Nell’ultimo periodo è particolarmente dibattuta l’ipotesi di integrazione dell’IVASS all’interno della Banca d’Italia.
Riteniamo normale, anzi corretto, che in presenza di una qualsiasi novità ci si interroghi sulle possibili conseguenze che l’innovazione può comportare per chi è già all’interno.
Odioso, al contrario è il comportamento di chi, con l’intento di strumentalizzare tutto e comunque, diffonde ad arte terrorismo sull’argomento.
L’IVASS istituzionalmente ha il ruolo di regolatore del mercato assicurativo e vigila su imprese e intermediari assicurativi, svolgendo anche attività di vigilanza, oltre alla tutela dei consumatori con iniziative di educazione assicurativa, il contact center, l’esame dei reclami.
In sostanza le funzioni che la Banca svolge per il settore del credito, rivolte al settore delle assicurazioni.
I dati di attività dell’IVASS hanno un certo rilievo e significatività: le attività di regolazione riguardano 91 imprese assicuratrici, le attività di vigilanza e ispezioni si esercitano sulle imprese e su 234.000 intermediari, tutti distribuiti sul territorio.
Da quanto detto si evidenzia con chiarezza l’omogeneità di funzioni e, allo stesso tempo, la netta separazione dei mercati di riferimento, per cui è verosimile che le funzioni e il personale dovranno confluire in una struttura organizzativa dedicata, così come è avvenuto all’atto della confluenza in Banca d’Italia con l’ingresso dell’UIC e la conseguente costituzione dell’UIF.
I vantaggi sono evidenti: la Banca d’Italia acquisirà competenze e poteri su un settore di grande rilevanza economico/finanziaria, per cui l’Istituzione ne uscirà rafforzata e, soprattutto, ne beneficerà la Rete territoriale della Banca, attualmente in affanno di lavoro (l’IVASS non è presente sul territorio), che riceverà nuovi compiti di rilievo.
La compagine degli addetti ad IVASS è come di seguito ripartita:
-
7 Direttori Centrali;
-
26 Direttori;
-
183 Consiglieri
-
2 Avvocati senior;
-
8 Avvocati;
-
84 Esperti;
-
55 Operativi.
Gli indiscutibili vantaggi di cui si gioverà l’Istituzione, rafforzata nel settore economico/finanziario, il contributo importante che ne riceverà la Rete territoriale in termini di “lavoro”, la considerazione che l’IVASS porterà in Banca il proprio lavoro e l’ipotesi che verrà svolto da una struttura organizzativa aggiuntiva rispetto a quelle già operanti, il modesto livello di significatività dell’incidenza percentuale degli attuali addetti all’IVASS rispetto alla compagine della Banca d’Italia, hanno già indotto il Direttivo della FALBI, nella riunione del 6 e 7 novembre, ad esprimere convinta condivisione al progetto e a formulare l’auspicio che il procedimento avvenga con la massima celerità.