Nell’incontro del 20 luglio 2023, a oltre un mese dalla formalizzazione da parte dell’Istat del dato IPCA previsionale 2023, al netto dei prezzi dei beni energetici importati, la Banca si è sottratta al confronto con il Sindacato, previsto dal modello contrattuale vigente per l’adeguamento delle tabelle stipendiali di tutto il personale.
Ha fatto in realtà ancor di peggio: ha esplicitamente condizionato il riconoscimento dell’IPCA all’accettazione da parte del Sindacato delle sue condizioni in merito ad ammontare e modalità di erogazione dell’efficienza aziendale 2022 e 2023. Un condizionamento che non ha precedenti nella storia degli adeguamenti (parziali) all’andamento del costo della vita, e non trova riscontro possibile nelle norme del modello contrattuale che tutte le parti sono tenute a rispettare.
Il fatto è ancora più grave, stante la situazione emergenziale del periodo che dovrebbe essere a tutti evidente: il personale vede quotidianamente impoverire le proprie retribuzioni per effetto di un’ondata inflazionistica di lunga durata e di portata che non ha precedenti da decenni.
Di particolare valenza, spregiativa del confronto negoziale, è stata poi la tempistica della convocazione da parte dell’Amministrazione, avvenuta volutamente oltre l’ultima data utile per poter condurre ogni eventuale accordo al Consiglio Superiore di luglio.
La pausa estiva del Consiglio Superiore comporterà quindi che la prima data utile per la ratifica di un accordo sarà alla fine di settembre, con valenza economica, nel migliore dei casi, nella busta paga di ottobre.
A maggior ragione in un periodo di elevata inflazione, il ritardo nel riconoscimento di somme dovute e determinate in modo esogeno appare, oltre che irragionevole, lesivo degli interessi economici di tutto il personale della Banca d’Italia.
Per tutto quanto sopra esposto, abbiamo provveduto sin da venerdì scorso ad attivare la procedura di raffreddamento e conciliazione del conflitto, con la lettera che si allega.
Le nostre Organizzazioni non intendono consentire che le esigenze di visibilità esterna dei membri del Direttorio in uscita siano pagate, ancora una volta, dai lavoratori della Banca d’Italia.
LA SEGRETERIA NAZIONALE LA SEGRETERIA NAZIONALE
SIBC FALBI