ORGANICI – È TEMPO DI CAMBIARE LA BANCA FORTE DELLA NATURA INFORMATIVA SUGLI ORGANICI ESERCITA, NELLA DETERMINAZIONE DELLE PROMOZIONI, UN ECCESSO DI DISCREZIONALITÀ

Si è tenuto nella giornata odierna l’incontro informativo per la pianta Organica 2023. Dalle tabelle consegnate dalla Banca emerge sempre con maggiore chiarezza un orientamento che mira a penalizzare le Colleghe e i Colleghi sia sotto l’aspetto retributivo che di sviluppo delle professionalità.

 

Abbiamo nella circostanza avviato un confronto di merito con la Delegazione Aziendale sulle questioni rese evidenti dagli orientamenti della Banca.

 

Abbiamo, purtroppo, verificato una mancanza di ascolto da parte della Controparte, che ci rafforza nel convincimento che tali questioni per l’impatto che hanno sulla condizione delle Colleghe e dei Colleghi, non possono essere più affidate ad una sede informativa nell’ambito della quale la Banca agisce in piena discrezionalità. Anzi, la Banca ha giustificato la diminuzione del numero degli avanzamenti rispetto agli ultimi 5 anni è da attribuire al termine degli obblighi assunti con l’accordo del 2016 che aveva costretto la Banca ad una sovralimentazione dei gradi attraverso le promozioni.

 

E’, di conseguenza, sempre più urgente realizzare il negoziato per la riforma dell’Area Operativa perché la Categoria sugli aspetti della retribuzione e dell’avanzamento in carriera ha diritto a certezze.

 

Nel corso dell’incontro oltre alle considerazioni di ordine generale, abbiamo inoltre evidenziato:

 

AREA MANAGERIALE: non vi è dubbio che da quanto rappresentato dalla Banca si conferma la “mancata attenzione” nei confronti dei Consiglieri ed Expert.

 

Inaccettabili, immotivati e penalizzanti appaiono i tagli all’attribuzione dei livelli per i segmenti di Consigliere ed Esperto (rispettivamente -8% e -5%) mentre i Direttori e i Direttori Centrali mantengono il loro 60% di successo al primo anno, unica garanzia prevista dalla riforma del 2016. Né la “promessa” di maggiori bonus può essere considerata compensativa, atteso che i bonus sono una tantum, mentre i livelli consolidano un incremento permanente della retribuzione.

 

Anche in questo caso appaiono tradite le promesse dispensate all’atto della riforma dell’Area Manageriale.

 

È, di conseguenza, confermata l’esigenza, da noi rappresentata, di realizzare una rivisitazione degli accordi negoziali concernenti l’Area -Manageriale.

 

AVANZAMENTI: risulta evidente dai tabulati forniti che la Banca ha assunto l’orientamento ad un progressivo contenimento degli avanzamenti. Si tratta di una presa di posizione ingiustificatamente penalizzante nei confronti delle Colleghe e dei Colleghi dell’Area Operativa, considerato che l’acquisizione dei gradi professionali avviene per esperienza congiunta al merito senza che a questo sia legata una particolare considerazione di natura funzionale.

 

SI TRATTA, EVIDENTEMENTE, DI UN TENTATIVO DELLA BANCA DI RAFFREDDARE LA DINAMICA DELLE RETRIBUZIONI A CUI I DIPENDENTI HANNO DIRITTO.

 

Particolarmente grave la notevole contrazione delle posizioni messe a disposizione per il passaggio a Coadiutore (30 posti, mentre lo scorso anno erano 45 e l’accordo 2016 sino al 2020 ne aveva garantite 50).

 

Il grado di Coadiutore è da considerarsi il naturale sbocco professionale per la Categoria degli Assistenti e a fronte dell’ampliarsi della platea di ipotetici candidati, la diminuzione dei posti diventa una inammissibile penalizzazione delle professionalità che la Categoria attualmente esprime.

 

Stride, tra l’altro, sul piano logico la disponibilità manifestata in passato dalla Banca di prevedere sino a 500 passaggi nel quinquennio con quanto deliberato oggi in materia in sede di pianificazione degli organici.

