SINDACATO EUROPEO DELLE BANCHE CENTRALI 66° DIALOGO SOCIALE SEBC: POCHE TIMIDE LUCI

INTRODUZIONE

Il 7 novembre si è tenuto a Francoforte il 66° Dialogo Sociale SEBC.

DIBATTITO CON CHRISTINE LAGARDE

La Presidente della BCE, che ha partecipato alla fase iniziale dell’incontro, ha sottolineato nel suo discorso introduttivo, in cui ha affrontato temi relativi all’economia globale e alla necessità di un’Europa più coesa, l’importanza del dialogo, della comunicazione e della collaborazione tra le parti sociali.

Lagarde si è poi soffermata sulle attività svolte dalle Banche Centrali a supporto delle decisioni di politica monetaria, per poi descrivere le iniziative e strategie di sviluppo e formazione per il personale, le sfide relative all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, i risultati del benchmarking delle politiche in materia di diversità e inclusione e gli ultimi sviluppi del progetto Euro Digitale.

Le confederazioni hanno, da parte loro, sottolineato il ruolo storico dei sindacati nel contribuire alla stabilità sociale e alla pace in Europa, promuovendo migliori condizioni di lavoro e salari equi. Attraverso il dialogo e la negoziazione, i sindacati proteggono i lavoratori vulnerabili e garantiscono che il progresso economico sia equo.

La recente catastrofe avvenuta a Valencia e il connesso il black-out energetico hanno creato grossi problemi nell’utilizzo di mezzi di pagamento. Fortunatamente, la presenza in loco di una Filiale del Banco de España, ha consentito l’approvvigionamento di contante alla popolazione. La Presidente ha apprezzato molto tale circostanza, che testimonia l’importanza, per le Banche Centrali, di possedere una rete territoriale capillare, vicina ai cittadini.

Da parte nostra, ancora una volta abbiamo evidenziato l’importanza del dialogo e del ruolo negoziale del Sindacato, invitando ancora una volta la Presidente a riconoscerne tale ruolo in BCE.

Lo studio, presentato nel corso dell’Executive Committee dello Scecbu, tenutosi nello scorso mese di ottobre a Zagabria, evidenzia come la BCE sia una delle poche Banche Centrali che determina tutte le condizioni di lavoro dei propri dipendenti (tanti dei quali a tempo determinato) agendo, nei fatti, legibus soluta.

Abbiamo, pertanto, esortato la BCE ad essere coraggiosa nel promuovere il dialogo e la negoziazione con i sindacati, auspicando un futuro di cooperazione costruttiva.

Abbiamo, altresì, rivolto alla Presidente domande in merito all’Euro Digitale, con riferimento, in particolare, ai profili di privacy che, diversamente da quanto costantemente diffuso da parte della BCE, non garantiranno la stessa riservatezza nelle transazioni online che oggi viene assicurata quando scegliamo il contante come mezzo di pagamento; abbiamo, inoltre, richiesto dati sul personale delle Banche Centrali impegnato in questo importante e sfidante progetto.

Lagarde ha replicato, affermando che il ruolo del Sindacato in BCE è tenuto in considerazione, visto che viene adeguatamente informato e consultato (sic!) su tutti i temi che hanno impatto sul personale.

Quanto all’Euro Digitale, ha ammesso che le transazioni che verranno effettuate online con l’Euro Digitale avranno dei profili di riservatezza non così robusti come quelli che avvengono pagando col contante; quanto al personale impegnato, ha affermato che prima di poter determinare con certezza il personale che verrà impegnato nel progetto e nelle connesse attività, occorre che l’iter legislativo volto all’introduzione dell’Euro Digitale venga completato.


 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

 

La presentazione sull’intelligenza artificiale, molto tecnica, focalizzata solo sulla BCE e poco attenta agli inevitabili impatti sulle condizioni di lavoro dei dipendenti delle Banche Centrali, non ha sciolto le nostre perplessità in merito all’utilizzo di tecnologie molto avanzate, che andranno gestite con cautela e tenendo sempre in considerazione la prevalenza dell’aspetto e del lavoro svolto dalle persone.

Andranno anche svolte iniziative formative, a tutti i livelli, sul tema e coinvolti i Sindacati allorquando ne verrà disposto l’utilizzo massivo nelle Banche Centrali


 

DIVERSITA’ E INCLUSIONE

 

Su istanza del Diversity Working Group dello Scecbu, che già lo scorso anno e successivamente nel corso del precedente incontro di marzo aveva chiesto alla BCE di fornire dati e riscontri in merito alla reale implementazione dell’Equality, diversity and inclusion charter, è stato presentato il risultato di una survey condotta tra 22 Banche Centrali e istituzioni europee.

Purtroppo non tutte le istituzioni interpellate hanno compilato il sondaggio (ma non sappiamo quali), e le risposte che abbiamo letto e di cui abbiamo discusso sono vaghe e troppo generiche.

Abbiamo altresì contestato il fatto che si sia recentemente tenuto un incontro in tema di diversità e inclusione presso la Banca Centrale austriaca senza poter esprimere le nostre osservazioni, e richiesto che le confederazioni sindacali europee possano partecipare al prossimo incontro per continuare a formulare proposte costruttive, volte alla tutela di tutte le diversità e anche all’inclusione, che deve riguardare in primis le parti sociali.


 

ATTIVITA’ HRC

 

La BCE ha fornito il consueto aggiornamento sulle attività del Comitato delle Risorse Umane.

Apprezziamo l’iniziativa di scambiare risorse tra le varie Banche Centrali, e non solo tra Banche Centrali e BCE, ma constatiamo che i numeri sono ancora troppo ridotti (50 partecipanti) e vorremmo sapere di più sulle caratteristiche delle persone che vengono selezionate.

Occorre avere coraggio, includere, per farle crescere, persone che lavorano anche in campi poco “nobili”, anche nelle Filiali.

Continueremo sempre a tenere alta l’attenzione su questa tematica, in cui gli sforzi dell’HRC dovranno essere ancora più importanti e soprattutto sostenuti con coraggio da parte delle Banche Centrali nazionali.


 

CONCLUSIONI

 

Abbiamo apprezzato la disponibilità della Presidente ad avere un dialogo franco, anche su temi scomodi, durante la sessione introduttiva. Stigmatizziamo però, ancora una volta, il fatto che la BCE rifiuti un vero dialogo col proprio Sindacato interno, il che può costituire un esempio negativo per altre Banche Centrali.

Segnaliamo, di contro, un grande esempio, recentemente fornito dalla Banca Centrale croata, che non ha ancora un Sindacato al suo interno, ma che ha voluto ospitare, con la partecipazione di due vice governatori (anche il Governatore aveva anche dato la sua disponibilità, ma ha dovuto partecipare negli stessi giorni al meeting FMI a Washington), all’Executive Committee dello Scecbu, tenutosi a Zagaria il 24 e 25 ottobre.

La Banca Centrale croata ha ammesso i colleghi interessati a partecipare ai lavori, per poter comprendere l’importanza e l’utilità del Sindacato. Trovate qui tutto il materiale relativo al recente evento Scecbu.

Occorre, altresì, presidiare, con spirito costruttivo, le due nuove sfide che si stanno affacciando verso il mondo e che coinvolgeranno sempre di più le nostre istituzioni: l’Euro Digitale e l’intelligenza artificiale.

Noi siamo sempre pronti a dare il nostro contributo e a fare la nostra parte.