LA CSR NON ESTENDE LA DECISIONE DELL’ABF A TUTTE LE VITTIME DI TRUFFA INFORMATICA – UNA RESISTENZA DEGNA DI MIGLIOR CAUSA

Con il nostro precedente comunicato del 25 luglio 2022 (leggi qui), abbiamo dato notizia che l’ABF, decidendo su un esposto di un Collega, ha stabilito che nelle numerose truffe realizzate negli ultimi mesi sull’HB della CSR, ci sia stato un concorso di colpa; ovvero a fronte di qualche ingenuità da parte del correntista, si sia verificata una evidente carenza in termini di sicurezza del sistema.

 

Sulla scorta di tale considerazione ha disposto la restituzione al correntista del 50% di quanto sottratto.

 

Ritenevamo “normale” che la CSR, prendendo atto di quanto deciso dall’ABF, offrisse analoga transazione a tutti coloro che erano stati vittime di raggiro.

 

Evidentemente “normale” non è stato ritenuto dai “sedicenti banchieri”, ossia dalle stesse persone che   i soci hanno votato per essere rappresentati all’interno del C.d.A. della Cassa; infatti, da via Cavour filtra che la Cassa intenda opporsi a qualsiasi ulteriore richiesta.

 

Un accanimento da parte della Cassa che, alla luce di due diverse ma concomitanti decisioni dell’Arbitro Bancario, appare come “temerario”.

 

Si conferma, quindi, l’atteggiamento di arroganza, e in alcuni casi di contrapposizione, adottato dalla CSR nei confronti dei soci/correntisti.

 

A motivo di ciò, tutti coloro che intendessero far valere le proprie ragioni dovranno presentare un esposto all’ABF; si tratta di una procedura semplificata, ma, in ogni caso, siamo disponibili ad offrire assistenza e consulenza a tutti coloro che ritenessero di averne bisogno.