 

Gli attuali Assistenti sono Colleghi selezionati con prove severe, ai quali sono stati richiesti elevati requisiti, per cui esprimono legittimamente aspettative di carriera; la risposta che viene oggi dalla Banca appare, quindi, incomprensibile anche sotto il profilo gestionale.

 

ASSISTENTI TECNICI ITC: si registra una diminuzione rispetto allo scorso anno dei posti per Coadiutore (da 8 a 6). Si tratta di un gruppo di Colleghe e di Colleghi entrati in Banca con il grado di Assistente, ai quali sono stati richiesti alti skill di esperienza e professionalità e che hanno, per le attività che già svolgono in Banca, una legittima aspettativa a transitare in tempi brevi al grado di Coadiutore.

 

Più in generale nel Dipartimento si evidenzia carenza di Operativi che causa una pesante pressione lavorativa e contestualmente nuoce all’organizzazione delle attività progettuali proprie della carriera tecnica.

 

SERVIZIO BANCONOTE: il venir meno delle garanzie in termini di percentuali di avanzamenti fissate dall’accordo sottoscritto da FALBI e SIBC, ha fatto registrare il “crollo” degli avanzamenti ad Operaio di 1^ (dal 75% al 42,1%). Per quanto riguarda gli avanzamenti destinati agli Operai di 3^ junior è stata applicata la percentuale del 33.3%, prevista dall’accordo di verifica. A tal proposito registriamo “l’interpretazione” della CISL che afferma che quella percentuale doveva essere considerata un “floor”. Resta il dubbio di capire se si è trattato dell’ennesima “disattenzione” di quel Sindacato all’atto della sottoscrizione dell’accordo di verifica, ovvero se la CISL è stata vittima di un “raggiro” da parte della Delegazione Aziendale. Quello che è certo che è ormai una storia che troppo di frequente si ripete e testimonia la superficialità di approccio di quel Sindacato alla trattativa.

 

Nessun posto è stato messo a disposizione per il passaggio da profilo tecnico-operativo a Coadiutore, e per il passaggio ad assistente si misurano sempre limitatissime possibilità.

 

OPERAI EXTRA BAN: da anni denunciamo l’orientamento della BAN a non ripianare le carenze che via via si verificano nella compagine operaia fuori dal Servizio Banconote. L’obiettivo è evidente: procedere ad una progressiva eliminazione del lavoro operaio al di fuori della produzione Banconote. Una tendenza confermata anche dalla pianificazione prodotta per il 2023. Emblematico appare quanto previsto per il CDM, considerato che lo scorso anno a fronte di 7 consistenze era previsto il fabbisogno di 12 elementi e per il 2023 il fabbisogno cala a 8 (che solo casualmente immaginiamo corrisponde alle consistenze attuali). Non si tratta di un’operazione “neutra” considerato che le attività attualmente svolte dalla carriera operaia impattano sulla carriera operativa).

 

RETE TERRITORIALE: la costante contrazione di addetti e di fabbisogni per la rete territoriale, testimonia la deriva di declino che da anni affligge le funzioni svolte in periferia. Tutto, tra l’altro, avviene in assenza di elementi minimi di trasparenza, per cui sembra che, come è accaduto nel passato, la Banca voglia mettere il Sindacato e la Categoria dinnanzi al fatto compiuto.

 

Si tratta di un atteggiamento “cinico”, considerato le gravi conseguenze che certi provvedimenti rappresentano per i Lavoratori, che in nessun modo può essere tollerato. Torniamo, quindi, a chiedere con convinta determinazione e ultimativamente che si realizzi quel confronto, ormai troppe volte richiesto, sulle funzioni e le prospettive delle attività svolte sul territorio.

 

Anche la pianificazione delle assunzioni appare deficitaria ai fini del ripianamento delle carenze per cui ci vorrebbe un maggior coraggio nell’incrementare il numero degli ingressi in Banca, attingendo alle graduatorie degli idonei in essere, partendo, per l’esiguità della residua graduatoria, dal concorso per giuristi destinati all’ABF.

 

Si allegano, al seguente link, le slides fornite dalla Banca durante l’incontro.