TICKET RESTAURANT E PENDOLARISMO DAL DIGIUNO INTERMITTENTE AL DIGIUNO STRAFOTTENTE

Sono appena trascorse le Feste, e brindisi e panettoni hanno lasciato a molti tra noi il souvenir di qualche chilo di troppo.

 

A chi pensa che sia il caso di iniziare una dieta, la Banca, premurosa come sempre nei confronti dei Colleghi, ha preparato una cura infallibile: il digiuno.

 

Appena un mese fa, infatti, la Delegazione Aziendale ha riferito, con l’indifferenza che si presta alle quisquilie, che ha in progetto di chiudere la quasi totalità delle mense nella rete periferica con la scusa (opinabile) che la spesa di mantenimento per le stesse non è sostenuta da una frequentazione da parte dei colleghi tale da giustificarne l’esistenza.

 

Poco male, potrebbe dire qualcuno, se la mensa chiude, ci sono i ticket restaurant che magari piacciono anche di più!

 

Peccato che i commercianti che accettano i buoni pasto, al di fuori delle grandi città, siano decisamente pochi e spesso i Colleghi si troverebbero con buoni che non possono utilizzare per procurarsi un pasto degno di questo nome.

 

Amen, direbbe qualcun altro, ci si porta il panino da casa e con i buoni ci si fa la spesa.

 

Nulla di più sbagliato.

 

È qui infatti che si consuma la perfetta scelta dietetica della Banca: i ticket restaurant della Banca continuano ad essere spendibili solo nella regione nella quale vengono emessi, cioè nella sede di lavoro.

 

I Colleghi che, lavorando nella Struttura X, risiedono nella regione Y, possono utilizzare i loro ticket (sia per pranzare o per acquistare beni alimentari al supermercato) solo nella regione di emissione.

Riassumendo: i colleghi pendolari (e non) esclusi dal lavoro delocalizzato si vedranno chiudere le mense in cambio di ticket che, nel migliore dei casi, gli frutteranno un tramezzino al bar della piazza; i colleghi pendolari, che per loro buona sorte possono accedere al delocalizzato, fruiscono di buoni pasto che non possono spendere a casa, ma solo nei dintorni del luogo di lavoro!

Da tempo denunciamo la deriva “settaria” della Banca, tesa a creare spaccature sempre più profonde tra il Personale. Stavolta si demarca una linea (dietetica) tra colleghi sfortunati (e pendolari) e colleghi fortunati (e residenti).

 

Se da un lato quindi saranno indispensabili accorgimenti e misure di garanzia prima di chiudere impunemente le mense delle Strutture, appare altrettanto urgente e non più rinviabile la ricerca di misure che consentano la spendibilità dei buoni pasto in varie regioni.

 

Molti di noi stanno scegliendo di mettersi a dieta in questi tempi….ma sarebbe triste essere messi a digiuno da contratto!!!