dei diritti dei Lavoratori che il Sindacato rappresenta.

 

Il prossimo incontro sarà dedicato alle problematiche del Servizio BAN, rispetto al quale la Delegazione Aziendale ha, sin da oggi, dato disponibilità a ricercare con il Sindacato soluzioni capaci di superare le attuali criticità.

 

Abbiamo, inoltre, sollecitato il confronto sull’efficienza aziendale che, proprio nel momento di maggiori difficoltà economiche, tarda a realizzarsi rispetto agli anni precedenti.