RETRIBUZIONI: È EMERGENZA LA CSR CONTINUA A NON FARE LA PROPRIA PARTE E L’AUMENTO DEI TASSI DIVENTA OCCASIONE DI PROFITTO

Non vi è dubbio che la questione del potere di acquisto delle retribuzioni in tutta la Nazione, e anche in B.I.,  abbia assunto il ruolo di priorità.

 

L’inflazione è ormai fuori controllo ed ha raggiunto l’iperbolica percentuale del 9%; ancora peggio l’andamento del costo dell’energia, che ormai rappresenta un onere insostenibile per i bilanci familiari.

 

Rispetto a tale emergenza il Sindacato è mobilitato.

 

Siamo immediatamente intervenuti contrattando con la Banca, con notevole anticipo rispetto al consueto, l’incremento, a titolo di IPCA, del 4.9%, che, allo stato, rimane l’unico provvedimento assunto nell’ambito del più generale mondo del lavoro italiano.

 

Abbiamo chiesto l’urgente recepimento del provvedimento legislativo che ha previsto l’ampiamento della detassazione degli importi destinati al welfare per il pagamento delle bollette, al fine di alleggerire tale peso per i bilanci familiari.

 

Siamo impegnati a sollecitare l’avvio del confronto sulla riforma degli inquadramenti (al riguardo, abbiamo avviato la procedura di raffreddamento e conciliazione del conflitto il cui incontro è fissato per il prossimo martedì 11 ottobre), perché siamo convinti che da tale negoziato dovranno necessariamente discendere nuove risorse economiche per le Colleghe e i Colleghi.

 

Allo stesso tempo, siamo ripetutamente intervenuti presso la CSR perché dimostrasse sensibilità rispetto alla situazione generale che si sta venendo a creare per la Categoria, assumendo coerenti determinazioni sui mutui e più in generale sui tassi attivi applicati alla clientela.

 

Non ritenevamo di dover insistere considerato che la CSR non è una Banca “commerciale” ma un sodalizio cooperativo e che i suoi Consiglieri di Amministrazione vengono eletti dai Colleghi in quanto presentati dalle OO.SS..

 

In base ai predetti presupposti, ritenevamo che avremmo trovato un’ampia disponibilità all’ascolto in persone che, per la loro estrazione, dovrebbero aver ben presente i bisogni e le aspettative di natura sociale.

 

Siamo rimasti delusi e abbiamo dovuto registrare un fragoroso silenzio! Evidentemente gli Amministratori della Cassa hanno presto dimenticato le proprie origini e vedono nelle attuali turbolenze sui tassi una buona occasione per incrementare i profitti della Cassa. Con buona pace di chi sostiene che le vicende attuali (pandemia prima e guerra poi) non dovrebbero essere occasione per azioni speculative.

 

In occasione del rinnovo degli organismi della Cassa, previsto per l’assemblea dell’aprile 2023, è auspicabile che i Sindacati, nel presentare i propri candidati, chiariscano la missione e il ruolo che gli stessi intenderanno garantire ai Soci.

 

Roma, 6 ottobre 2022