All’assemblea indetta da FALBI E SIBC per discutere del piano di riorganizzazione della Rete hanno partecipato circa 450 Colleghe e Colleghi addetti alle filiali, assicurando all’iniziativa un livello di partecipazione estremamente elevato.
Soprattutto, si è sviluppato un dibattito appassionato e ricco di contenuti, protrattosi oltre l’orario stabilito, che ha confermato nel merito la validità della scelta di FALBI e SIBC di contrapporsi a quanto proposto in termini di riorganizzazione della Rete.
I numerosi interventi hanno sottolineato come la Banca appaia sempre più distante, se non ostile, dai diritti alle aspettative, dalla tutela della professionalità e dalle condizioni di vita e di lavoro della Categoria.
Le posizioni assunte dalla Banca sul trattamento economico, sulla riforma dell’Area Operativa, sulla revisione di quella dell’Area Manageriale, sui servizi offerti ai Dipendenti sono stati significativi indicatori che hanno trovato la più evidente delle conferme nella proposta della riorganizzazione della Rete.
Non solo si penalizzano 80 Colleghe e Colleghi addetti alle due filiali che si intende, ingiustificatamente, chiudere e che saranno costretti ad assumere scelte che condizioneranno pesantemente le condizioni di vita loro e delle loro famiglie, ma si procede ad una riorganizzazione che mette in discussione il futuro di tanti altri che rimarranno in una situazione di forte incertezza e precarietà.
La riorganizzazione priva una parte delle Filiali di importanti funzioni che hanno comportato per gli addetti un lungo e faticoso percorso di formazione professionale e che saranno costretti a scegliere se proseguire nella loro esperienza spostandosi ad altra filiale, ovvero di riconvertirsi ad altre mansioni di diverso livello professionale.
La “spoliazione” di funzioni che si intende realizzare con la riforma indebolisce la tenuta della Rete e annuncia in termini chiari l’intenzione della Banca di procedere ad altre più massicce chiusure che riguarderanno le realtà provinciali e, probabilmente, alcune delle Filiali regionali.
FALBI e SIBC nel corso dell’assemblea hanno inteso ribadire con forza la volontà di non partecipare al negoziato per le ricadute, come al contrario hanno fatto altre OO.SS., se non dopo un intervento di modifica organizzativa che offra maggiori garanzie per il futuro di tutte le Colleghe e i Colleghi addetti alla Rete.
Partecipare, oggi, a tale confronto rappresenta l’implicita accettazione di un modello che condanna le strutture sul territorio ad un’agonia che non potrà che avere l’esito di una ulteriore e più significativa destrutturazione della Rete Periferica.
Lo sciopero indetto per il prossimo venerdì 28 febbraio intende fermare una tale deriva e ad affermare che la Categoria non è più disponibile a subire passivamente l’offensiva della Banca che intende ridimensionare le condizioni di vita e di lavoro dei Dipendenti.