LA CISL OFFRE UNA DIVERSA INTERPRETAZIONE DELLE VICENDE NEGOZIALI

SEMPRE PIU’ PROFONDO IL SOLCO TRA I COMPONENTI DELL’UNITÀ SINDACALE – REGNA SOVRANA LA MASSIMA CONFUSIONE

 

Dopo le ripetute “sfuriate” del SIBC che denuncia le malefatte della Banca,

il mancato rispetto degli impegni assunti con il primo tavolo e lo sprezzo (sempre della Banca) per la salvaguardia della salute e sicurezza dei Lavoratori (che ovviamente condividiamo, ma che appaiono poco credibili visto che è lo stesso Sindacato che, al primo tavolo assieme all’Unità Sindacale, sottoscrive accordi che consentono alla Banca i comportamenti che poi mette sotto accusa), apprendiamo dal volantino “fatti e opinioni”  una diversa versione dei fatti, molto più edulcorata, da parte della CISL, che, comunque, siede al medesimo tavolo del SIBC.

 

Il citato volantino, di cui è abbastanza difficile il filo logico, tende a separare i fatti dalle opinioni e dalle … fake news!

 

I FATTI (a opinione della CISL):

 

  • l’emergenza non la decidono i Sindacati né la Banca. VERO, ma la Banca ha emanato lo scorso 30 novembre nuove istruzioni di flessibilità che si estendono sino al 30 marzo 2022. Un provvedimento che non ha alcun ancoraggio normativo in atti governativi considerato che quelli in essere prevedono il permanere dell’emergenza sino al 31 dicembre di quest’anno. Sarà prorogata l’emergenza? PROBABILE MA NON CERTO! L’eventuale proroga conterrà le medesime facoltà in tema di smart working? PROBABILE MA NON CERTO! Almeno che la CISL assieme alla Banca non possieda informazioni sconosciute al resto del Paese!!!
  • L’ACCORDO SULL’ORARIO DI LAVORO È COMPLETO! Con buona pace del suo alleato SIBC che, al contrario, ne reclama rumorosamente un perfezionamento! Non è stato sottoscritto perché, in fase successiva, la Banca si è rifiutata di allargare i cordoni della borsa! Ma se i due temi erano connessi (smart working in emergenza ed esigenza di distribuire i risparmi) non sarebbe stato “prudente” che gli aspetti economici facessero parte dell’accordo sull’orario di lavoro? Non avrebbe avuto il Sindacato una maggiore forza contrattuale? È stata avveduta la scelta di separare i due argomenti in trattative separate e distanti nel tempo? L’accordo di luglio era la sede giusta per definire gli aspetti economici relativi ai risparmi ottenuti dalla Banca per effetto dell’emergenza!

 

LE OPINIONI:

 

  • la Banca, continua ad argomentare la CISL, avrebbe potuto, in stato di emergenza, concedere molto più lavoro da remoto, ma potrebbe fare anche il contrario! VERO, ma colpisce la strana simmetria tra i contenuti dell’accordo sottoscritto a luglio con l’Unità Sindacale e quelli del provvedimento assunto dalla Banca stessa in tema di flessibilità: dieci giorni per una parte del personale, niente per un’altra parte! Ha valutato la CISL che se il quadro epidemiologico dovesse migliorare (come auspicato da tutti) la Banca sino al 31 marzo potrebbe “dare anche meno”?

 

FAKE NEWS:

 

  • sull’argomento la CISL non si pronuncia e ne lascia l’interpretazione al lettore. Dobbiamo ritenere che le “fake news” siano le osservazioni critiche (che non provengono solo dalla FALBI ma anche dalla Categoria) che contestano l’eccesso di discrezionalità concessa alla Banca nella gestione del lavoro agile e le discriminazioni adottate nei confronti di altra parte dei Dipendenti!

Dalla lettura integrata delle pronunce dei diversi Sindacati emerge incontestabilmente una realtà (che abbiamo denunciato sin dal primo momento): all’interno dell’Unità Sindacale convivono “anime diverse” e il più delle volte in contrasto tra di loro! CISL e SIBC hanno esternato posizioni diverse, ma sappiamo che gli altri componenti dell’alleanza, che hanno scelto un (poco) dignitoso silenzio, hanno terze e ulteriori interpretazioni dei fatti!

 

Nell’interesse dei Lavoratori e del positivo svolgimento dei negoziati (che tanto condizionano lo status normativo ed economico dei Dipendenti della Banca d’Italia) ci sentiamo di rivolgere un appello a quei Sindacati: METTETEVI D’ACCORDO ALMENO TRA DI VOI!