SPIRITO CRITICO E AUTONOMIA DI GIUDIZIO SONO ATTEGGIAMENTI “PERICOLOSI”

Stiamo seguendo le vicissitudini di un Collega che, per aver fatto il proprio dovere, è stato oggetto di azioni persecutorie.

 

Si tratta di un Consigliere Senior molto apprezzato nel settore di Vigilanza dove opera, che con capacità e professionalità si era conquistato un incarico tanto di rilievo quanto oneroso.

 

La “colpa” del Collega è stata quella di approfondire, con rigore, l’agire non ortodosso di un Istituto di credito controllato nella collocazione di beni preziosi presso la clientela.

 

Che il Collega avesse ragione e, correttamente, avesse evidenziato l’anomalo comportamento è stato successivamente confermato da una delibera dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nonché da procedimenti giudiziari ancora in corso.

 

Tuttavia, nonostante fossero state accortamente rispettate le procedure previste in un caso della specie e l’evidente fondatezza di quanto segnalato, la “cosa” non è piaciuta a qualcuno “dei piani alti”.

 

Sono iniziate, di conseguenza, una serie di azioni intimidatorie e persecutorie culminate con l’incredibile richiesta di accertamento fiscale di idoneità per motivi di sanità mentale!

 

Lo “squilibrio” del Collega, si deve ritenere, si sarebbe evidenziato in quanto non adeguato all’antico detto “di attaccare l’asino dove vuole il padrone”, anzi di aver mantenuto la testa alta a tutela della propria dignità professionale.

 

Ovviamente, l’esito dell’accertamento fiscale è stato a favore del Collega e “si è provveduto” a punirlo destinandolo ad un compito di molto minore rilievo rispetto a quello precedentemente rivestito.

 

Si tratta, evidentemente, di una brutta pagina nella storia dell’Istituto che, al contrario, non manca mai occasione per vantare la professionalità, le capacità e l’indipendenza di giudizio che caratterizzano l’agire dei propri Funzionari a qualsiasi livello.

 

Un pessimo monito per tutti coloro che continuano a lavorare nell’Interesse dell’Istituto, ma non mostrano “sufficiente acquiescenza” nei confronti di indicazioni informali che provengono dall’alto.

 

In data 18 ottobre u.s. ci siamo rivolti al Governatore (vedi lettera allegata) chiedendo che, nell’interesse dell’Istituto, si facesse chiarezza sull’intera vicenda.

 

L’epilogo si dimostra sconcertante: siccome il Collega ha ritenuto di tenere ferma la propria posizione, lo scorso venerdì 22 ottobre è stato sospeso dal servizio in attesa del provvedimento disciplinare.

 

La FALBI non solo manifesta solidarietà al Collega, colpito da tale grave provvedimento, ma non mancherà di tutelarlo in tutte le sedi opportune.